www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 05-03-13 - n. 443

Trionfo elettorale delle donne a Cuba
 
Cubadebate| cubadebate.cu
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
16/02/2013
 
Le donne hanno ottenuto un formidabile risultato nelle recenti elezioni generali cubane, a conferma di un notevole progresso negli sforzi per il giusto apprezzamento del ruolo della donna nella società, obiettivo sociale essenziale della rivoluzione cubana dalla sua salita al potere oltre mezzo secolo fa.
 
Le elezioni generali iniziate nell'ottobre 2012 con l'elezione dei delegati alle Assemblee in 168 municipi dell'isola, si sono concluderanno il 24 febbraio quando inizierà una nuova legislatura per cinque anni, l'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, rinnovata nel 67 % dei suoi membri rispetto la precedente composizione.
 
Dei 1.269 legislatori eletti per un periodo di cinque anni nelle quindici Assemblee Provinciali cubane di tutto il paese lo scorso 3 febbraio, la metà sono donne.
 
Dieci di queste Assemblee hanno eletto delle donne come presidenti e sette hanno selezione delle donne come vicepresidenti.
 
Questa femminilizzazione del potere cittadino è stato il risultato di 54 anni di programmi ininterrotti per raggiungere la piena uguaglianza delle donne a Cuba, un processo che ha coperto i campi dell'economia, della politica, della legislazione, delle politiche sociali e dei modelli culturali in una società ancora patriarcale.
 
Tra le ragioni che hanno promosso questo sviluppo negli organi del Potere Popolare, eccelle la partecipazione crescente delle donne nel mondo del lavoro salariato ed il fatto che dal 1978, è di sesso femminile più della metà della forza lavoro tecnica e professionale cubana e che, dal 1993, ne rappresenta i due terzi. Da tre decenni le donne occupate hanno a Cuba livelli d'istruzione più elevati rispetto agli uomini occupati.
 
Le donne da tempo meritavano una maggiore rappresentanza rispetto a quella che avevano raggiunto fino ad ora (la terza parte totale dei dirigenti negli organi superiori di dirigenza dello Stato e di governo), nonostante i pregiudizi imperanti e derivanti dalla mentalità patriarcale e sessista, associati agli ostacoli materiali . Le risorse largamente riconosciute per la piena uguaglianza delle donne hanno rafforzato la volontà politica rivoluzionaria per soddisfare tale ostinazione.
 
Rimangono irrisolti altri ostacoli e ingiustizie che limitano il potere delle donne nel contesto politico, economico e sociale. La più evidente di queste è l'onere della doppia giornata che grava ancora sulle donne - siano esse medici, scienziate, giudici ... o parlamentari- che svolgono di norma la maggior parte delle attività quotidiane di casa, come da tradizione che risale ai tempi in cui la donna era praticamente esclusa dall'occupazione lavorativa. Con una popolazione cubana sempre più invecchiata (il 18% ha 60 anni e più), la cui cura ricade spesso sulle donne, si prevede un aumento dell'onere casalingo, che tende a ricadere proprio sulle donne.
 
Sarà questa una sfida che il progetto socialista cubano dovrà affrontare nell'immediato, senza che le limitazioni di risorse materiali servano da pretesto per il rinvio di un giusto impegno.
 
La lotta per l'uguaglianza delle donne, obiettivo prioritario dal 1959 per la leadership rivoluzionaria cubana, si collega con un altro impegno che, senza essere una bandiera nella fase iniziale del processo, si mostra oggi come improrogabile per l'ulteriore sviluppo della società socialista a Cuba.
 
Nella battaglia per l'uguaglianza di genere, Cuba registra non pochi iniziali progressi nello sradicamento della discriminazione e della violenza contro le donne, che vanno al di là del miglioramento della legislazione cubana per renderla più inclusiva e giusta in questa materia. La lotta contro l'omofobia, l'attenzione alle sue vittime e il monitoraggio che richiede questo problema, riguardano sempre di più tutta la società.
 
Il 24 febbraio si costituisce l'Assemblea Nazionale del Potere Popolare dove i 612 deputati e deputate che sono stati eletti il 3 febbraio occuperanno i loro posti per la nuova legislatura quinquennale.
 
In questa riunione del Parlamento si proporranno e nomineranno i membri dei Consigli di Stato e dei Ministri. Il Consiglio di Stato è integrato da 31 deputati e costituirà un Presidente, che è il capo di Stato e di Governo, un primo vicepresidente, cinque vicepresidenti, un segretario e venti membri.
 
Più del 50% dei legislatori che integrano il nuovo parlamento cubano sono donne ed è chiaro che, eleggerle negli organi di direzione e nelle autorità superiore dello Stato e del Governo rafforzerà la tendenza alla femminilizzazione che si è manifestata nelle province e nei comuni già costituiti.
 

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