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Lo sviluppo dell'economia nazionale, con la lotta per la pace e la fermezza ideologica costituiscono le principali missioni del Partito
Raúl Castro Ruz | granma.it
17/04/2016
Relazione Centrale al 7º Congresso del Partito Comunista di Cuba, presentata dal Primo Segretario del Comitato Centrale, Generale d'Esercito Raúl Castro Ruz
Compagne e compagni :
Diamo inizio alle sessioni del 7º Congresso del Partito Comunista di Cuba, quando si compie il 55º anniversario della proclamazione del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, del carattere socialista della Rivoluzione, il 16 aprile del 1961, nel funerale delle vittime dei bombardamenti alle basi aeree del giorno precedente, preludio dell'invasione mercenaria a Playa Girón, organizzata dal governo degli Stati Uniti che fu sbaragliata in meno di 72 ore, grazie alle azioni precedentemente realizzate dalla sicurezza dello Stato e al coraggio dei combattenti dell'Esercito Ribelle, dei poliziotti e dei miliziani che per la prima volta lottarono difendendo il socialismo al comando diretto di Fidel.
Ci riuniamo oggi a cinque anni esatti dal Congresso precedente, compiendo l'Obiettivo di Lavoro N.º17 approvato dalla Prima Conferenza Nazionale del Partito, che stabilisce di mantenere la periodicità fissata negli Statuti per la celebrazione dei congressi del Partito, salvo di fronte a minacce di guerra, disastri naturali o altre situazioni eccezionali.
Il 7ª Congresso, organo supremo dell'organizzazione del Partito, conta sulla partecipazione di mille delegati, proposti dalla base ed eletti democraticamente, che rappresentano più di 670.000 militanti, membri di circa 54.500 nuclei. Come si potrà apprezzare è diminuita la militanza nel nostro Partito e questo è influenzato dalla dinamica demografica negativa che affrontiamo, dall'effetto di una politica restrittiva di crescita dal 2004 e dalle insufficienze proprie nel lavoro di captazione, trattenimento e motivazione del potenziale dei militanti.
È anche vero che negli ultimi anni siamo riusciti a frenare questa tendenza.
Nel periodo trascorso abbiamo applicato quanto stabilito nel 18º Obiettivo della Prima Conferenza Nazionale, d'effettuare come minimo due Plenum del Comitato Centrale ogni anno, per analizzare la marcia del processo d'implementazione delle Linee, il compimento del piano d'economia e del bilancio e degli stessi obiettivi segnalati.
Nelle sessioni ordinarie dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, organo supremo del potere dello Stato, sono stati dibattuti ugualmente due volte l'anno, come l'esecuzione del piano dell'economia e il compimento delle Linee.
Arriviamo al 7º Congresso con la presentazione di quattro importanti progetti di documenti rettori in vari dei quali si è cominciato a lavorare praticamente dalla conclusione del 6º Congresso del PCC.
Questi sono:
Primo: La rassegna dell'evoluzione dell'economia nel quinquennio 2011-2015.
Il rapporto sui risultati dell'implementazione delle Linee di politica economica e sociale del Partito e la Rivoluzione.
L'Attualizzazione delle Linee per il periodo 2016-2021.
Secondo: Le Basi del Piano Nazionale di sviluppo economico e sociale sino al
2030: la proposta della visione della manutenzione. Assi e settori strategici.
Terzo: Concezione del modello economico e sociale cubano di sviluppo socialista.
Quarto: Il lavoro del Partito nel compimento degli obiettivi approvati nella Prima Conferenza Nazionale e delle indicazioni del primo Segretario del Comitato Centrale.
Sono documenti molto vasti e di grande complessità che segneranno la rotta del processo rivoluzionario cubano, del Partito e della società verso il futuro, nella costruzione di un socialismo prospero e sostenibile.
Sono strettamente vincolati tra sè e li dobbiamo mettere a fuoco non come un'opera totalmente terminata, né come un prisma statico o dogmatico, ma come documenti che dopo i dibattiti di questo Congresso, come abbiamo fatto partendo dal 6º Congresso, saranno posti a valutazioni periodiche nelle quali predomini una visione dinamica di questi documenti programmatici.
A differenza del Congresso precedente, quando la proposta delle Linee è stata sottoposta precedentemente ad un'ampia consultazione con la militanza del Partito, la gioventù comunista e il popolo in generale, e poi all'approvazione in quell'evento, si ratificò nell'Assemblea Popolare, in questa occasione non abbiamo realizzato questo processo, considerando che si tratta della conferma e della continuità della linea accordata cinque anni fa per l'attualizzazione del nostro modello economico e sociale.
I quattro progetti enumerati che si presentano in questa occasione sono risultati di un'elaborazione collettiva con la partecipazione di professori universitari, accademici, investigatori di scienze economiche e sociali e funzionari del Governo e del Partito.
Per la loro analisi nelle rispettive commissioni sono stati dibattuti in due Plenum del Comitato Centrale del Partito nei mesi di dicembre e di gennaio scorsi, in un processo che ha apportato più di 900 opinioni e suggerimenti, che hanno permesso l'elaborazione di una nuova versione sottoposta al criterio dei delegati al Congresso in riunioni in tutte le province, agli inizi di marzo, con il contributo di circa 3500 invitatati in rappresentazione dei differenti settori della società, includendo i deputati dell'Assemblea Nazionale con i cui interventi e proposte, che hanno superato la cifra di 8.800, è stata preparata la versione finale.
È la prima volta che presentiamo a un Congresso del Partito il tema della concezione che raccoglie le basi teoriche e le caratteristiche essenziali del modello economico e sociale, al quale aspiriamo come risultato del processo d' attualizzazione.
In questi cinque anni sono state elaborate otto versioni della Concezione, analizzate successivamente, prima nelle riunioni della Commissione del Burò Politico per il controllo dell'implementazione degli accordi del 6º Congresso e poi nel Burò Politico e nel Plenum del Comitato Centrale con la partecipazione dei Consiglio dei Ministri.
Il progetto relazionato alle basi del Piano Nazionale di Sviluppo sino al 2030 è frutto del lavoro realizzato da quattro anni da accademici e specialisti degli organismi del Governo e della Commissione Permanente per l'implementazione e lo sviluppo
Riguarda un tema d'importanza trascendentale la cui grande complessità tecnica non ci ha permesso di giungere al Congresso con il Piano Nazionale di Sviluppo sino al 2030 terminato, com'era il proposito iniziale, ma presentiamo le sue basi ossia la visione della nazione e gli assi e i settori strategici e questo ci offre uno strumento formidabile per continuare a lavorare sino alle sue conclusioni che speriamo di realizzare nel 2017.
Abbiamo stabilito che i due documenti, cioè la Concezione e le basi del Piano Nazionale di Sviluppo, dopo la loro analisi nel Congresso siano dibattuti democraticamente dalla militanza del Partito e dall'Unione dei Giovani Comunisti da rappresentanti delle organizzazioni di massa e di vasti settori della società con il proposito di arricchirli e perfezionarli.
Con questo fine sollecitiamo al Congresso che dia facoltà al Comitato Centrale che sarà eletto d'introdurre le modifiche che risultino dal processo di consultazione per la loro approvazione definitiva, includendo aggiustamenti pertinenti alle Linee che si approveranno in questo evento.
Dall'approvazione delle Linee nel Congresso precedente era chiaro che il processo della loro implementazione non era un cammino facile, libero da ostacoli e contraddizioni, così come le trasformazioni fondamentali richieste per l'attualizzazione del modello avrebbero necessitato più di cinque anni.
La pratica ha confermato la giustezza di quella valutazione.
Abbiamo continuato ad avanzare con passo sicuro, senza fretta, ma senza pause, ossia gradualmente e con l'integrità necessaria per assicurarci il successo.
L'ostacolo fondamentale che abbiamo affrontato, come avevamo previsto, è il peso di una mentalità vecchia che forma un atteggiamento d'inerzia e un'assenza di fiducia nel futuro. Non sono mancati, com'era logico aspettarsi, sentimenti di nostalgia per momenti meno complessi del processo rivoluzionario, quando esistevano l'Unione Sovietica e il campo socialista.
All'altro estremo sono state presenti aspirazioni mascherate da ristrutturazione del capitalismo come soluzione ai nostri problemi.
Nonostante questo abbiamo lavorato con sistematicità e intensità all'implementazione delle Linee: è stato implementato totalmente il 21% delle 313 approvate. Si trovano in fase d'implementazione il77% e non è iniziata per il 2%.
Queste cifre non mostrano con tutta la chiarezza quanto si è lavorato e avanzato nel processo, che non è poca cosa, e s'incontra il suo riflesso nell'approvazione di 130 politiche e l'ammissione di 344 nuove norme legali di differenti ranghi, con la modifica di 55 e la derogazione di 684.
Senza dubbio la lenta posta in pratica delle regole giuridiche e della loro assimilazione soprattutto, ha dilatato l'implementazione delle politiche approvate.
Come risultato del lavoro realizzato nell'implementazione delle Linee e dei nuovi compiti che si sono incorporati al processo d'attualizzazione del modello economico, si sottopone alla considerazione del Congresso una proposta attualizzata per il periodo 2016-2021, con un totale di 268 linee, delle quali 31 conservano la redazione originale, 193 se modificano e si aggregano 44 nuove.
Valutando il ritmo delle trasformazioni in corso, non si deve perdere di vista il fatto che nel caso di Cuba non si ammetterà mai la detta "terapia di choc" frequentemente usata a detrimento delle classi più umili della società.
Questa premessa corrisponde al principio che nessuno resterà abbandonato e condiziona in gran misura la velocità dell'attualizzazione del modello economico cubano, in cui sono innegabili l'influenza della crisi economica internazionale e in particolare gli effetti del blocco economico contro l'Isola.
Le formule neoliberiste che propugnano la privatizzazione accelerata del patrimonio statale e dei servizi sociali, come la salute, l'educazione e la sicurezza sociale, non saranno mai applicate nel socialismo cubano.
Pur con le limitazioni economiche presenti, si sono preservati e perfezionati i servizi sociali alla popolazione in educazione, salute, cultura, sports e sicurezza sociale. Senza dubbio dobbiamo insistere sulla necessità di migliorare in modo sostenuto la loro qualità.
Le trasformazioni realizzate nei riordino di questi settori, nonostante le lamentele e le incomprensioni iniziali che sono state debitamente chiarite, anche realizzando quanto richiesto, hanno contribuito ad elevare la qualità dei citati servizi con un miglior costo nel bilancio e questo si nota negli indici di salute ottenuti, com'è il caso, per citare solo un dato, del tasso di mortalità infantile di 4.2 per ogni mille nati vivi, somigliante a quello che si ottiene in pochi paesi tra i più sviluppati.
Il riordino della rete scolar ha permesso di ridurre la quantità dei centri e di circa 250.000 alunni interni, mentre si è rovesciata la piramide esistente nella formazione dei tecnici medi e operai specializzati con incremento delle iscrizioni nell'educazione tecnico professionale.
È in marcia un programma di manutenzione e recupero dell'infrastruttura costruttiva e degli strumenti del sistema di educazione.
Nel sistema nazionale di salute si esegue un insieme di misure indirizzate alla riorganizzazione, compattazione e regionalizzazione dei servizi con l'obiettivo di migliorare lo stato di salute della popolazione, incrementare la qualità e la soddisfazione del popolo per i servizi prestati e rendere efficiente e sostenibile il sistema mentre si garantisce il suo sviluppo.
Il perfezionamento delle strutture di direzione e la sistemazione dei collettivi ha permesso la diminuzione di 152 000 posti e la risistemazione di circa 20.000 medici nell'attività assistenziale. Queste decisioni orientate all'uso razionale delle risorse hanno permesso la riduzione nel bilancio assegnato alla salute di circa 2 milioni di pesos.
In forma parallela, ci sono state difficoltà nella consegna alle farmacie di medicinali importati o di produzione nazionale e persistono condizioni igienico sanitarie che propiziano la trasmissione di malattie infettive come il colera, dengue, chikungunya e ultimamente la zika.
Attualmente si applica il Piano d'azione per affrontare le malattie trasmesse dalla zanzara Aedes, che non si può vedere come una effimera e ulteriore campagna ma che deve garantire la sua sostenibilità nel tempo.
Le decisioni nell'economia non possono in nessun caso significare una rottura con gli ideali d'uguaglianza e giustizia della Rivoluzione e tanto meno incidere sull'unità della maggioranza del popolo attorno al Partito. Non si permetterà che come conseguenza di queste misure si generino l'instabilità e l'incertezza nella popolazione di Cuba.
Per questo insisto che è necessaria molta sensibilità e volontà politica per avanzare nell'implementazione delle Linee.
È necessario assicurare più spiegazioni al popolo, più disciplina e più esigenza e un maggiore e più vicino seguimento al processo dei cambi. Si devono tenere come abbiamo detto, orecchie e piedi ben posti sulla terra.
La mostra più eloquente della complessità del processo d'implementazione radica nella dualità monetaria e cambiaria, un tema al quale non si è smesso di lavorare in tutti questi anni e la sua risoluzione non resterà per le calende greche; anche se non rappresenta la soluzione magica delle distorsioni strutturali dell'economia, darà un impulso fondamentale per avanzare nel resto dei compiti dell'attualizzazione del nostro modello economico.
L'ordine monetario del paese faciliterà la creazione delle condizioni necessarie per superare i nocivi effetti dell'egalitarismo e renderà realtà il principio socialista che dice che "a ognuno secondo le sue capacità e ad ognuno secondo il suo lavoro". Co questo sarà possibile rettificare il fenomeno della detta "piramide invertita"che permette di retribuire in maniera giusta il lavoro in funzione della sua quantità, qualità e complessità, e che il livello di vita corrisponda alle entrate legali di ogni cittadino, fenomeno che genera la caduta di motivazioni nella forza lavoro e anche nei quadri e toglie gli stimoli di una promozione a maggiori responsabilità.
È propizia l'occasione per ratificare ancora una volta la decisione di garantire depositi bancari in divisa internazionale, i pesos cubani convertibili e i pesos cubani, così come il contante in potere della popolazione e delle persone giuridiche straniere e nazionali.
L'impresa statale socialista definita come la forma principale di gestione nell' economia nazionale, si trova in una posizione svantaggiosa paragonata al crescente settore non statale, che ha il beneficio di lavorare in un circuito monetario basato nel tasso di cambio di 1 X 25, mentre esiste la parità del CUC con il peso cubano. Si dovrà trovare una soluzione a questa importante distorsione nel più breve tempo possibile, nella cornice dell'unificazione monetaria e cambiaria.
Questa anomalia sommata al discreto disimpegno della nostra economia non ha permesso d'avanzare in modo sostenuto nell'implementazione delle Linee vincolate ad una lenta eliminazione delle gratuità indebite e dei sussidi eccessivi, considerando che non è stato possibile generalizzare l'incremento delle entrate dei lavoratori per assicurare l'offerta stabile di determinate mercanzie nel mercato liberato.
Anche se sono stati eliminati o soppressi alcuni prodotti della canasta familiare a prezzo politico, cioè la famosa tessera annonaria, ed è stata trasferita la vendita al minuto di questi al mercato liberato a prezzi non sussidiati, si mantiene una alto livello di sussidio per una variata gamma di prodotti e di servizi basici.
D'altra parte l'elevato indice di invecchiamento della popolazione cubana che inoltre migra dalla campagna alla città, si concentra ed eleva il suo livello di qualificazione, rappresenta un problema strategico per lo sviluppo che si origina nell'esistenza da anni di un insieme di fattori sociali, economici e culturali non facili da rovesciare.
È stata elaborata la politica per affrontare questa situazione con la definizione di 76 misure e 252 azioni la cui applicazione sarà graduale dipendendo dall'impegno dell'economia e dai risultati che si otterranno in un lungo tempo.
È stata approvata la politica per l'investimento stranero, riconosciuto come una fonte importante e necessaria per lo sviluppo del paese ed è stata posta in vigore una nuova Legge in questa materia che offe incentivi e sicurezza giuridica agli investitori e preserva la sovranità nazionale, la protezione dell'ambiente e l'uso razionale delle risorse naturali.
È stata costituita la Zona Speciale di Sviluppo di Mariel, con vantaggi addizionali per attrerre gli investitori nazionali e stranieri ed è stata assicurata la cornice giuridica con le infrastrutture necessarie per il loro insediamento, lo spiegamento produttivo con l'obiettivo di generare esportazioni, promuovere la sostituzione di importazioni, propiziare il trasferimento di tecnologie e abilità di gestione delle quali sappiamo quasi niente, generare fonti di lavoro e di finanziamento a lungo tempo e fomentare la logistica che facilita lo sviluppo di alti livelli d'efficienza.
Senza svalutare minimamente l'ostacolo che significa il blocco nordamericano e la sua applicazione extraterritoriale, è necessario dimenticare pregiudizi arcaici rispetto gli investimenti stranieri e avanzare risolutamente nella preparazione del disegno e del concetto di nuovi affari.
La destinazione degli investimenti si è modificata sostanzialmente e se 5 anni fa la sfera di produzione e le infrastrutture ricevevano il 45% di questi, nel 2015 hanno accumulato il 70%.
Inoltre nel processo degli investimenti si sono incrementati il rigore e il controllo nel compimento dei piani e in senso generale sono migliorati i suo indici nonostante si mantengano non poche tensioni nei rifornimenti e nella garanzia della forza lavoro debitamente preparata e motivata, e rimangono l'improvvisazione, la superficialità e la mancanza d'integralità a causa di una corretta preparazione delle opere, cosa che conduce a tempi d'esecuzione dilatati e danni alla qualità dei lavori terminati.
Nel proposito di rinforzare il ruolo delle imprese statali socialiste e della loro autonomia, siamo andati avanti nella superazione delle funzioni statali delle imprese, modificando lentamente le relazioni degli organismi del governo con le imprese i cui dirigenti oggi hanno maggiori facoltà per la loro gestione.
Questo è un tragitto che non si percorre in un giorno o in un mese, ma che maturerà a mediano e lungo termine, nella misura in cui si consolideranno le condizioni organizzative, la capacità dei quadri e si supererà l'abitudine d' aspettare istruzioni dall'alto per agire, nella cornice delle facoltà già assegnate invece di promuovere l'iniziativa e lo spirito imprenditore.
Avanza il processo di perfezionamento degli organismi dell'amministrazione centrale dello Stato e delle entità nazionali, includendo in una prima tappa gli organismi globali e delle sfere della produzione e si è concluso il processo in quattro; altri quattro sono stati eliminati e si sono fusi e 13 sono in tappa d'implementazione. Continua il lavoro con gli organismi vincolati ai principali servizi alla popolazione.
È in fase d'implementazione l'esperimento che si sviluppa nelle province di Artemisa e Mayabeque, con l'idea di una successiva generalizzazione che, tra gli altri aspetti, prevede la separazione delle funzioni della direzione delle assemblee del potere popolare e dei consigli d'amministrazione, e questo permette che le assemblee si concentrino nell'attenzione diretta ai delegati, ai consigli popolari e al lavoro delle Commissioni nel loro lavoro di controllo e fiscalizzazione.
L'applicazione del nuovo modello nelle amministrazioni locali ha condotto ad una notevole riduzione degli incarichi di questi organi in provincia e nel municipio, senza generare instabilità nel loro funzionamento e favorendo la loro autorità per esercitare le funzioni statali assegnate.
Così come si legge nelle conclusioni del progetto sulla relazione e sui risultati dell' implementazione delle Linee, ci sono state insufficienze e deficienze da parte degli organismi delle entità includendo la stessa Commissione Permanente per l'Implementazione e lo Sviluppo, provocando dilazioni nell'applicazione di alcune misure e la formazione di proposte che addolcivano la mancanza d'integralità o continuano una visione limitata soprattutto in quello che si riferisce alla valutazione dei livelli di rischio e nell'apprezzamento corretto dei costi e benefici di determinate misure.
Inoltre si sono presentati problemi nella conduzione e nel controllo delle politiche approvate e nella divulgazione e preparazione di differenti livelli di direzione. Soprattutto in quest'ultimo aspetto della preparazione di differenti livelli di direzione c'è stato chi ha creduto che elaborando un comunicato e mandandolo da un estremo all'altro del paese e chiedendo che i quadri lo studiassero, già si risolveva il problema e quando siamo andati vedere, ognuno aveva applicato le misure a modo suo. Questo è successo con la Risoluzione 17 del Ministero del Lavoro e la Sicurezza Sociale, un tema così importante come questo, sul quale farò un riferimento durante questo discorso.
In alcuni casi è mancato il senso dell'urgenza quando gli effetti in pratica non sono stati quelli desiderati e persino, in occasioni, contrari allo spirito della misura adottata, e questo si traduce nel fatto che se non si affronta decisamente una deviazione quando è piccola, poi con la sua massificazione, la giusta rettifica diventa un problema politico.
Un esempio grafico di questo lo rappresenta il comportamento dei prezzi dei prodotti agricoli con la riapparizione del fenomeno della speculazione e l'accaparramento a beneficio di pochi e a detrimento della maggioranza della popolazione.
Anche se comprendiamo che il fattore primordiale nella crescita dei prezzi risiede in un livello di produzione che non soddisfa la domanda e che i passi avanti in questa materia sono condizionati da fattori oggettivi e soggettivi, non possiamo restare a braccia conserte di fronte all'irritazione dei cittadini per il maneggio senza scrupoli dei prezzi da parte di intermediari che pensano solo a guadagnare sempre più.
Il riconoscimento del mercato nel funzionamento dell'economia socialista no implica che il Partito, il Governo e le organizzazioni di massa smettano di realizzare il loro ruolo nella società affrontando qualsiasi situazione che danneggi la popolazione, né tanto meno dire : "è una questione del Governo e io non mi ci metto". Io Partito, io Governo a qualsiasi livello e io membro di un'organizzazione di massa mi metterei in qualsiasi problema ingiusto che danneggia la nostra popolazione. (Applausi).
Per questo, appena è iniziata la discussione nel Parlamento su questo tema che i deputati qui presenti in particolare ricorderanno bene, nel quale abbiamo tardato a reagire, ho appoggiato immediatamente il secondo segretario del Partito, compagno Machado Ventura, che è andato a combattere per tutto il paese, affrontando questo problema (Applausi).
E dobbiamo arrivare alla conclusione di questo fatto, come di molti altri, che il peggio che può fare, il peggio che può fare un rivoluzionario o una semplice persona onesta, comunista o no, è stare a braccia incrociate di fronte a un problema.
Non abbiamo il diritto e tanto meno in tempi come questi in cui stiamo vivendo, con i cambi che stiamo introducendo. È un'esperienza che vale la pena ricordare perché la possiamo incontrate centinaia di volte per non dire migliaia, nella realizzazione di questo gigantesco compito che stiamo elaborando per il miglioramento del nostro paese e del nostro socialismo.
L'introduzione della regola dell'offerta e la domanda non è nemica del principio di pianificazione. I due concetti possono convivere e completarsi a beneficio del paese, com'è stato dimostrato con successo nei processi di riforma in Cina, e di rinnovo in Viet Nam, come loro li definiscono. Noi li chiamiamo attualizzazioni perché non cambieremo l'obiettivo fondamentale della Rivoluzione.
Positive le esperienze realizzate in alcune province con l'adozione recente di una serie di misure organizzative tra le quali l'incremento dell'ammasso nell'interesse di assicurare la presenza dei prodotti nei mercati statali, inducendo la diminuzione dei prezzi dell'offerta e la domanda.
Questo è un tema che necessità un seguimento costante da parte delle istituzioni coinvolte.
Nel mezzo di queste circostanze i salari e le pensioni continuano ad essere insufficienti per soddisfare le necessità di base delle famiglie cubane. Anche se il salario medio ha visto una crescita del 43% nel periodo 2010-2015, questo si è concentrato negli ultimi due anni partendo da decisioni adottate a favore dei lavoratori della salute pubblica, l'investimento straniero, la sfera dello sport e la flessibilità nei sistemi di pagamenti del settore delle imprese.
Senza dubbio non è stato possibile estendere alla maggioranza delle attività gli incrementi di salario previsti nella politica approvata.
L'implementazione di nuovi sistemi di pagamento per risultati, stabilita dalla Risoluzione Nº 17 del ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale che ho citato poco fa, ha influenzato in senso generale la crescita delle motivazioni dei lavoratori e l'aumento della produttività che ho potuto verificare personalmente visitando differenti fabbriche e conversando con i lavoratori.
Di sicuro si sono presentate molte mancanze originate soprattutto da un'inadeguata preparazione delle condizioni e includendo la preparazione dei dirigenti d'impresa e nel seguimento.
In questa questione si e tardato a correggere le incongruenze di concetto poste in manifesto nella loro applicazione.
Le esperienze c'insegnano che non basta che i documenti siano ben elaborati. Si devono preparare gli esecutori diretti e dopo un certo tempo si devono assegnare altri corsi, controllare le loro conoscenze per l'applicazione di queste importanti attività, controllare il loro dominio delle regole, esigere sistematicamente che si realizzino in pratica le disposizioni e si reagisca opportunamente di fronte alle deviazioni, impedendo che divengano problemi politici più forti.
Il nostro Eroe Nazionale José Martí, indicò che "governare è prevedere". Che parole semplici sono…solo tre! È possibile che per alcuni dei nostri funzionari sia tanto difficile apprendere queste tre parole dell'insegnamento martiano? Cioè governare è prevdere e dobbiamo apprendere a prevedere per evitare diversi problemi. Devo riconoscere in generale che durante l'implementazione delle Linee non abbiamo previsto abbastanza né siamo stati agili nella correzione delle mancanze.
Oltre a non prevedere poi ci mettiamo a pensare a come risolvere il problema che si è creato e non abbiamo l'agilità necessaria per affrontare immediatamente il problema. Sto parlando crudamente, come corrisponde in un congresso del Partito comunista e in tutte le riunioni dei comunisti.
È proseguito l'ampliamento del settore non statale dell'economia mentre l'impiego statale si riduce del 81,2% nel 2010 e giunge al 70,8 nel 2015. Più di mezzo milione di cubani sono registrati come lavoratori indipendenti, prestano servizi e generano produzioni molto necessarie.
Si sta formando un'atmosfera che non discrimina né stigmatizza il lavoro indipendente debitamente autorizzato; senza dubbio si sono presentate manifestazioni di corruzione e illegalità di fronte alle quali è stato insufficiente lo scontro, e tardivo, come nel caso degli evasori delle tasse o l'esercizio illegale di attività non permesse.
Riaffermiamo il principio socialista del predominio della proprietà di tutto il popolo sui mezzi fondamentali di produzione, come la necessità di scaricare lo Stato da altre attività determinanti nello sviluppo della nazione.
Dato che desideriamo una maggior efficienza e più qualità nella produzione e nei servizi del settore statale favoriamo anche il successo delle forme non statali di gestione sula base in tutti i casi dello stretto compimento della legislazione vigente.
Continuano in fase sperimentale la creazione e il funzionamento delle cooperative di produzione non agricole, sopratutto nel commercio, la gastronomia, i servizi tecnici, la piccola industria e la costruzione.
In questa attività ci sono stati dei successi, ma ugualmente ci sono state deficienze che partono da una insufficiente preparazione e diffusione della politica approvata e del norme emesse alle quali ci siamo riferiti in varie occasioni in questa Relazione, come inadeguate organizzazioni e controllo delle contabilità, aumento dei prezzi e restrizioni per accedere ai rifornimenti e ai servizi del mercato all'ingrosso.
Nello stesso tempo è risultata poco appropriata la conduzione con il controllo di questo esperimento da parte delle istanze corrispondenti,ragione per cui abbiamo deciso di concentrare lo sforzo consolidando le cooperative già create e avanzando gradualmente.
Nel mezzo di un ambiente internazionale sfavorevole caratterizzato dalla crisi economica globale iniziata alla fine del decennio scorso, nel quinquennio 2011-2015 il prodotto interno lordo del nostro paese è cresciuto con un tasso medio annuale del 2,8 %, insufficiente per assicurare la creazione delle condizioni produttive e delle infrastrutture necessarie per avanzare nello sviluppo e migliorare il consumo della popolazione.
In questo complesso contesto è stato eseguito un insieme di azioni indirizzate al risanamento del debito, una questione nella quale abbiamo realizzato risultati significativi e che con il compimento degli impegni finanziari assunti, contribuisce al ristabilimento della credibilità internazionale dell'economia cubana e favorisce maggiori possibilità di commercio, investimenti e finanziamento per lo sviluppo.
Non possiamo retrocedere in questa sfera e con questo proposito. Dobbiamo assicurare un adeguato bilancio nei crediti e le loro strutture, nel pagamento di debiti ordinari, nel debito corrente e nel compimento del piano; non ci dobbiamo impegnare mai più.
Se s'introduce un insieme di misure disegnate per eliminare trappole che tolgono stimoli alle differenti forze produttive della nostra agricoltura che non sono maturate e al ritmo della crescita della produzione agricola nel paese, ancora sarà sufficiente. Per mantenere la media ogni anno si devono dedicare almeno 2000 milioni di dollari all'importazione di alimenti, la metà dei quali si potrebbero produrre in Cuba, esportando anche gli eccessi.
Continua ad espandersi l'esportazione dei servizi medici e del turismo, che apportano più della metà delle entrate in divisa del paese mentre si riduce il peso specifico delle esportazioni tradizionali colpito dalla caduta dei prezzi.
Questa realtà sostiene la convenienza di proseguire differenziando le nostre fonti d'ingresso, per non tornare mai più a dipendere da un mercato, né da un prodotto e sviluppare relazioni commerciali e di cooperazione mutuamente vantaggiose con tutti i paesi apportando un adeguata equilibrio in questa sfera.
L'innegabile prestigio internazionale della medicina cubana, frutto genuino della Rivoluzione e della preoccupazione del compagno Fidel, racchiude enormi potenzialità ancora non sfruttate in tutte le loro dimensioni come per esempio le prestazioni dei servizi medici a pazienti stranieri in Cuba, per cui si dedicano investimenti che in definitiva apporteranno benefici alla popolazione cubana che accede gratuitamente alla salute pubblica.
In quanto al turismo, negli anni scorsi, dal 6º Congresso, sono state poste a disposizione circa 10.900 nuove abitazioni e sono state ristrutturate altre 7000, con l'aggiunta di 14000 affittate in CUC dai lavoratori indipendenti, oltre all'apertura di installazioni e servizi extra alberghieri che hanno permesso di proseguire nel sentiero ascendente di questo importante settore dell'economia, che ha grandi possibilità per stimolare lo sviluppo di altri settori e generare catene di produzione.
Il programma degli investimenti alberghieri nelle principali destinazioni del paese marcia bene, a buon ritmo e si riprende la costruzione d'emblematici alberghi di lusso nella capitale per affrontare il deficit delle abitazioni esistente. Ogni hotel che sorge è una fabbrica in più, che genera in queste forme entrate da esportazioni, molto necessarie al paese.
L'anno scorso abbiamo superato per la prima volta il numero di tre milioni e mezzo di visitatori e si sta considerando la competitività del prodotto turistico cubano negli altri i mercati differenziati, senza ignorare le inefficienze presenti che cospirano contro la qualità e i servizi.
Si stanno formando le condizioni per far sì che nel quinquennio 2016-2020 si ottengano risultati superiori, per creare nella nostra economia le basi per uno sviluppo economico e sociale sostenibile.
Nell'introduzione di questa Relazione ho spiegato che per prima volta si presenta al massimo incontro del Partito il progetto di Concetto del modello economico e sociale cubano.
L'obiettivo principale di questo documento è esporre e dare fondamenta con chiarezza alle tracce guida principali del modello, in modo che serva da guida teorica e concettuale per la costruzione del socialismo in Cuba, in corrispondenza con le nostre caratteristiche, gli sforzi propri, orientati come base dalla storia della nazione e dal processo rivoluzionario, dalla cultura nazionale, dalle condizioni interne e la situazione internazionale, così come dall'esperienza dei processi di sviluppo economico e sociale socialista in altri paesi.
I principi che sostentano il concetto partono dal legato martiano, dal marxismo leninismo, dal pensiero del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz e dall'opera stessa della Rivoluzione.
Come ho già esposto, la complessità teorica e pratica di questo progetto e la sua trascendentale ripercussione di fronte al futuro, consigliano che non sia approvato nella cornice di questo Congresso.
Al suo posto proponiamo ai delegati di continuare il dibattito e adottare in principio questo progetto perché serva da base al profondo e democratico processo d' analisi per la militanza del Partito, l'Unione dei Giovani Comunisti, e per ampli settori della nostra società, i cui risultati si presenteranno all'approvazione definitiva del Comitato Centrale.
Ossia, per le ragioni esposte, continuare a discutere dai municipi e con la partecipazione democratica di tutto il Partito, la gioventù, i rappresentanti delle organizzazioni di massa etc,. con l'obiettivo di concludere la sua elaborazione, si dà facoltà al Comitato Centrale del Partito per la sua approvazione.
Inoltre si suppone che si presenti all'Assemblea Nazionale, organo supremo del potere dello Stato a cui corrisponde dargli valore legale.
Uno dei nuovi aspetti che ha suscitato la maggior attenzione e anche una certa polemica è quello riferito alle relazioni di proprietà, ed è logico che si così, dato che in dipendenza del predominio di una forma di proprietà sulle altre, si determina il regime sociale di un paese.
In Cuba socialista e sovrana la proprietà di tutto un popolo sui mezzi fondamentali di produzione è e continuerà ad essere la forma principale dell'economia nazionale e del sistema socio economico e quindi costituisce la base del potere dei lavoratori.
Il riconoscimento dell'esistenza della proprietà privata ha generato inquietudini oneste di non pochi dei partecipanti alle discussioni prima del Congresso, che hanno espresso la preoccupazione che facendolo, avremmo fatto i primi passi verso il ritorno del capitalismo in Cuba.
Nella mia condizione di Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito, ho il dovere d'assicurare che questo non è assolutamente il proposito di questo concetto.
Si tratta precisamente, compagne e compagni di chiamare le cose con il loro nome e non rifugiarci dietro a illogici eufemismi per nascondere la realtà.
L'incremento del lavoro indipendente, l'autorizzazione della contrattazione dei lavoratori, hanno permesso nella pratica l'esistenza di piccole medie e micro imprese private che oggi funzionano senza la debita personalità giuridica, ma esistono di fronte alla legge grazie ad un piano regolatore disegnato per le persone naturali dedicate a piccoli affari, realizzati dal lavoratore e la sua famiglia.
La Linea Nº 3 approvata dal 6º Congresso, che si propone di mantenere e rinforzare il progetto attualizzato, precisa senza dubbio che nelle forme di gestione non statale, non si permetterà la concentrazione della proprietà e si aggiunge che nemmeno della ricchezza, per cui l'impresa privata agirà in limiti bene definiti e costituirà un elemento complementare della trama economica del paese e tutto sarà regolato dalla legge.
Non siamo ingenui né ignoriamo che le aspirazioni di poderose forze esterne scommettono su quello che chiamano il potere sulle forme non statali di gestione con il fine di generare agenti di cambio nella speranza di distruggere la Rivoluzione e il socialismo in Cuba per altre vie.
Le cooperative, il lavoro indipendente e la media, piccola e micro impresa private non sono per la loro essenza antisociali né controrivoluzionarie e la gran maggioranza di chi vi lavora sono rivoluzionari, patrioti che difendono i principi e si beneficiano delle conquiste di questa Rivoluzione.
Il quarto progetto dei documenti citati che si sottopone al 7º Congresso, è quello riferito al lavoro del Partito nel compimento degli obiettivi approvati nella sua Prima Conferenza Nazionale.
Su questo particolare considero che ci sono stati progressi nel superamento dei modi e degli stili di lavoro che propiziavano l'interferenza del Partito nelle funzioni e le decisioni che corrispondono allo Stato, al Governo e alle istituzioni amministrative.
Al suo posto abbiamo sviluppato con sistematicità l'esercizio della direzione e del controllo del Partito sul compimento degli accordi del 6º Congresso, senza tralasciare di agire insieme alle autorità nell'attenzione diretta delle situazioni che danneggiano la popolazione, come abbiamo segnalato.
L'autorità morale del Partito esige dai suoi militanti e in particolare da coloro che svolgono responsabilità di direzione, esemplarità, combattività, preparazione, qualità etiche dimostrate, come politiche e ideologiche e uno stretto e permanente vincolo con le masse.
Il Partito ha continuato a promuovere la partecipazione dei collettivi dei lavoratori, degli studenti e del popolo nell'esecuzione delle politiche e delle misure vincolate al processo di attualizzazione del modello economico, coadiuvando per trasformare l'azione dei militanti dei nuclei del Partito e dei quadri, partendo dal nutrimento sistematico delle opinioni e delle proposte delle masse.
Ugualmente si è ottenuto un maggior vincolo e attenzione dal Partito all'Unione dei Giovani Comunisti, alle organizzazioni degli studenti e dei movimenti giovanili, con l'obiettivo di elevare il loro protagonismo e sviluppare il loro lavoro ideologico e politico con i militanti e i giovani e questo presuppone la difesa della loro indipendenza organica incentivando le iniziative.
Nello stesso tempo il Partito ha dato priorità all'attenzione delle organizzazioni di massa, che in questo periodo hanno assunto considerevoli trasformazioni nel loro operato ed hanno celebrato i rispettivi congressi nella cui preparazione e sviluppo si è generato un vasto dibattito sul funzionamento dei queste organizzazioni nel compimento delle loro funzioni nel lavoro politico-ideologico.
Abbiamo constatato che continua lo stretto vincolo dal Partito e del resto dei nostri organismi e entità con le differenti istituzioni religiose e le associazioni di fraternità nelle varie sfumature della vita nazionale e questo ha contribuito all'unità dei cubani credenti o meno.
Va considerato che nella misura in cui si avanza nell'implementazione del nuovo modello si disegnerà uno scenario distinto per le organizzazioni del Partito caratterizzato dalla crescente eterogeneità dei settori e dei gruppi nella nostra società, che origina dalle differenze delle loro entrate. Tutto questo impone la sfida di preservare e rinforzare l'unità nazionale in circostanze diverse da quelle a cui eravamo abituati in epoche precedenti
L'articolo Nº 5 della Costituzione della Repubblica consacra il Partito Comunista come la forza dirigente superiore della società e dello Stato che organizza e orienta gli sforzi comuni verso la costruzione del socialismo.
Gli Statuti dell'organizzazione lo definiscono come un fedele continuatore del Partito Rivoluzionario fondato da Martí per dirigere la lotta per l'indipendenza; del primo Partito Comunista simbolizzato in Carlos Baliño e Julio Antonio Mella e frutto della fusione volontaria delle tre organizzazioni rivoluzionarie che furono protagoniste della lotta contro la tirannia di Batista.
In Cuba abbiamo un Partito unico, molto onorato, che rappresenta e garantisce l'unita della nazione cubana, arma strategica principale che abbiamo costruito per edificare l'opera della Rivoluzione e difenderla da ogni tipo di minaccia e di aggressione.
Per questo non è casuale che ci si attacchi e si esiga da quasi ogni parte del pianeta, per debilitarci, perché ci si divida in diversi partiti in nome della sacrosanta democrazia borghese. Sono concetti che non si devono prestare alla confusione: né oggi, né mai.
Se riusciranno un giorno a frammentarci, sarà l'inizio della fine. Non dimenticatelo mai! Se riusciranno un giorno a frammentarci sarà l'inizio della fine nella nostra Patria, della Rivoluzione, del socialismo e dell'indipendenza nazionale, forgiati con la resistenza e il sacrificio di varie generazioni di cubani dal 1868.
Credo che mi dobbiate permettere un piccolo aneddoto molto reale che io racconto con piacere e vorrei condividere con voi.
Com'e naturale, con rappresentanti di differenti livelli degli Stati Uniti ho dovuto discutere e riunirmi molto e con alcuni che senza essere nordamericani rappresentano altri paesi e anche con loro. Quando siamo andati a discutere dei diritti umani, dato che avevamo detto che eravamo disposti a discutere di qualsiasi questione… mi hanno passato una note che diceva "Siamo dal vivo" e io credo che lo siamo vivi (Risa e applausi).
Io mi diverto e voglio che tutti quelli che hanno l'amabilità di vederci dal vivo siano contenti, includendo chi sta all'estero. Abbiamo detto che siamo disposti a parlare di tutti i diritti umani.
Rivedendo documenti, l'altro giorno su Trattati e Convenzioni, in questa materia in cui nessuno li firma tutti, risulta che noi siamo parte di 44 e gli Stati Uniti di soli18. Io ho detto che mentre si pretende di continuare a politicizzare i diritti umani, questo non camminerà. Per esempio per noi salario uguale per lo stesso lavoro sia uomo o donna, è un diritto umano. In altri paesi tra i quali gli Stati Uniti non lo è, e le donne guadagnano meno e così posso citare decine di detti diritti umani.
L'assistenza medica gratuita in Cuba è un diritto umano. In quanti paesi del mondo lo è? In molti non è un diritto umano, è un affare. Nel nostro paese l'educazione è gratuita. In quanti paesi del mondo, l'educazione è gratuita, è ugualmente un affare. Cioè questo tema dei diritti umani lo abbiamo discusso con tutti e in ogni luogo e a quelli che hanno ragione gliela daremo.
Quello che più mi diverte parlando dei diritti umani è quando mi dicono che in Cuba c'è un solo partito e io dico: "Sì come da voi c'è un solo partito", e i nordamericani mi rispondono: "No, ne abbiamo due" e come se io non lo sapessi mi dicono i loro nomi: Democratica e Repubblicano. "Certo questo è vero, questo è come se in Cuba avessimo due partiti. Fidel ne dirige uno e io l'altro (Risate e applausi).
Sicuro che Fidel dice: "Io voglio dirigere il comunista e io dirò, bene io dirigerò l'altro, non importa il nome (risate).
Come dicevamo qui c'erano tre organizzazioni: la 26 di Luglio, il Partito Socialista Popolare e il Direttorio Rivoluzionario 13 Marzo. Avremmo potuto fare tre partiti, ma tutti coincisero nella necessità di unirsi per fare un solo partito e fondere i loro rispettivi organi di stampa, per essere più forti. Tutti i dirigenti ebbero la magnifica e decisiva decisione nel fare quel passo. Perché ci dovremmo dividere adesso? Quello che dev'essere è un partito molto democratico, questo è quello che aspiriamo, e che si possa discutere con profondità e intera libertà qualsiasi problema.
Nella stessa CTC, gli operai si devono unire per essere più forti. In qualsiasi agenzia di stampa occidentale che si riferisca alla nostra Central de Trabajadores, aggiungono tra parentesi: "unica", come se questo fosse un delitto. Loro vogliono modellare il mondo. Già sapete a chi mi riferisco: agli Stati Uniti e a tutti quelli che li accompagnano. Aggiustare il mondo alle loro convenienze è quello che vogliono fare e per questo dobbiamo stare allerta oggi più che mai.
Loro stessi hanno detto: 50 anni di blocco non hanno dato risultato e non possiamo isolare Cuba al contrario stiamo correndo di restare isolati noi in America Latina. Questo va cambiato. E perché lo vanno a cambiare? Per altri metodi più difficili da combattere. Da li l'importanza di queste questioni che devono essere sufficientemente chiare nella nostra mente e nel nostro popolo.
Non è ozioso reiterare che sono concetti che non si devono prestare alla confusione né oggi né mai. Se riuscissero un giorno a frammentarci sarebbe l'inizio della fine nella nostra Patria della Rivoluzione, del Socialismo, dell'indipendenza nazionale forgiati con la resistenza e il sacrificio di varie generazioni di cubani dal 1868.
L'esistenza di un partito unico presuppone di stimolare il più ampio e sincero scambio di opinioni dentro l'organizzazione del partito, come nel suo vincolo nella base con i lavoratori e la popolazione.
Il Partito è obbligato a potenziare e perfezionare in maniera permanente la nostra democrazia, per cui è imprescindibile superare definitivamente la falsa unanimità, il formalismo e la simulazione. Il Partito ha il dovere di favorire e garantire la partecipazione sempre più ampia della cittadinanza alle decisioni fondamentali della società. Non abbiamo alcun timore per le opinioni diverse o le discrepanze, perché solo la discussione franca e onesta delle differenze tra i rivoluzionari ci condurrà alle migliori decisioni.
Sappiamo che il Partito e la Rivoluzione contano con l'appoggio e la maggioranza del popolo ed è un fatto che nessuno può negare, ma nonostante non ignoriamo che in determinati settori della popolazione esistono manifestazioni di mancanza d'impegno e disinteresse per i temi della vita politica e che si mantengono opinioni negative sull'esemplarità di alcuni militanti e quadri, cosi come la distanza dal nostro popolo.
Si è verificata nel periodo più recente una crescita delle azioni indirizzate a fomentare i valori della società dei consumi, la divisione, l'apatia, lo scoraggiamento, lo sradicamento, la mancanza di fiducia nella direzione della Rivoluzione e del Partito, seminano una serie di opinioni che cercano di fraic apparire come una società senza futuro.
Si stimola l'emigrazione illegale e disordinata dei giovani e degli specialisti di diversi settori con la protezione della Legge de Ajuste Cubano la Politica dei piedi asciutti - piedi bagnati e il Programma di Parole, ossia, il permesso per risiedere negli Stati Uniti assegnato con assoluta rapidità ai nostri medici, quelli che prestano servizio all'estero, questione alla quale mi riferirò più avanti.
In queste circostanze s'impone rinforzare un lavoro preventivo intelligente, fermo e sistematico ed elevare le esigenze e il controllo da parte degli organi incaricati di affrontare la sovversione politico ideologica, così come elevare la combattività dei militanti, la vigilanza nei centri di lavoro e il lavoro ideologico con le nuove generazioni, potenziando l'insostituibile ruolo della famiglia e della scuola. Ripeto, potenziando l'insostituibile ruolo della famiglia e della scuola.
Siamo avanzati nelle azioni dirette a forgiare una cultura di comunicazione nel paese e sono diminuite le manifestazioni di segretismo, ma senza dubbio si presentano sempre vuoti d'informazioni e interpretazioni sbagliate, perché non è sufficiente la divulgazione della marcia del processo di attualizzazione e l'implementazione delle politiche approvate.
L'influenza nella nostra realtà delle complessità del mondo in cui viviamo, la politica di ostilità e di aggressione, le azioni indirizzate a introdurre piattaforme di pensiero neoliberista e di restauro capitalista appoggiate da una perversa strategia di sovversione politico ideologica che attenta contro le essenze stesse della Rivoluzione, la cultura cubana, la storia e i valori che in queste sono stati forgiati, l'innegabile esistenza dei problemi accumulati nella società ai quali si somma lo stesso processo d'implementazione delle Linee e i profondi cambi nei quali ci troviamo immersi, così come il nuovo scenario nelle relazioni tra Cuba e gli StatI Uniti che impone sfide elevate al lavoro ideologico. Questi programmi sono indirizzati verso settori che il nemico identifica come i più vulnerabili e comprende i giovani, gli intellettuali, i lavoratori associati alla forma non statale e le comunità con le maggiori difficoltà materiali ed economiche.
Così come salvaguardiamo nel popolo la memoria storica della nazione e perfezioniamo il lavoro ideologico differenziato con speciale enfasi verso la gioventù e l'infanzia, dobbiamo migliorare tra noi la cultura anti capitalista e anti imperialista, combattendo con argomenti, convinzione e fermezza le pretese di stabilire indici di ideologia piccolo borghese, caratterizzati dall'individualismo, l'egoismo l'affanno di lucro, la banalità e l'esacerbazione del consumismo.
IL miglior antidoto contro le politiche della sovversione consistono nel lavorare con integralità e senza improvvisazione, fare bene le cose, migliorare la qualità dei servizi alla popolazione, non lasciare accumulare problemi, rinforzare la conoscenza della storia di Cuba, l'identità e la cultura nazionali accrescere l'orgoglio di essere cubani e propagare nel paese un ambiente di legalità, di difesa del patrimonio pubblico, di rispetto alla dignità delle persone, ai valori, alla disciplina sociale.
Lo sviluppo dell'economia nazionale con la lotta per la pace e la fermezza ideologica, costituiscono le principali missioni del Partito. L'economia è sempre il tema pendente fondamentale e il lavoro politico ideologico è un tema permanentemente vincolato intimamente alla battaglia economica, perché assicura la partecipazione cosciente, attiva e impegnata della maggioranza della popolazione nel processo d'attualizzazione del modello economico e sociale.
In materia di politica dei quadri siamo avanzati, anche se non ci dichiariamo soddisfatti. Sono stati fatti passi importanti nella preparazione e riqualificazione dei quadri del Partito, statali, di governo e delle imprese, anche se si deve insistere nella preparazione specifica per la realizzazione degli incarichi assegnati.
Non tralasceremo l'influenza negativa che rappresentano in questa sfera fattori obiettivi e soggettivi come il già citato fenomeno della piramide invertita, che favoriscono la fluttuazione dei quadri e la mancanza di motivazioni per impegnarsi con le missioni affidate.
Si perdono grandi potenzialità a causa dell'inadeguato lavoro con le riserve di quadri e per la debole influenza dei responsabili nel processo di selezione e formazione del gruppo e questo propizia che persone senza impegno o etica siano impegnate in responsabilità vincolate al controllo e alla disposizione di risorse materiali e finanziarie, creando l'atmosfera per la corruzione e altre illegalità e indiscipline.
Ugualmente si è incrementata progressivamente e in modo sostenuto la promozione delle donne, dei giovani, dei negri e dei meticci in incarichi di direzione sulla base del merito, nel suo transito graduale per differenti responsabilità e con azioni personali. Nonostante questo non ci sentiamo compiaciuti con i risultati raggiunti perché persistono vecchie abitudini e pregiudizi che cospirano contro la politica dei quadri del Partito.
Si dovrà proseguire senza tregua nel combattimento contro qualsiasi vestigia di razzismo che ostacola o frena la promozione in incarichi di direzione di negri, mulatti e meticci, il cui peso specifico nel totale della popolazione cubana ha continuato ad aumentare, di censimento in censimento. Per consolidare i risultati in questa importante e giusta politica della Rivoluzione è necessario lavorare con sistematicità, previsione e internazionalità.
Una questione di questa importanza non può restare alla mercè della generazione spontanea e dell'improvvisazione.
La quantità di donne con incarichi di decisione è aumentata, poco, ma è aumentata negli incarichi dove si decide, ma le cifre non esprimono il potenziale di cui disponiamo, dato che le donne sono il 49% della massa dei lavoratori nel settore statale civile e il 66.8% della forza lavoro con la maggior qualificazione tecnica e professionale del paese. Senza dubbio solo il 38% degli incarichi è occupato dalle donne negli organismi dello Stato, di Governo, nelle entità nazionali, nei Consigli d'Amministrazione, nelle Organizzazioni Superiori di Direzione delle imprese.
Mi attengo alla più stretta verità quando affermo sulla base della mia esperienza in tanti anni di Rivoluzione che le donne in generale sono più mature e migliori amministratrici degli uomini e per questo, anche se riconosco il progresso realizzato, considero che con la direzione del Partito si deve proseguire ad elevare la promozione delle nostre combattive donne, soprattutto in incarichi decisivi in tutta la nazione.
Nella Relazione Centrale del 6to. Congresso mi ero riferito alla necessità di pensare lentamente, senza precipitazione, né improvvisazioni, alla creazione di una riserva di quadri debitamente preparati, con sufficiente esperienza e maturità, per assumere i nuovi e complessi impegni di direzione del Partito, nello Stato e nel Governo.
Inoltre avevo espresso la convenienza e la necessità di limitare a un massimo di due periodi esecutivi di cinque anni l'impegno degli incarichi politici e statali fondamentali che determinerà il Comitato Centrale, nel caso del Partito e delle organizzazioni di massa, mentre il nostro Parlamento per quel che riguarda lo Stato e il Governo.
Considero che in questo tema di significato strategico siamo avanzati ugualmente, anche se nei prossimi cinque anni, per ragioni ovvie, saranno definitivi e dovremo introdurre limiti addizionali nella composizione degli organismi superiori del Partito, cioe il Comitato Centrale, la Segreteria e il Burò Politico, in un processo di transito che si deve eseguire e concludere con la celebrazione del prossimo congresso.
Questo è un quinquennio di transito per non fare le cose di corsa, ma non è togliere uno per metter un altro che ha dieci anni di meno etc. Siamo in ritardo e quello che vogliamo fare è precisamente che questo fluisca con naturalezza e dev' essere ben precisato nelle leggi o nei regolamenti che si stabiliranno.
Proponiamo di stabilire 60 anni come età massima per entrare nel Comitato Centrale del Partito. Si potrebbe stabilire in qualsiasi momento anche per contare con supplenti nel Comitato Centrale più giovani. Tutte queste cose si possono fare. La questione è avere un metodo, un cammino, un progetto, perché le cose non ci sorprendano e si sviluppino con naturalezza.
In questo caso le entrate devono essere a partire dal futuro, con meno di 60 anni. Non si creda che perché non si può stare a un livello della direzione del paese, non si può fare niente. L'esperienza di alcuni paesi ci ha dimostrato che questo non è mai positivo e anche se è un segreto a voce, non dimentichiamo che già alla fine della tappa dell'Unione Sovietica che stimiamo e amiamo come sempre, che in un breve periodo di tempo morirono tre segretari del Comitato Centrale del Partito.
Per questo proponiamo di stabilire 60 anni come età massima per entrare nel Comitato Centrale e 70 per coprire incarichi di direzione nel Partito.
Questo sommato al limite di due periodi consecutivi per occupare responsabilità politiche garantirà dalla base il ringiovanimento sistematico in tutto il sistema degli incarichi nel Partito. E ripeto che dopo ci si dovrà regolare con precisione, perché ci sarà chi ha 70 o 80 anni e può occupare un posto importante, ma non un'attività di dirigente importante per ovvie ragioni e per l'esperienza con cui stiamo parlando.
Com'è logico se sarà approvata questa proposta nel Congresso, si introdurranno le modifiche corrispondenti anche negli Statuti del Partito. Pensiamo che questa stessa politica debba essere applicata nelle istituzioni statali, di governo e nelle organizzazioni di massa.
Nel mio caso non è un segreto che nel 2018 si concluderà il secondo mandato consecutivo come presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, e cederò questa responsabilità a chi sarà eletto.
Queste modifiche in materia di posti e di età limite e per impegnare incarichi d direzione, si fisseranno nella Costituzione della Repubblica, che proponiamo di riformare nei prossimi anni, considerando le importanti trasformazioni associate all'attualizzazione del modello economico e sociale e della sua concezione. Nella Costituzione si deve riflettere tutto quello che facciamo nel momento in cui sia pronto quello che dev'essere raccolto nella stessa e soprattutto discusso con la popolazione.
La Costituzione vigente, approvata nel referendum popolare del 1976, 40 anni fa e riformata parzialmente nel 1992 e nel 2002 risponde a circostanze storiche e condizioni economiche e sociali che sono cambiate con il passare del tempo e con la stessa implementazione delle Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e la Rivoluzione.
Il processo di riforme che dovrà essere approvato dall'Assemblea Nazionale in corrispondenza alle sue facoltà costituenti, prevede un'ampia partecipazione popolare, includendo la realizzazione di un referendum costituzionale.
Questa sarà un opportunità per aggregare nella nostra Costituzione altre questioni che necessitano garanzie costituzionali.
Devo risaltare che nell'apporto di questi cambi costituzionali proporremo di ratificare il carattere irrevocabile del sistema politico e sociale indicato nella attuale Costituzione, che include il ruolo dirigente del Partito Comunista di Cuba nella nostra società (applausi) e che nell'attuale Costituzione è l'articolo Nº 5.
Dedicherò alcune riflessioni al tema della difesa.
Facendolo è propizio ricordare le parole di Fidel nella relazione centrale del 1º Congresso, quando disse : "Fino a che esisterà l'imperialismo, il Partito, lo Stato e il popolo presteranno ai servizi della difesa la massima attenzione. La Guardia Rivoluzionaria non si tralascerà mai. La storia insegna persino con troppa eloquenza che coloro che dimenticano questo principio non sopravvivono all'errore.
La dottrina di Guerra di tutto il Popolo costituisce la fondamenta strategica della difesa del paese e definisce che ogni cubano conosca e disponga di un mezzo, un luogo e una forma di lotta contro il nemico, sotto la direzione del Partito in un sistema politico militare ed economico unico di preparazione e realizzazione della guerra. Se l'aggressore tenterà d'occupare Cuba, dovrà affrontare milioni di cubane e di cubani in una mortale vespaio senza fronte, retroguardia, fianchi e nemmeno riposo, giorno e notte.
Come facciamo ogni quattro anni dal 1980, pianifichiamo di realizzare in novembre l'Esercizio Strategico Bastione 2016, con l'obiettivo di attualizzare ed esercitare i dirigenti, i capi e gli organi di direzione e comando nella conduzione delle azioni previste nei piani definitivi del paese. Questa attività, com'è tradizione, si concluderà con la celebrazione in un fine settimana di due giorni nazionali della difesa, con una partecipazione popolare di massa.
Alcuni giorni dopo, il 2 dicembre arriveremo al 60º anniversario dello sbarco del Granma, data che marca la fondazione delle nostre Forze Armate Rivoluzionarie e che celebreremo con una Rivista Militare dedicata al compagno Fidel nel suo 90º compleanno (applausi prolungati) e alla nostra agguerrita gioventù che parteciperà con un impressionante e compatto blocco che chiuderà la sfilata, come erede e continuatrice delle glorie di combattente del popolo cubano in tutta la sua storia.
Compagne e compagni:
Dal 6º Congresso sono avvenuti molti fatti e cambi sostanziali nell'arena internazionale.
Sono passati 15 mesi da quando abbiamo annunciato simultaneamente con il presidente Barack Obama, la decisione di ristabilire le relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti, sulla base delle uguaglianza sovrana, la non ingerenza nei temi interni e il rispetto assoluto della nostra indipendenza. Poche ore prima di quella dichiarazione si era compiuta la promessa di Fidel sul ritorno in Patria di tutti i Cinque Eroi (Applausi).
Siamo giunti a questo momento grazie all'eroica resistenza e ai sacrifici del popolo cubano, alla sua lealtà, ai suoi ideali e ai principi della Rivoluzione, che ha contato sul decisivo appoggio della solidarietà internazionale, così evidente in molteplici eventi e nelle organizzazioni internazionali, in particolare la schiacciante votazione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite contro il blocco.
La mappa politica di Nuestra America è cambiata con l'influsso dei passi avanti delle forze politiche di sinistra e dei movimenti popolari che hanno contribuito al progresso e all'integrazione regionale, simbolizzata nella costituzione della Comunità degli Stati Latinoamericani dei Caraibi - CELAC - nel dicembre del 2011.
Tutto questo aveva collocato gli Stati Uniti in una situazione d'isolamento insostenibile nell'emisfero e aveva posto in crisi il detto sistema interamericano, com'è apparso evidente nel reclamo dell'eliminazione del blocco e contro l'esclusione di Cuba dal VI Vertice delle Americhe a Cartagena, nel 2012.
Inoltre sono avvenuti cambi nella società nordamericana e nell'emigrazione cubana a favore delle modifiche della politica degli USA verso Cuba.
Nell'aprile dell'anno scorso abbiamo partecipato al 7º Vertice delle Americhe, a Panamá, con la fronte in alto. Non è necessario ripetere qui le considerazioni esposte in quell'occasione.
In questo periodo trascorso dal 17 dicembre del 2014, abbiamo constatato risultati concreti nel dialogo e la cooperazione tra Cuba e gli Stati Uniti.
Indubbiamente il blocco economico, commerciale e finanziario imposto da più di mezzo secolo è sempre vigente con indiscutibili effetti d'intimidazione di portata extra territoriale, anche se riconosciamo la posizione del Presidente Obama, e degli alti funzionari dell'amministrazione contro il blocco e i ripetuti richiami nell'interesse d'eliminarlo.
Le misure annunciate poco prima della sua visita a L'Avana per introdurre alcune modifiche all'applicazione del blocco partendo dall'utilizzo delle sue facoltà esecutive sono positive, ma insufficienti.
Come abbiamo detto nell'incontro tra i due presidenti con la stampa, per avanzare verso la normalità delle relazioni si dovrà eliminare il blocco che provoca privazioni alla nostra popolazione e costituisce il principale ostacolo per lo sviluppo economico del paese, restituire il territorio illegalmente occupato dalla Base Navale a Guantánamo contro la volontà del governo e del popolo cubano.
Inoltre si dovranno sopprimere i programmi indirizzati al cambio del sistema economico e sociale che abbiamo scelto sovranamente, tra le altre politiche lesive sempre vigenti.
La politica migratoria continua ad essere usata come un'arma contro la Rivoluzione. Si mantengono in vigore la Legge "de Ajuste cubano", la "politica dei piedi asciutti piedi bagnati" e il "Programa di Parole per Professionisti medici cubani, che stimolano l'emigrazione illegale e insicura e ci vogliono spogliare del nostro personale qualificato.
Queste pratiche non corrispondono al dichiarato cambio di politica verso Cuba e generano difficoltà a terzi paesi.
Non sono poche le dichiarazioni di funzionari del governo nordamericano che riconoscendo il fallimento della politica contro Cuba non dissimulano, affermando che i propositi sono gli stessi, si sono solo modificate le forme.
Abbiamo la volontà di sviluppare un dialogo rispettoso e costruire un nuovo tipo di relazioni con gli Stati Uniti, come quello che non è mai esistito tra i due paesi, perché siamo convinti che questo può apportare solo benefici reciproci.
Nonostante ciò, va reiterato che non si deve pretendere che per ottenerlo Cuba rinunci ai suoi principi della Rivoluzione, né realizzi concessioni inerenti alla sua sovranità e indipendenza, ceda nella difesa de suoi ideali o tantomeno nell'esercizio della sua politica estera impegnata con le giuste cause e la difesa dell'auto determinazione dei popoli, p al tradizionale appoggio a paesi fratelli.
Come stabilisce la Costituzione della Repubblica, "le relazioni economiche diplomatiche e politiche con qualsiasi altro Stato non potranno mai essere negoziate di fronte ad aggressioni, minacce o coercizione di una potenza straniera".
È lungo e complesso il cammino verso la normalità dei vincoli bilaterali e avanzeremo nella stessa misura in cui siamo capaci di mettere in pratica l'arte della convivenza civile o, quel che è lo stesso, accettare e rispettare le differenze che sono e saranno numerose e profonde; non fare di queste il centro della nostra relazione ma invece concentrarci in quello che ci avvicina e non in quello che ci separa, promuovendo il beneficio dei due paesi.
Le relazioni con gli Stati Uniti storicamente hanno rappresentato una sfida per Cuba per la loro permanente pretesa d'esercitare il loro dominio sulla nostra nazione e la determinazione dei cubani d'essere liberi e indipendenti senza dare importanza ai pericoli da affrontare, né al prezzo che dobbiamo pagare (applausi).
L'unità del popolo attorno al Partito, il suo profondo patriottismo e la cultura politica ci hanno permesso d'affrontare la politica d'aggressione e di ostilità e servirà da scudo per vincere qualsiasi tentativo di sgretolare lo spirito rivoluzionario dei cubani: questa è una sfida soprattutto per i più giovani che il Partito riconosce come continuatori dell'opera rivoluzionaria e delle convinzioni patriottiche dei loro nonni e dei loro genitori.
Ringraziamo per l'appoggio che in tutti questi anni abbiamo ricevuto dalla comunità internazionale, dai partiti, dai movimenti politici, le organizzazioni sociali, gli intellettuali, accademici, religiosi, artisti, leaders sindacali, contadini e studenti, amici solidali che da tutte le parti del mondo ci hanno accompagnato nella nostra lotta. Sappiamo che possiamo continuare a contare su di loro nella battaglia per la costruzione di un mondo migliore.
Ratifichiamo a tutti che avranno sempre l'appoggio incondizionato e solidale di Cuba eternamente rivoluzionaria e internazionalista.
L'America Latina e i Caraibi si trovano sotto l'effetto di una forte e articolata controffensiva imperialista e oligarchica contro i governi rivoluzionari e progressisti in un complesso contesto marcato dalla decelerazione dell'economia che ha un impatto negativo nella continuità delle politiche di sviluppo, l'inclusione sociale, e le conquiste realizzate dai settori popolari.
Questo atteggiamento reazionario utilizza metodi e tecnologie proprie della nuova dottrina di guerra non convenzionale, specialmente nel terreno destabilizzatore e golpista.
Questa politica è indirizzata in particolare contro la fraterna Repubblica Bolivariana del Venezuela e si è intensificata negli ultimi mesi in Bolivia, Ecuador, Brasile, come in Nicaragua e El Salvador.
Recenti rovesci dei governi della sinistra nell'emisfero sono usati per annunciare la fine di un ciclo storico progressista e per aprire al ritorno del neoliberismo, demoralizzare le forze e i partiti politici, i movimenti sociali e le classi lavoratrici e lo dovremo affrontare con più unità e maggior articolazione delle azioni rivoluzionarie.
Siamo fermamente convinti che il popolo del Venezuela difenderà il legato del caro compagno Hugo Chávez Frías e impedirà lo smantellamento delle conquiste realizzate.
Alla Rivoluzione Bolivariana e Chavista, al Presidente Maduro e al suo governo, all'unione civico-militare del popolo venezuelano ratifichiamo la nostra solidarietà e il nostro impegno con la ferma condanna della pretesa d'isolare il Venezuela mentre si dialoga con Cuba.
Domandiamo che si rispettino la sovranità e l'indipendenza degli Stati e non si ripetano le azioni d'ingerenza nei loro temi interni. Nello stesso tempo riaffermiamo l'appoggio deciso a tutti i governi rivoluzionari e progressisti guidati da leaders di prestigio, le cui politiche economiche e sociali hanno apportato giustizia, dignità, sovranità e benefici tangibili a grandi maggioranze della regione più disuguale del pianeta.
Inoltre si rinnovano gli sforzi degli Stati Uniti e dei loro alleati per incidere nell'unità e nel processo d'integrazione regionale, frustrare l'avanzata della CELAC, dell'ALBA e UNASUR e di altri, mediante una presunta riforma del sistema inter- americano e in particolare la OSA, così come si assegna il maggior protagonismo ad altri schemi affini ai loro interessi egemonici.
Non dimenticheremo mai che la OSA - Organizzazione degli Stati Americani, fondata dagli Stati Uniti alla fine della metà del secolo scorso, all'inizio della Guerra Fredda- è servita solo per interessi contrari a quelli di Nuestra America. Questa organizzazione giustamente definita come "il ministero delle colonie degli Stati Uniti", dal cancelliere della dignità, il compagno Raúl Roa García, è quella che sanzionò Cuba e si mise d'accordo per dare il suo appoggio e riconoscere un governo marionetta se si fosse consolidata l'invasione mercenaria di Playa Girón. È interminabile la lista delle sue azioni contro la nascente Rivoluzione cubana e altri governi rivoluzionari e progressisti.
Anche se non abbiamo mai stimolato altri paesi ad abbandonare questa organizzazione, devo reiterare quello che ho detto in Brasile alcuni anni fa parafrasando José Martí, che "prima che Cuba ritorni alla OEA si uniranno il mare del nord e il mare del sud e nascerà un serpente da un uovo d'aquila".
È indispensabile continuare ad avanzare nel consolidamento della CELAC come meccanismo di unione politica genuinamente latinoamericano e caraibico, basato nel concetto dell'unità nella diversità.
Il Proclama dell'America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, firmato dai capi di Stato e di Governo durante il Secondo Vertice celebrato a L'Avana, mantiene piena vigenza e i suoi principi devono guidare le relazioni tra i nostri Stati ed anche a livello internazionale.
Manteniamo i nostri sforzi come abbiamo fatto sino adesso per aiutare nel processo di pace in Colombia.
È invariabile il tradizionale appoggio dI Cuba agli sforzi della Repubblica Argentina per recuperare la sovranità sulle Isole Malvine, Georgie del Sud e Sandwich del Sud.
Raffermiamo la nostra solidarietà con il popolo di Puerto Rico e la sua aspirazione d'ottenere l'autodeterminazione e l'indipendenza e condanniamo qualsiasi forma di colonialismo.
Proseguiremo appoggiando attualmente dalla Presidenza dell'Associazione degli Stati dei Caraibi, la piena integrazione regionale e la difesa dei legittimi interessi delle nazioni dei Caraibi in materia economica e ambientale e nell'appoggio a alla loro giusta domanda di compenso per le terribili conseguenze della schiavitù e del colonialismo.
Continueremo assegnando una speciale priorità alla nostra cooperazione con Haiti.
I popoli fratelli del Terzo Mondo che si sforzano per trasformare le eredità di secoli di dominio coloniale sanno che conteranno sempre con la solidarietà e l'appoggio di Cuba e che continueremo a mantenere gli impegni di cooperazione sulla base di condividere quello che abbiamo e non quello che ci avanza.
Una conferma di questo è stata la partecipazione eroica del personale medico cubano nella lotta contro l'Ébola, che ha ricevuto elogi universali.
Continueremo a dare priorità allo sviluppo molteplice delle relazioni con tutti gli amici e i soci che ci hanno accompagnato in questi anni e manterremo lo scambio di esperienze con i Partiti e i governi dei paesi socialisti.
Ugualmente reiteriamo la politica del nostro Partito di sviluppare relazioni con tutte le forze e movimenti politici indipendentemente dal loro segno ideologico.
La prossima firma dell'Accordo del Dialogo Politico e di Cooperazione tra Cuba e l'Unione Europea, che comprende l'eliminazione della Posizione Comune, un'ingerenza e la positiva evoluzione dei vincoli bilaterali con i suoi Stati membri sono fattori che contribuiscono a creare un clima propizio per lo sviluppo di una interrelazione reciprocamente vantaggiosa con questo importante blocco di nazioni.
A questo si unisce il recente accordo realizzato con il Club di Parigi, che permetterà di rendere normali le relazioni con la comunità finanziaria internazionale.
La visita a Cuba, l'anno scorso, del Papa Francisco,le sue prediche a favore della pace e l'equità, dello sradicamento della povertà, la difesa dell'ambiente e le sue analisi sulle cause dei principali problemi che colpiscono l'umanità, hanno contribuito ad stringere i vincoli tra la Santa Sede e Cuba, nella cornice del 80º anniversario del loro stabilimento.
Lo storico incontro a L'Avana tra Papa Francisco e il Patriarca Kirill, nel mese di febbraio scorso, ci ha onorato profondamente e ci ha permesso di reiterare l'impegno di Cuba con la preservazione della pace e la promozione del dialogo a livelli internazionali.
Sono sempre maggiori le minacce alla pace e alla sicurezza internazionale che derivano dal tentativo dell'imperialismo nordamericano d'imporre la sua posizione egemonica di fronte ai cambi nell'equilibrio mondiale della filosofia d'usurpazione e controllo delle risorse naturali strategiche, che si evidenziano nel crescente carattere offensivo e aggressivo della dottrina militare della NATO e nella proliferazione di guerre non convenzionali con il pretesto di affrontare "il terrorismo internazionale"; l'acuirsi delle contraddizioni con la Russia e la Cina e il pericolo di una guerra di dimensioni incalcolabili in Medio Oriente.
Come abbiamo avvertito già da tempo, l'espansione della Nato verso la frontiera con la Russia ha provocato gravi pericoli per la pace e la stabilità e questo si aggrava per applicazione di arbitrarie e ingiuste sanzioni unilaterali contro questo paese.
La situazione in Siria, a causa dell'intervento straniero ha avuto un saldo di centinaia di migliaia di vite ed enormi distruzioni.
Confidiamo nella capacità del popolo e del governo della Siria per incontrare una soluzione pacifica che preservi l'indipendenza e l'integrità territoriale di questa nazione.
Le ondate di rifugiati verso l'Europa commuovono la coscienza dell'umanità. Sono conseguenza dell'intervento straniero le guerre provocate dall'esterno e lo stesso sottosviluppo, ponendo in evidenza la doppia facciata e l'ipocrisia nel trattamento dei diritti umani, l'aumento della xenofobia, il razzismo e la discriminazione dei migranti, cosi come il rafforzamento delle forze neo fasciste.
Manteniamo la nostra tenace opposizione al terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, del quale siamo stati vittime dallo stesso trionfo della Rivoluzione.
Condanniamo l'occupazione di Israele dei territori palestinesi e di altri paesi arabi senza la cui soluzione non si otterrà una pace durevole in questa regione.
Reiteriamo la nostra solidarietà con la Repubblica Araba Saharaui Democratica nella lotta contro l'occupazione del suo territorio.
La sfavorevole situazione economica internazionale, marcata dall'aggravamento della crisi dei sistemi mondiali e le tendenze di recessione delle principali economie rendono più vulnerabili e precarie le situazioni dei paesi del Terzo Mondo, dove si accentuano l'ingiustizia e l'irrazionalità dell'ordine economico che è indispensabile sostituire e si pone in evidenza la necessità di costruire una nuova architettura finanziaria internazionale.
Consideriamo che se non accadrà non saranno viabili gli obiettivi proclamati in materia di sviluppo sostenibile e inclusione sociale nel Vertice delle Nazioni Unite, per l'approvazione dell'Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030.
Ugualmente crediamo che la cornice di cooperazione accordata dopo il Vertice di Parigi sul cambio climatico è sempre limitata dalla persistenza e imposizione degli indici irrazionali di produzione e consumo incompatibili con la preservazione della specie umana. La mancanza di volontà politica delle nazioni industrializzate impedisce di stabilire impegni effettivi sui finanziamenti e il trasferimento di tecnologie a tono con il concetto di responsabilità comuni ma differenziate.
Nelle complesse circostanze della nostra regione e del mondo, la politica estera della Rivoluzione Cubana si manterrà fedele ai principi originali che abbiamo difeso nelle congiunture più difficili e di fronte alle più gravi minacce e sfide.
Finalmente, compagne e compagni, abbiamo davanti intense giornate di lavoro in questo Congresso, convinti che sarà un evento storico e fruttifero dal quale usciranno le indicazioni principali del nostro lavoro per la consecuzione di una nazione sovrana, indipendente, socialista ,prospera e sostenibile.
Molte grazie (ovazione).
(Versione Stenografica del Consiglio di Stato/ traduzione Gioia Minuti)
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