www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 15-01-18 - n. 657

«Il senso del momento storico»

Dolores B. Guerra López | it.granma.cu

10/01/2018

Una costruzione politica nel dialogo con le idee e la realtà. Una lettura accurata dei discorsi e delle interviste del Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, permette d'avvertire che il concetto di Rivoluzione  acquisisce  in essi un'entità propria.

Una lettura accurata dei discorsi e delle interviste del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, permette d'avvertire che il concetto di Rivoluzione  acquisisce  in essi un'entità propria che marca, da diversi decenni la vita politica di Cuba.

Questa definizione distingue un  cambio macro storico, costituito dal processo latinoamericano di decolonizzazione e indipendenza.
 
Basti ricordare che la conquista e la colonizzazione ispaniche furono seguite,  dopo le guerre d'indipendenza del XIX secolo dalla sottomissione politica ed economica delle nazioni del continente agli Stati Uniti.

In questo contesto, la Rivoluzione guidata da Fidel nell'Isola dei Caraibi costituisce  un punto di rottura eccezionale.

Gli obiettivi e le conquiste realizzate non sono affatto nuovi: così come lo ha fatto in La storia mi assolverà,  il massimo leader traccia una linea di continuità tra le guerre per l'indipendenza e la Rivoluzione Cubana, che ha trionfato nel 1959, intesa come un processo di cambio profondo, che non si concluderà sino a che il paese non solo avrà superato i pericoli esterni, ma avrà anche realizzato la giustizia sociale piena.

Nella chiusura della Conferenza Internazionale "Per l'Equilibrio del Mondo", in omaggio  al 150º  anniversario della nascita del nostro eroe Nazionale José Martí, il 29 gennaio del 2003, disse:

«Noi che abbiamo riannodato il 26 di Luglio alla lotta per l'indipendenza iniziata il 10 ottobre del 1868, precisamente quando si compivano 100 anni dalla nascita di Martí, abbiamo ricevuto da lui al disopra di tutto i principi etici senza i quali non si può nemmeno concepire una Rivoluzione. Da lui abbiamo ricevuto ugualmente il suo patriottismo ispiratore e un concetto tanto alto dell'onore e della dignità umana come nessuno mai avrebbe potuto insegnarci».

Per Fidel, una Rivoluzione implica una profonda scossa delle strutture politiche e sociali di un paese, come anche dei  sistemi dei valori che si devono modificare. Il mondo che  s'inizia con promesse di libertà e di felicità, specialmente per i diseredati, appare come un'enorme opera in costruzione dove si trovano i migliori sogni collettivi.

Naturalmente, questi progetti non funzionano in nessun caso isolatamente, ma vanno inquadrati in strutture più ampie, come un'ideologia, un progetto politico: la Rivoluzione cubana non si può comprendere se la si separa dalla dottrina
marxista-leninista  e dal progetto di costruzione del socialismo.

In modo che la marca dell'identità del paese è la Rivoluzione che configura  Cuba così com'è oggi e quella che, sommando le virtù storiche del popolo cubano, le hanno apportato i valori che la distinguono dagli altri, come disse il suo massimo leader nella veglia commemorativa dei  cento anni di lotta, il 10 ottobre del 1968:

«[…] E niente c'insegnerà meglio a comprendere quello che è una Rivoluzione, c'insegnerà meglio a comprendere il processo che una Rivoluzione costituisce,  nulla c'insegnerà meglio a capire che cosa vuol dire Rivoluzione che l'analisi della storia del nostro paese, che lo studio del nostro popolo e delle radici rivoluzionarie del nostro popolo».

Dall'insieme dei suoi discorsi pubblici, in relazione con le gesta del 1895, si deduce in buona misura a legittimità della necessità che lui sentiva di fomentare uno sviluppo ideologico popolare proprio.

È la necessità di cambiare e conservare, in equilibrio, il necessario con il senso del momento e a tono con una piattaforma di principi da attualizzare permanentemente nel loro funzionamento storico.

Per questo definisce il popolo come soggetto politico della Rivoluzione.

Se non si nota nei concetti di Fidel questa peculiarità nelle intenzioni con cui indica, per le condizioni di Cuba, la trilogia storia, rivoluzione, popolo, non si comprende il  suo pensiero a questo proposito, che si spiega con il rilievo di uno o un altro concetto, secondo quello che consiglia la situazione storica. Ugualmente, per far sì che le frasi divengano un legato è necessario penetrare nelle sue essenze e trasformarle in una guida per l'azione.

Una rivoluzione con il senso del momento storico

La maggior eredità ideologica di  Fidel si trova nel suo ultimo concetto di Rivoluzione, espresso pubblicamente il 1º Maggio del 2000, un fatto storico consumato come processo, nel quale un gruppo d'esseri umani formati dalla maggioranza si propone di realizzare grandi obiettivi o mete.

Se si analizza accuratamente ogni punto, ci salta alla vista come testamento politico al popolo di Cuba.

Ognuna delle sue definizioni spiega non solo quello che è la Rivoluzione, ma come dev'essere un rivoluzionario, quali sono i valori che deve avere, e ci marca il cammino per continuare l'opera.

All'inizio delle sue enunciazioni, l'attenzione che il Comandante in Capo colloca la storia in primo luogo. E allora ci ritorna in mente come ha trasformato in vittoria il rovescio dell'assalto alla Caserma Moncada come motore d'impulso della Rivoluzione.

Ed anche come lo sbarco con ritardo dello yacht  Granma e l'infortunio di Alegría de Pío, non impedirono che si raggruppassero di nuovo a Cinco Palmas, dove con pochi fucili e pochi uomini dichiarò «adesso sì che vinciamo la guerra», contro la dittatura di  Fulgencio Batista, e ci riuscì.

Questi sono alcuni esempi iniziali della lotta, di quello che è avere il senso del momento storico per i rivoluzionari.

È questo che ha concepito Fidel nella Rivoluzione, durante gli anni, in ogni momento, quello che si doveva fare, incluso quando scomparve l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e affrontammo il Periodo Speciale, con il suo orientamento su quello che in quel momento storico era necessario, e nonostante le difficoltà, il popolo cubano ha resistito eroicamente.

Attualmente è necessario per concepire una strategia politica coerente, valutare le circostanze e le realtà che avvengono in Cuba e nel mondo, i pericoli e le opportunità, quello che donne e uomini  senza eccezioni, pensano e fanno, desiderano o respingono : questo è avere il senso del momento storico.

Da questa prospettiva, si manifesta nella guida storica della Rivoluzione cubana una preoccupazione permanente per il cambio e il  futuro del processo politico, perché il presente viabilizzi il futuro attraverso un orientamento verso la trasformazione costruttiva dello stato delle cose esistenti, indirizzata anche a fomentare un'attitudine attiva di fronte ai grandi obiettivi da realizzare.

Da lì che si sottolinei l'importanza di armarsi di idee, di concetti rivoluzionari  per il futuro, costruendo trincee ideologiche, senza disprezzare nello stesso tempo le trincee di pietra, facendo dei giovani i portabandiera di queste idee.

Fidel è un artefice nell'utilizzo della funzione educativa e si sforza di ragionare sui  comportamenti politico-morali che sono affini alle posizioni politiche che assume. E lo fa con la particolarità di presentare questi contenuti come proposte storiche concrete che accolgono in sé la dottrina rivoluzionaria che partecipa della tradizione nazionale.

Tributa così alla trasmissione e precisione dei concetti della politica rivoluzionaria in onore della formazione dell'opinione pubblica, la migliore  disposizione d'animo e, molto legato a questo, il delineamento dell'auto-coscienza sulla natura  distintiva del processo rivoluzionario, partendo dall'analisi storica.

Per questo, il senso del momento storico per Fidel, in maniera generale, mostra una costruzione politica nel dialogo tra le idee e la realtà, tra le aspirazioni e le domande presenti, tra i costumi dottrinali e i problemi specífici della nazione e del popolo.

Però nello stesso tempo si osserva un permanente pensare alla situazione nazionale e internazionale, ripassando la storia e creando una riserva di idee con valore per orientare la pratica sociale.

Ugualmente Fidel Castro non tralascia di sforzarsi per spingere il corso della storia nel senso marcato da quelle matrici ideologiche e dottrinali, ragioni per cui non chiude il suo sforzo politico nel pensare immediatamente qualsiasi sia la forza che apporta, ma tende a farlo in connessione con un futuro vicino e lontano che si trova all'orizzonte dell'ideale.

Questo lo fa essere profondamente conseguente nell'ideologia e politicamente responsabile.

Questo concetto di Rivoluzione ci sta segnalando che l'unica uscita è il trionfo. Fidel passa all'immortalità con il pensiero e la certezza che la Rivoluzione continuerà trionfante.

È un'espressione di fiducia verso il suo popolo, che non lascerà cadere le bandiere che lui ci ha insegnato a difendere.

(Traduzione GM – Granma Int.)


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