www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 19-03-18 - n. 666

Il popolo va alle urne

Aynel Martínez Hernández, Leysi Rubio A., Irene Pérez | cubadebate
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11/03/2018



Cuba è nata l'11 marzo più libera che mai.

Esercitare il diritto di voto come parte di un esercizio di pura democrazia è per gli oltre otto milioni di cubani convocati alle elezioni, un dovere verso la patria e verso la continuità storica della Rivoluzione.

Da tutti gli angoli dell'isola, cubani e cubane votano per il futuro di una nazione.

Il collegio elettorale situato nell'ospedale Julito Díaz, nel comune di Boyeros, è uno dei 4.263 distribuiti in tutto il paese. Questo spazio fa parte dei 40 e più situati nei centri con alta concentrazione di elettori e destinati a coloro che non si trovano nel luogo in cui risiedono di solito, al momento dell'esercizio del diritto di voto.

Da questo, Yusimi Gener, segretaria del comitato del Partito Comunista di Cuba, ha affermato che coloro che partecipavano a quel seggio elettorale avevano avuto per queste elezioni una buona preparazione, con diversi giorni di anticipo.



Ha aggiunto: "Siamo un collegio atipico, perché siamo in un ospedale, ma siamo preparati a tutto. Abbiamo reso accessibile ogni condizione, il trasporto è garantito, i colleghi sono ben addestrati. Parte del consiglio di direzione dell'ospedale è presente per garantire che tutto scorra liscio senza nessun tipo di difficoltà".

Arley Pérez Jiménez, studente della Scuola Secondaria di base Raúl Suárez, ha dichiarato che per lui significa molto essere stato presente, "perché sto facendo qualcosa per il mio paese".

Mercedes Perez, membro del seggio elettorale, ha affermato che, secondo l'elenco dei reparti e il numero del personale ospedaliero, tra pazienti e compagni, si prevede che circa 200 persone esercitino il loro diritto di voto in questo sito. "Abbiamo un elenco provvisorio, vengono persone interne ed esterne"

Sono le 7.50, nove persone sono venute a votare, è ancora presto.







Seggio elettorale del capolinea dei bus

Anche la sala d'attesa
del capolinea dei bus è diventata un seggio elettorale. I passeggeri, diretti verso altre province del paese, controllano la loro carta d'imbarco sulla porta e con la carta d'identità in mano, si preparano e votano.



Onelpis Figueredo Hernández, conducente di autobus da undici anni e mezzo, afferma che la possibilità di votare in questa sede è ottima per lui. "Alle 9.00 sarò in viaggio per Las Tunas, sono 11 ore e mezza di viaggio - e 49 passeggeri a bordo - se così non fosse, non potrei votare perché arriverò di notte."

Regla María Balmaceda, presidente del seggio elettorale, racconta della grande preparazione fatta prima delle elezioni. "Abbiamo svolto seminari, orientamenti e oggi apriamo alle 7.00 con tutto pronto, tutti i passeggeri che stavano per partire sono passati prima di qua".

Nelle prime ore del mattino, 114 elettori di Las Tunas, Camagüey, Guantánamo e alcuni giovani della Isla de la Juventud avevano votato.

"Questi passeggeri non avrebbero potuto esercitare il voto quando sarebbero arrivati nelle loro province perché fuori dal programma orario stabilito". Allora vi fu una direttiva da parte della direzione riguardo gli autobus che partivano prima dell'apertura dei seggi. Hanno ritardato di qualche minuto la partenza mattutina fino a quando non è stato possibile esercitare il voto."





La scuola che porta il nome del giovane giornalista americano John Reed, autore dell'opera I dieci giorni che sconvolsero il mondo, si veste con bandiere cubane e dà il benvenuto ai 485 elettori della scuola numero 1 del 38° distretto del comune di Cerro.

Elba Hernández, presidente del seggio elettorale, dice che tutti sono lì dalle 4.00. La pioggia della notte precedente ha impedito loro di mettere a punto i dettagli, ma all'alba di domenica tutto era pronto.

I pionieri sono arrivati alle 6.35

Lavorano al seggio elettorale un'insegnante, una casalinga, un'insegnante della scuola d'arte Paulita Concepción e una militante del Partito. Tutte donne e come dice Elba, donne combattive.







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