www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 15-05-18 - n. 672

Riconosciuto a Gianni Miná il premio dei giornalisti cubani

Prensa Latina | bohemia.cu
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/05/2018

Si conclude così il giorno dell'omaggio organizzato dall'ambasciata dell'isola in Italia, in occasione dell'80° compleanno dell'autore di una dozzina di documentari, tra cui Fidel racconta Che, El Che 40 anni dopo e L'ultima intervista di Fidel, che saranno proiettati nei prossimi giorni nella sede diplomatica

Scrittore e giornalista italiano, Gianni Minà, è stato premiato oggi con la decorazione di Felix Elmuza, il più alto riconoscimento dato da parte dell'Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC).

Appuntando la decorazione sul petto dell'intellettuale, l'ambasciatore della nazione caraibica in questo paese, José Carlos Rodríguez, ha descritto Gianni Minà come "etico, coraggioso e audace giornalista", autore di un "lavoro incommensurabile" destinato a crescere in valore storico e che pertanto "deve essere conservato tra i documenti essenziali".

"Adempio con responsabilità - ma anche con soddisfazione personale - al dovere di onorare Gianni Minà, a nome dell'Unione dei Giornalisti di Cuba, dell'Ambasciata di Cuba in Italia, del popolo cubano, che lo rispetta e lo ama e naturalmente a nome mio".

Nel riassumere la carriera del pluridecorato, che iniziò nel 1959 come giornalista sportivo, Rodriguez ha ricordato la sua intervista memorabile di 16 ore con il leader storico della Rivoluzione cubana Fidel Castro nel 1987, untervista dalla quale è nato un documentario di valore storico riconosciuto e che ha ispirato un libro pubblicato in diverse lingue in tutto il mondo.

Da allora, senza che venisse richiesto, Gianni Minà è rimasto nella gratitudine della memoria del popolo cubano, come evidenziano i suoi numerosi libri e i suoi "indispensabili documentari " sull'America Latina e Caraibi, "al centro dei quali si afferma Cuba semplicemente e orgogliosamente sovrana."

Egli ha sottolineato che questo lavoro è il risultato di una "esperienza diretta di eventi e spazi e di interazione sobria e diligente con figure decisive della nostra realtà e non il frutto di visioni sfocate da una comoda poltrona dalla quale alcuni alchimisti della manipolazione a distanza vantano di conoscere la nostra regione o Cuba. "

Visibilmente emozionato e davanti a un folto pubblico che ha applaudito in vari momenti nel suo discorso, Minà ha apprezzato il riconoscimento, ribadendo il suo affetto e ammirazione per la Rivoluzione cubana e per la sua vasta serie di opere che vanno oltre i confini nazionali, attraverso l'esempio e con l'aiuto solidale ad altri paesi.

Come nei giorni precedenti egli ha fatto riferimento alla lotta del popolo venezuelano in difesa del processo bolivariano contro l'aggressione degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali, un attacco supportato da una campagna mediatica feroce e ha accolto con favore la presenza all'evento dell'ambasciatore della Nazione sudamericana, Isaías Rodríguez.

In conclusione della giornata di omaggio sono convenuti anche, tra gli altri, la famiglia e gli amici onorati, personaggi della politica, della cultura, del corpo diplomatico, i rappresentanti del movimento di solidarietà, i lavoratori delle ambasciate e di altre istituzioni dell'isola, così come i cubani residenti in Italia.


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