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- popoli resistenti - cuba - 21-04-25 - n. 930
Il socialismo, unica alternativa di fronte al pericolo
Jorge Ernesto Angulo Leiva | granma.cu
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
16/04/2025
Il 16 aprile 1961 è anche la data di fondazione del Partito Comunista Cubano

Le parole di Fidel quel 16 aprile e nei giorni successivi ci ricordano chi sono coloro che vogliono seminare morte e chi invece scommette sul futuro. Foto: Raúl Corrales
Il modo migliore per ricordare il carattere socialista della Rivoluzione cubana è riaffermarlo in ogni momento, al di là delle date significative.
Gli articoli della Costituzione che sanciscono l'irreversibilità di questa scelta per il nostro destino non sono sufficienti come garanzia; solo gli esseri umani possono sviluppare quest'opera collettiva. Tuttavia, celebrare la strada scelta per affrontare il futuro, 64 anni dopo, ci parla di resistenza, nonostante le tempeste.
Ed è sotto la minaccia di una tempesta armata, la mattina del 16 aprile 1961, che il comandante in capo Fidel Castro Ruz ha legato l'audacia della Rivoluzione legandola pubblicamente al socialismo.
Migliaia di miliziani hanno brandito i fucili in segno di approvazione delle sue parole e si sono preparati a una nuova battaglia. Dall'angolo tra la 23ª e la 12ª strada, nel quartiere Vedado dell'Avana, potevano vedere, non lontano, l'oceano e immaginare l'avanzata dei mercenari nelle sue acque, con la missione di invadere l'isola.
Il 15, all'alba, tre formazioni di aerei statunitensi avevano bombardato punti importanti della difesa aerea cubana, senza preavviso di guerra, portando perfidamente le insegne dell'aviazione cubana dipinte sulla fusoliera.
Il loro obiettivo era quello di ridurre la capacità di risposta di Cuba all'imminente invasione e sottrarsi alle proprie responsabilità, sotto la copertura di una rivolta interna. Le squadriglie Puma, Linda e Gorila attaccarono Ciudad Libertad, San Antonio de los Baños e Santiago de Cuba.
A Ciudad Libertad rimasero ferite 53 persone e sette furono uccise, tra cui l'artigliere Eduardo Delgado, che con il suo sangue espresse la decisione del popolo: seguire Fidel fino alle estreme conseguenze. Le vittime furono sepolte dopo la memorabile dichiarazione che segnò il percorso della Patria.
In mezzo ai pericoli più grandi, i presenti ascoltarono e appoggiarono la determinazione secondo cui "per questa Rivoluzione siamo pronti a dare la vita", cosa che fu dimostrata poche ore dopo dalle gesta eroiche di Playa Giron.
Come ogni realizzazione umana, il socialismo cubano non è un'opera perfetta, ma le parole di Fidel del 16 aprile e dei giorni successivi ci ricordano chi sono coloro che vogliono seminare morte e chi scommette sul futuro.
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