Dichiarazione del Comitato Centrale di AKEL nel 50° anniversario del duplice crimine del colpo di stato e dell'invasione del 1974
Partito Progressista dei Lavoratori di Cipro (AKEL) |
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
13/07/2024
Unità e lotta per la libertà, la democrazia e la riunificazione
Il 50° anniversario del duplice crimine del 1974, ovvero il colpo di Stato e l'invasione turca, è un momento doloroso per la nostra patria e il nostro popolo, perché l'occupazione turca e la divisione di Cipro continuano e si consolidano ogni giorno che passa, perché migliaia di ciprioti soffrono e muoiono con il dolore del loro sradicamento e la costrizione di vivere da rifugiati e con l'amarezza della lotta irrisolta, perché il crimine commesso è rimasto impunito.
In occasione degli anniversari neri del colpo di Stato e dell'invasione, AKEL rivolge un messaggio di unità e di lotta a tutto il popolo cipriota. Un messaggio di lotta per la libertà, la democrazia e la riunificazione.
Il colpo di Stato della giunta greca e dell'EOKA B [vedi https://it.wikipedia.org/wiki/EOKA_B] del 15 luglio 1974 e l'invasione turca del 20 luglio e 14 agosto 1974 sono state le due componenti dello stesso piano della NATO per la divisione della nostra patria e del nostro popolo, un piano che ha affondato la nostra isola nel sangue e nella devastazione.
AKEL esprime gratitudine e onore ai figli e alle figlie del popolo cipriota che, nell'estate del 1974, hanno difeso la democrazia e la libertà di Cipro con il loro sangue e le loro vite contro i golpisti e gli invasori.
Continuiamo ad essere al fianco dei nostri compatrioti che hanno sopportato il peso della tragedia del 1974, delle famiglie dei caduti e dei dispersi, dei feriti, degli invalidi e dei prigionieri di guerra, delle donne che hanno subito stupri, dei nostri profughi e dei concittadini nelle enclavi [nei territori occupati].
AKEL continuerà a difendere la verità storica sulla tragedia del 1974 contro la falsificazione, il revisionismo storico e qualsiasi tentativo di perdonare/scagionare il crimine commesso. Insisterà nel parlare chiaramente e nel fare i nomi sul ruolo della NATO, sul crimine fascista della giunta greca e dell'EOKA B, sulla barbarie e sulle atrocità commesse dall'esercito turco invasore e dagli sciovinisti turco-ciprioti contro i civili e sui massacri di civili turco-ciprioti compiuti dagli sciovinisti greco-ciprioti.
Difenderemo la Resistenza democratica e chiederemo che lo Stato e la società rendano il giusto onore ai combattenti che hanno difeso l'ordine legale e costituzionale democratico e allo stesso tempo chiederemo la fine di ogni tentativo di trasformare in eroi i protagonisti dell'alto tradimento e dell'illegalità fascista.
Soprattutto, continueremo a chiedere che lo Stato e la società, in particolare il sistema educativo, insegnino alle giovani generazioni del nostro Paese la verità sulla storia cipriota moderna. Ciò diventa ancora più imperativo se si considera che la nuova estrema destra è la continuazione ideologica del fascismo che 50 anni fa ha collaborato al tradimento e al sanguinoso massacro del nostro Paese.
Il 50° anniversario del duplice crimine del colpo di Stato e dell'invasione è un momento di verifica e di riflessione sulla fase drammatica e pericolosa in cui si trova la questione cipriota e, per estensione, Cipro stessa. L'occupazione si sta aggravando, la colonizzazione [delle aree occupate] sta distruggendo la comunità turco-cipriota, l'usurpazione dei nostri territori occupati da parte del capitale turco e di altri capitali stranieri sta crescendo, la militarizzazione dell'isola sta moltiplicando i pericoli, il nazionalismo in entrambe le comunità sta aumentando il divario nelle menti delle persone e il tempo sta facendo precipitare il nostro Paese nelle sabbie mobili di una divisione permanente.
L'anniversario nero di quest'anno deve diventare un'occasione per rendere più chiaro che mai, sia all'interno che all'esterno dell'isola, che il popolo cipriota non scenderà a compromessi con l'occupazione e la divisione de facto, che non discuterà mai le richieste avanzate dalla Turchia e da Ersin Tatar [Presidente di Cipro del nord, ndt] per una soluzione a due Stati. Quelle forze e quei circoli all'interno della comunità greco-cipriota che, negli anni passati, avevano discusso di una soluzione a due Stati alle spalle del popolo, operazione che non è altro che l'altra estremità del tradimento del 1974, si sono già arresi di fronte all'inesorabile giudizio della Storia.
AKEL non si stancherà di ripetere che la divisione permanente della nostra patria segnerà l'inizio di un nuovo e molto più pericoloso ciclo di incertezza e tensione sulla nostra isola, che andrà a scapito di tutti i ciprioti. Il fatto che stiamo vivendo il più lungo stallo negoziale nella storia della questione cipriota avrebbe dovuto far suonare l'allarme già da tempo.
Solo la libertà e la riunificazione della nostra patria e del nostro popolo possono garantire un futuro di pace e sicurezza e ciò può essere ottenuto risolvendo il problema di Cipro sulla base e nel quadro concordato che prevede la soluzione di una federazione bizonale e bicomunale con uguaglianza politica, come stabilito nelle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite.
AKEL, anche in questa occasione, invita il Presidente della Repubblica e il Governo ad esprimere con coerenza la disponibilità della parte greco-cipriota a riprendere i colloqui dal punto in cui erano stati sospesi nel 2017 a Crans Montana, sulla base del Quadro di Guterres e di tutte le convergenze registrate nei negoziati. Il Presidente della Repubblica e il governo dovrebbero adottare ulteriori misure nei confronti della comunità turco-cipriota e a favore della cooperazione bicomunitaria. Dovrebbero prendere iniziative nel campo delle questioni energetiche con proposte che rendano la soluzione vantaggiosa per tutte le parti.
AKEL era ed è dal lato giusto della Storia. È stata la forza trainante della lotta popolare contro i piani spartitori, è stata la spina dorsale della resistenza al terrore fascista, mentre centinaia di membri e militanti di AKEL e della sinistra hanno combattuto, e molti di loro hanno dato la vita, nella battaglia contro il colpo di Stato e l'invasione. AKEL è stato in prima linea negli sforzi per fornire assistenza ai rifugiati e alle popolazioni colpite dalla guerra.
AKEL ha avuto il coraggio di sostenere e promuovere la politica di riavvicinamento e di lotta comune dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti, di opporsi al nazionalismo e di difendere con coerenza la soluzione della federazione.
Oggi, AKEL porta sulle sue spalle la responsabilità storica di continuare la lotta fino alla rivendicazione di Cipro. Invitiamo il popolo cipriota a non cedere alla delusione e alle difficoltà che circondano la questione cipriota.
Invitiamo il popolo cipriota a rafforzare la fiamma della speranza e la lotta per la riunificazione e la pace.
Per una Cipro che appartenga veramente al suo popolo, greco-ciprioti, turco-ciprioti, armeni, maroniti e latini.
Per la libertà, la democrazia, la riunificazione.
Ufficio stampa del C.C. di AKEL
Nicosia, 13 luglio 2024
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