www.resistenze.org - popoli resistenti - danimarca - 24-02-06

 

 

da http://www.contropiano.org

 

Le autorità danesi arrestano i dirigenti di un partito di sinistra

 

Il 20 febbraio, la polizia danese ha arrestato 4 membri del Partito Socialista di Sinistra danese (Venstresocialisterne, VS), tra cui diversi dirigenti del partito, e ha emesso ordini di cattura per altri 3. Tutti e sette sono accusati di aver violato l'articolo 114a del codice penale danese che vieta il sostegno a organizzazioni terroristiche straniere. Questo articolo prevede un massimo di 10 anni di carcere.
Il VS è stato presente in parlamento con 4-6 deputati da 1967 al 1987, e da allora fa parte integrante dell'alleanza sinistra-verdi (Enhedslisten), attualmente rappresentata in parlamento da 6 deputati.

Dalla sua fondazione nel 1967, il VS sostiene i movimenti di liberazione nazionale nel Terzo Mondo. Ha sostenuto il FLN durante la guerra del Vietnam, l'ANC e lo SWAPO in Sudafrica nella loro lotta contro il regime dell'apartheid, il FPLP in Palestina nella sua lotta contro l'occupazione israeliana della Palestina, il FMLN in El Salvador, l'URNG in Guatemala, il FSLN in Nicaragua, e molti altri movimenti di liberazione nazionale in America Latina che hanno combattuto contro dittature militari.

Sei mesi fa, il partito ha fondato la ditta Fighters & Lovers, allo scopo di vendere magliette in Internet a sostengo di due movimenti di liberazione nazionale, il FPLP della Palestina e le FARC in Colombia. Entrambe le organizzazioni sono incluse nella lista di organizzazioni terroriste dell'UE, ma questa lista non ha alcun valore legale in Danimarca, e il VS ritiene che entrambi siano movimenti di liberazione nazionale, non movimenti terroristi. Ciononostante, alcuni considerano terroriste queste organizzazioni, esattamente come il movimento di liberazione in Danimarca durante la Seconda guerra mondiale veniva definita terrorista dalle forze occupanti tedesche e dai collaborazionisti danesi.

La ditta del VS, Fighters & Lovers, ha cominciato a vendere le magliette il 10 gennaio del 2006. Le autorità hanno reagito 5 settimane dopo arrestando 7 membri del partito, chiudendo il sito internet della ditta - violando così la costituzione danese che proibisce la censura - e confiscando 3.000 euro e i computer che venivano adoperati, secondo le autorità, dalla ditta.

I membri del VS sono stati rilasciati lo stesso giorno, ma le autorità hanno mantenuto le accuse di violazione dell'articolo §114a. "Riteniamo che le accuse e la chiusura del nostro sito costituiscano un'evidente violazione della costituzione danese e delle garanzie che offre alla libertà di parola contro la censura", dichiara Michael Schoelardt, membro della direzione nazionale del VS e direttore di Fighters & Lovers.

"Il primo ministro danese - prosegue - ha fatto riferimento allo 'statuto inviolabile della libertà di parola' quando ha difeso le vignette apparse sul quotidiano danese 'Jyllandsposten', disegni che sono stati sentiti come una provocazione da gran parte della popolazione mondiale. Ma la libertà di parola evidentemente non vige in Danimarca, quando si tratta di sostenere la lotta di liberazione palestinese o la lotta in Colombia per la libertà e la democrazia, contro gli squadroni della morte e la repressione governativa. Il VS sostiene le lotte di liberazione nazionale in tutto il mondo da 40 anni, e continuerà a farlo, anche se la democrazia in Danimarca è sotto feroce attacco da parte dei partiti di destra negli ultimi anni".

Durante gli ultimi 5-10 anni, le autorità danesi hanno continuato a restringere gli spazi di democrazia in Danimarca. Soprattutto per i profughi e gli immigrati. L'attuale governo danese è stato particolarmente attivo nel promuovere la xenofobia, e in campagne soprattutto contro gli immigrati musulmani. Queste misure sono state criticate da altri paesi europei, dalla Commissione per i diritti umani del Consiglio d'Europa e da diverse istituzioni dell'ONU. Il VS invita la comunità internazionale e soprattutto le organizzazioni in difesa dei diritti umani a monitorare da vicino gli sviluppi in Danimarca, in particolare le crescenti restrizioni alla democrazia.