www.resistenze.org - popoli resistenti - egitto - 21-04-09 - n. 270

da Oltre Confine n.20 - Newsletter settimanale del Dipartimento Esteri del PdCI - www.comunisti-italiani.it/index.php?module=News&catid=&topic=15
 
L’Egitto accusa Hezboallah di terrorismo
 
di Bassam Saleh, Comitato c entrale PdCI
 
Su ordine del pubblico ministero egiziano, le forze di polizia hanno eseguito l’arresto di 49 persone, vicini al partito di Hezbollah libanese. Gravissime le accuse: complottare contro il regime, preparare azione terroristiche contro gli interessi nazionale del paese, e traffico d’armi. Il gruppo è composto da libanesi, palestinesi ed egiziani.
 
Il segretario di Hezbollah, in un discorso alla nazione, ha riconosciuto l’identità di due libanesi, che sono scritti al suo partito, ma ha rigettato ogni altra accusa di terrorismo o complotti contro riconoscendo il ruolo ed i sacrifici dell’Egitto. Ha difeso uno degli arrestati dicendo, che stava in Egitto per aiutare i fratelli palestinesi di Hamas, cercando di trovarli sostegno e appoggio per il trasporto di armi e munizioni.
 
Se questa è una accusa, allora ci sentiamo fieri e orgogliosi di essere accusati, ha detto Nasrallah, e non ci vergogniamo a dirlo, ma allo stesso tempo ha smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento o complicità per rovesciare il regime di Mubarak, o colpire gli interessi nazionale. I giornali egiziani, quelli legati al regime, non hanno risparmiato accuse e critiche al partito di dio, in nome della difesa della sovranità dell’Egitto e non solo, ma sono andati oltre accusando Nasrallah, di avere trascinato il libano nella guerra contro Israele nel 2006, e a favore dell’Iran.
 
In Israele la notizia ha trovato largo spazio nei commenti, che caldeggiano una posizione più forte da parte dell’Egitto, e qualche analista vorrebbe vedere Nasrallah morto. Il regime di Mubarak, ha perso l’opportunità di tacere. Già l’opinione pubblica arabo islamica, e progressista di tutto il mondo, non gli ha mai perdonato il continuo blocco di valico di Rafah, davanti ai palestinesi senza via d’uscita, anche sotto i bombardamenti dell’aviazione israeliana per ben 23 giorni.
 
È una complicità con l’aggressore israeliano, che ha imposto un criminale embargo contro la popolazione palestinesi di Gaza. Con la scusa del rispetto di un accordo internazionale, l’apertura del valico, che Israele non ha mai rispettato, e ancora il regime di Mubarak continua la chiusura del valico, anche davanti ai convogli di aiuti internazionali alla martoriata popolazione di Gaza.
 
L’Egitto, padrino della prima firma d’accordo con Israele nel 1979, è ora con la presidenza di Mubarak al servizio della politica americana, dalle torture nei carceri segrete della Cia, della delegittimazione della resistenza dei popoli palestinese, libanese e iracheno.
 
La resistenza nazionale libanese, guidata da Hezbollah e la partecipazione dei comunisti libanesi, ha vinto nel 2006 contro l’esercito più potente del Medio Oriente, ma non ha mai puntato le armi contro la popolazione libanese, ne ha approfittato per ottenere vantaggi politici in Libano. Le accuse egiziani, a quanto sembra, servono a salvare il regime utilizzando mano forte contro una opposizione sempre più radicale, e alludendo al nemico esterno.