www.resistenze.org - popoli resistenti - egitto - 13-01-10 - n. 301

da P.C. di Egitto - http://egyptian.wordpress.com/ anche in www.solidnet.org
Traduzione dall'arabo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
NO al vergognoso muro d’acciaio . . . SI all’apertura permanente del valico di Rafah
 
Partito Comunista di Egitto
 
02/01/10
 
Nel momento in cui Israele continua ad ignorare tutte le convenzioni internazionali, costruire insediamenti e praticare i suoi crimini contro il popolo palestinese, il regime egiziano tira fuori un nuovo scandalo mostrando la sua resa, il suo asservimento e sottomissione ai dettami dell'alleanza americano-sionista. Infatti, e solo dopo un silenzio sospettoso, il regime ha iniziato la costruzione del muro d’acciaio profondo decine di metri lungo il confine egiziano con Gaza, una costruzione accompagnata dal blackout dei media ufficiali sui finanziamenti degli Stati Uniti per il muro e i necessari dispositivi elettronici. In seguito, ha ammesso di aver dato il via ai lavori con il pretesto della chiusura del tunnel per evitare il contrabbando e per proteggere la sicurezza nazionale dell'Egitto e per esercitare il suo diritto di sovranità sul proprio territorio, ma il vero motivo è quello di eseguire gli ordini americano-sionisti e tutelare la sicurezza di Israele.
 
Mentre noi dichiariamo il nostro rifiuto inequivocabile a questo muro, confermiamo la nostra posizione che nasce da una reale comprensione patriottica della questione della sovranità nazionale, le esigenze di sicurezza nazionale egiziane e la necessità di sostenere il popolo palestinese nella sua lotta per la liberazione del Paese e riconquistare i propri legittimi diritti.
 
Inoltre, ci sono una serie di fatti che vanno ricordati:
 
1 - Il motivo principale che causa le sofferenze del popolo palestinese assediato è l'occupazione israeliana sostenuta dagli Usa, ma che le divisioni inter-palestinesi, la cui la responsabilità ricade su Al-Fatah e Hamas, aggravano in modo diretto, in particolare l’atteggiamento di Hamas che rifiuta di concludere l’accordo di riconciliazione palestinese, mentre cerca di imporre il suo dominio completo sulla Striscia e sui valichi, disinteressandosi degli interessi superiori del popolo palestinese. Tuttavia, la posizione complice del regime egiziano, la sua debolezza nell’opporsi ai diktat degli Stati Uniti e di Israele, il suo continuo rifiuto di aprire il valico di Rafah in modo permanente, il suo avvio dei lavori per la costruzione del muro della vergogna e la sua follia di rifiutare di facilitare il passaggio dei convogli di aiuti internazionali "Viva Gaza" e "Libertà per Gaza", tutto questo pone il regime egiziano oggettivamente - a prescindere dalla volontà - nella stessa trincea con i nemici del popolo egiziano e palestinese.
 
2 - La sicurezza nazionale egiziana deve essere basata sugli interessi strategici dell’Egitto tuttavia é necessario distinguere tra il campo dei nemici e il campo degli alleati. Le frontiere dell'Egitto con la Palestina devono essere viste partendo dal presupposto che il nemico principale dei popoli egiziano e palestinese è Israele. Inoltre, l'esistenza dell’autorità di Hamas a Gaza e il regime autoritario in Egitto sono realtà transitorie dal punto di vista della prospettiva storica. Il muro è un grave ostacolo per la continuità della comunicazione tra i due popoli ed è un impedimento per la continuità della lotta contro i loro veri nemici. La storia ci insegna che la sicurezza nazionale dell'Egitto è sempre stata basata principalmente sul garantire la porta orientale dell’Egitto.
 
3 - Nonostante siamo d'accordo in merito al diritto dello Stato egiziano di rivendicare la piena sovranità sul proprio territorio e confini sicuri, in quanto è un diritto sacrosanto, c’è da sottolineare però che la sovranità dell’Egitto sul Sinai è ancora incompleta a causa degli accordi di pace di Camp David con Israele. La prova più evidente di ciò è il rifiuto di Israele e degli Stati Uniti della richiesta presentata dal governo egiziano di aumentare il numero delle proprie forze di sicurezza, per rendere sicuri i confini, mentre dall’altra parte loro (Israele e USA) hanno insistito per la costruzione del muro della vergogna e il governo egiziano ha eseguito. In questo contesto, occorre ricordare i punti che riguardano l’accordo di sicurezza firmato tra Bush e Livni, in seguito all’aggressione a Gaza, per stringere l’assedio al popolo palestinese da ogni parte (terra, mare e aria), con il pretesto di prevenire il contrabbando di armi di Hamas.
 
Per tutti questi motivi riteniamo che il muro d’acciaio contribuisca a rafforzare l'assedio contro il popolo palestinese, il quale verrà intrappolato - dopo la fine della sua costruzione - tra due muri (il muro di separazione costruito da Israele e il muro d’acciaio costruito dall’Egitto), con delle conseguenze negative sull’immagine dell’Egitto e degli arabi dinanzi all’opinione pubblica mondiale. Per questo, chiediamo la cessazione immediata della costruzione del muro e sottolineiamo la necessità urgente di continuare la pressione popolare affinché venga tolto l'assedio a Gaza e aperto il valico di Rafah, in modo permanente, per garantire le necessità principali del popolo palestinese. Inoltre sollecitiamo che venga firmata rapidamente la riconciliazione inter-palestinese, con l’obiettivo di far cessare l'occupazione israeliana, come unica via per contrastare il contrabbando e garantire sicurezza dei confini.
 
NO AL VERGOGNOSO MURO D’ACCIAIO 
SI ALL’APERTURA PERMANENTE DEL VALICO DI RAFAH 
SI ALLA RIMOZIONE DELL’EMBARGO CONTRO IL POPOLO PALESTINESE
 

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