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Da: www.kprf.ru
 
Estonia: la “caccia alle streghe” si accanisce contro i simboli della guerra antifascista
 
Agenzia “Regnum”
 
30 novembre 2006
 
Mentre gli organismi competenti dell’Unione Europea ancora una volta tacciono, i nazisti e la guerra antifascista dell’Unione Sovietica vengono messi sullo stesso piano da un provvedimento del governo di Tallin.
 
Il governo dell’Estonia ha approvato il 30 novembre un articolo aggiuntivo del Codice penale, in ragione del quale l’utilizzo dei simboli sovietici (che rientrano nell’elenco dei simboli dei regimi di occupazione), verrà sanzionato. Il governo dell’Estonia ha ritenuto che i simboli dei regimi di occupazione possano contribuire a scatenare manifestazioni di odio nazionale. Secondo la proposta, simboli di regimi di occupazione sono considerati quelli “dell’ex Unione Sovietica e delle repubbliche dell’unione, e i simboli ufficiali, o quelli che li richiamano, del Partito Operaio Nazionalsocialista Tedesco e delle SS”.
 
Per l’esposizione di tali simboli potrà essere comminata una multa fino a 50.000 corone. Per l’utilizzo dei simboli sovietici è previsto anche l’arresto. Se poi risultasse non essere la prima volta che una persona espone simboli degli occupanti, o che tale individuo appartiene ad un “gruppo criminale”, la punizione prevista è della reclusione fino a tre anni. Il nuovo articolo del Codice penale entrerà in vigore solo dopo l’approvazione del Parlamento. In precedenza il parlamento estone, in un primo esame, aveva approvato un progetto di legge che impedisce la costruzione di monumenti “che potrebbero attizzare l’odio nazionale e che esaltano gli stati che hanno occupato l’Estonia”.
 
I parlamentari estoni hanno proposto di includere in questa categoria i monumenti già esistenti. Se la legge dovesse essere definitivamente approvata, l’elenco comprenderebbe i monumenti ai militari sovietici caduti e, in particolare, il monumento alla Guerra di liberazione nel centro di Tallin ed altri complessi monumentali del periodo sovietico.
 
Traduzione dal russo di Mauro Gemma per www.resistenze.org