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da: civilizacionsocialista.blogspot.com/2007/01/profanacin-de-smbolos-antifascistas-en.html
 
Nell’indifferenza dell’Europa, il governo dell’Estonia riabilita il fascismo. Profanazione dei simboli antifascisti in Estonia
 
“Prensa Latina”
 
12 gennaio 2007
 
Prensa Latina. Legislatori russi hanno criticato duramente la legge approvata dal parlamento estone che stabilisce lo smantellamento dei monumenti ai combattenti sovietici, compreso quello al Soldato Liberatore, nel centro di Tallin. Questa decisione calpesta crudelmente le norme democratiche, ha detto il deputato della Duma di Stato (camera bassa) Leonid Slutskiy.
 
In nessun altro paese del Consiglio d’Europa si profana la memoria dei combattenti antifascisti, ha aggiunto, ripreso da “Voce della Russia”. Slutskiy ha espresso la speranza che le forze sane dell’Estonia non permettano la distruzione o il trasferimento del monumento ai liberatori dall’occupazione fascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Se questa profanazione verrà messa in atto, ha avvertito, non escludo che la Duma di Stato possa congelare le sue relazioni interparlamentari con l’Estonia.
 
La Russia si propone di sollevare quanto è accaduto nelle istanze paneuropee, e nelle sessioni dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che comincerà a Strasburgo il 22 gennaio insisterà sulla necessità di agire contro la decisione dell’Estonia. Secondo le fonti, è possibile che la prossima settimana, durante la visita a Mosca del Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, René van der Linden, i leader parlamentari russi affrontino con lui questa problematica.
 
Anche oltre le frontiere russe, nel cosiddetto spazio post-sovietico, si è manifestato il rifiuto delle leggi approvate dai deputati estoni. Il Comitato Antifascista della Lettonia e l’Associazione dei Combattenti della Coalizione Anti-hitleriana effettueranno una manifestazione di protesta nei pressi dell’ambasciata dell’Estonia a Riga.
La campagna di glorificazione del nazismo che si sta attuando nella vicina repubblica del Baltico non è solo un affare interno di quel paese, come segnala un documento distribuito dal Comitato Antifascista lettone.
 
La dichiarazione avverte che gli incessanti tentativi di liquidare il panteon dei soldati liberatori a Tinismiagi, l’approvazione di leggi che creano una base giuridica per demolire i monumenti dei combattenti anti-hitleriani sono parte della politica di governo. Nello stesso tempo, si pretende di collocare monumenti che glorificano gli assassini delle SS, conclude il manifesto.
 
Il parlamento estone ha approvato questa settimana il progetto di legge sulla protezione delle sepolture militari, insieme a quello sulla demolizione dei monumenti proibiti. Su questa base legale, si intende trasferire in altro luogo i resti mortali dei soldati sovietici che riposano nella fossa comune vicina al monumento del Soldato Liberatore, che si vuole smantellare.
 
Entrambi i documenti sono stati elaborati per iniziativa delle frazioni parlamentari conservatrici Unione della Patria, Repubblica, Partito Riformista e Socialdemocratico, che appoggiano il primo ministro estone, Andrés Ansip.
 
Ansip ha dichiarato pubblicamente che i resti dei soldati sovietici si trovano in un luogo assolutamente inappropriato e che devono essere trasferiti da lì.
Dall’appello internazionale del Partito Comunista della Federazione Russa contro la rinascita del fascismo in Estonia
 
12 gennaio 2007
 
“Il PCFR fa appello ai partiti comunisti e operai fratelli, ai parlamenti dei paesi membri dell’Unione Europea, all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, all’OSCE e alle altre strutture europee perchè le azioni delle autorità estoni vengano sottoposte immediatamente a giudizio e siano assunte prontamente misure, al fine di bloccare la rinascita del fascismo in Estonia e il sacrilegio che si sta preparando nei confronti dei monumenti e i memoriali dei combattenti della coalizione anti-hitleriana”.
 
http://www.kprf.ru
 
Traduzioni dallo spagnolo e dal russo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare