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Iltalehti (Finland) 01 maggio 2007 di Tiia Rantalainen
I brutali mezzi della polizia di Tallin
Padre e figlio di nazionalità tedesca descrivono i momenti di orrore passati durante la custodia della polizia di Tallin [ in seguito alla manifestazione contro la rimozione del monumento ai caduti dell’Armata Rossa - ndr].
Il sessantacinquenne Klaus Dornemann è stato colpito con violenza ai fianchi e sulle mani. Lucas Dornemann ha perso la sensibilità delle dita per giorni ed è ferito in diverse parti del corpo.
– Botte del tutto incomprensibili. I poliziotti colpivano violentemente i fermati. Nessuna logica, semplicemente si divertivano e godevano a malmenare – dicono Lucas, 37 anni, e Klaus Dornemann, 67 anni, ricordando quel venerdì sera.
Padre e figlio che vivono da molto a Tallin, stavano camminando nella zona portuale verso le 8 di venerdì sera, quando la polizia li ha improvvisamente fermati per strada.
– Stavamo rincasando: abbiamo tentato di spiegarlo ai poliziotti, ma non ascoltavano. Intorno non c'erano altri, nessun tumulto, nessuno scontro in atto.
Gli uomini sono stati ammanettati e condotti in un grande e lurido magazzino della zona portuale. C'erano già più di cento persone arrestate, la maggior parte russi.
– C'erano anche molti anziani e malati: facili prede. Meno della metà erano dimostranti. La maggior parte erano stati catturati per strada senza alcuna spiegazione o ragione. Erano molto spaventati.
Lucas è stato trattenuto per otto ore, mentre per il padre Klaus sono state più di dieci.
– Non ci fu permesso di andare in bagno né potemmo avere da bere. Tentai di fumare, ma fui colpito per questo. Eravamo circa 200 persone obbligate per tutta la notte a sedere una accanto all'altra, senza la possibilità di scambiar parola o di muoverci. Se qualcuno provava ad alzarsi veniva ricacciato a terra. Oltre 40 poliziotti giravano intorno per sorvegliarci – ha riferito Lucas.
Più di 800 persone sono state arrestate a Tallin nel fine settimana.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del CCDP