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I comunisti finlandesi si preparano alle elezioni generali

Peoples Dispatch | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

23/02/2023

La Finlandia si appresta alle elezioni e abbandona la sua tradizionale neutralità: i comunisti si oppongono

Il Partito Comunista di Finlandia (SKP) ha presentato i suoi 64 candidati e ha reso noto il suo manifesto per le elezioni parlamentari del Paese previste per il 2 aprile. Sullo sfondo delle guerre e dei conflitti imperialisti in corso, l'SKP ha lanciato l'appello: "Soldi per la prosperità, non per le armi!" come motto della campagna elettorale. L'attuale governo al potere in Finlandia è una coalizione tra il Partito socialdemocratico (SDP), il Partito di centro, la Lega verde, l'Alleanza di sinistra e il Partito popolare svedese ed è guidato da Sanna Marin. Il Partito dei Finlandesi di destra e la Coalizione Nazionale sono i principali partiti di opposizione nel parlamento di 200 seggi.

Secondo un comunicato stampa del 22 febbraio, l'SKP concorre in 11 dei 13 collegi elettorali plurinominali del Paese. Nel suo manifesto elettorale, l'SKP ha chiesto un cambiamento fondamentale nella direzione della politica per affrontare la crisi finanziaria dei servizi pubblici, la crisi energetica e ambientale, la guerra e il deficit democratico.

Le elezioni si svolgono sullo sfondo di una guerra in Ucraina che continua e che ha portato a conseguenze politiche in Finlandia e nelle regioni circostanti. Nell'aprile dello scorso anno, Finlandia e Svezia hanno annunciato la loro volontà di aderire alla NATO, invertendo la loro tradizionale politica di neutralità. L'SKP ha protestato contro la candidatura della Finlandia all'adesione alla NATO e ha denunciato l'aumento delle spese per la difesa.

Nella sua dichiarazione, l'SKP ha affermato che "il governo ha lasciato le aree dei servizi di welfare senza sufficienti finanziamenti, le risposte all'inflazione selvaggiamente galoppante sono state inadeguate e non ci si è occupati del potere d'acquisto dei salari".

"Sono proprio questi i fondi che verrebbero dirottati nella spesa militare", ha affermato il partito. E ha aggiunto: "Possiamo rendere la nostra società più capace di fronteggiare la crisi, se lo decidiamo. Non siamo costretti a sopportare il costante stato di emergenza e la disuguaglianza crescente".


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