www.resistenze.org - popoli resistenti - finlandia - 13-06-25 - n. 935

Dichiarazione sulla situazione della politica interna ed estera della Finlandia - la destra attacca la classe operaia, il blocco militare occidentale decide la politica estera

Partito Comunista Operaio - per la Pace e il Socialismo (KTP) | ktpkom.fi
Traduzione a cura di F.C.

25/05/2025

Il Partito Comunista Operaio (KTP) esige l'attuazione di una politica estera finlandese basata sulla pace, la neutralità e la stabilità, e la cessazione dei preparativi bellici. Chiediamo che le risorse destinate agli armamenti siano ridotte e trasferite al miglioramento della qualità e dei servizi del settore sociale e sanitario.

Il processo decisionale politico della Finlandia nel XXI secolo è stato caratterizzato da una forte tendenza a destra. Ciò ha comportato un aumento del controllo sui cittadini, un restringimento della sovranità popolare e una maggiore frequenza di recessioni e crisi dell'economia capitalista. La classe operaia è stata in tutto posta nella condizione di vittima.

I governi e il parlamento, composti da diversi schieramenti di partiti, hanno con le loro proposte e decisioni politiche attuato gli obiettivi del grande capitale e dei capitalisti. A garantire ciò è stata l'organizzazione padronale dei capitalisti, la EK 1, la cui influenza nelle decisioni politiche degli ultimi anni è stata ancora più sfacciata e visibile.

L'attuale governo borghese, guidato dal Partito di Coalizione Nazionale e dai Veri Finlandesi 2, è il più di destra degli ultimi decenni. Le sue proposte al parlamento sono, in ogni aspetto, contrarie alla classe operaia. Ciò si manifesta nella limitazione dei diritti d'azione del movimento sindacale, nella restrizione del diritto dei lavoratori a intraprendere azioni di lotta e nell'opposizione all'organizzazione sindacale.

I socialdemocratici e i membri dell'Alleanza di Sinistra 3 che ricoprono posizioni di vertice nel movimento sindacale hanno, con il loro silenzio, accettato le proposte del governo borghese e le decisioni del parlamento. I dirigenti del movimento sindacale hanno persino ostacolato le proteste dei lavoratori.

Contemporaneamente, mentre vengono erosi i diritti fondamentali della classe operaia a difendersi, l'attacco si concentra anche sui servizi pubblici di cui tutti i cittadini hanno bisogno. Si tratta, soprattutto, di tagli alla spesa per l'assistenza sociale e sanitaria. Lo smantellamento diretto dei servizi è iniziato con l'abrogazione della legge sulla sanità pubblica del 1972 e con l'approvazione della legge sulle aree di benessere 4 del 2021.

La legge sulle aree di benessere è entrata effettivamente in vigore all'inizio del 2023, quando le aree di benessere hanno iniziato a operare. A queste è stato affidato il compito di occuparsi dell'assistenza sociale, sanitaria e dei servizi di salvataggio per i cittadini. Tuttavia, non sono state in grado di adempiere a tali compiti a causa del sottofinanziamento statale e della direzione del governo borghese.

Attualmente, le aree di benessere stanno riducendo il personale sanitario, non istituiscono incarichi permanenti, sopprimono i servizi di pronto soccorso e arrivano perfino a chiudere interi centri sanitari. In Finlandia ci sono già molti comuni che non dispongono più di un proprio centro sanitario.

Un'altra conseguenza della svolta a destra è l'aumento record delle spese per gli armamenti e la militarizzazione della società. A questo scopo sono stati spesi ingenti fondi.

La militarizzazione si manifesta, tra l'altro, nelle richieste di leva obbligatoria per le donne, nell'innalzamento dell'età massima per i riservisti a 65 anni e nell'aumento delle attività armate volontarie come eredi delle organizzazioni abolite della Guardia Civile e delle Lotte (organizzazioni femminili paramilitari).

I fondi stanziati per armamenti e spese militari sono aumentati dal 2015, passando da due miliardi di euro (1,28% del PIL) a oltre sette miliardi di euro nel 2025 (2,7% del PIL). Il governo borghese ha già deciso di portare tali spese a oltre dieci miliardi entro il 2029.

La crescita delle spese militari è stata più rapida negli ultimi anni, a seguito dell'adesione della Finlandia all'alleanza militare della NATO. Ora il comando europeo della NATO ha già proposto l'aumento delle spese militari in tutti i paesi membri dell'alleanza fino al 5% del PIL.

Per la Finlandia, la richiesta della NATO implicherebbe, dopo il 2029, un ulteriore aumento delle spese militari a circa 15 miliardi di euro. A titolo di confronto: l'intero bilancio statale della Finlandia nel 2025 è inferiore ai 90 miliardi di euro.

L'adesione della Finlandia all'UE e all'alleanza militare della NATO ha fatto deragliare il nostro Paese dalla tradizionale linea di non allineamento militare e di pace, perseguita per decenni, verso un cammino di armamenti militari e guerra. Le conseguenze sono state contrarie agli interessi dei lavoratori e del popolo.

Le relazioni di vicinato e commerciali con la Russia sono state distrutte in breve tempo. Di ciò sono responsabili la direzione della politica estera della Finlandia, il governo Marin guidato dai socialdemocratici, il governo Orpo guidato dai conservatori e tutti i partiti rappresentati in parlamento.

La politica di sanzioni contro la Russia, imposta dagli Stati Uniti e dall'UE e attuata con zelo dalla Finlandia come allievo modello, ha danneggiato gravemente l'economia del nostro Paese, causato una disoccupazione di massa e ostacolato l'accesso alle materie prime essenziali a basso costo. I cittadini ne sono nuovamente le vittime.

L'abbandono della neutralità, del non allineamento militare e della pace ha portato al passaggio nel campo dell'Occidente imperialista. Ciò si manifesta nell'accettazione dell'uso della violenza e nell'adozione di doppi standard quando si prendono decisioni all'ONU e in altre organizzazioni internazionali.

Per il potere governativo finlandese non contano più i contenuti delle questioni, ma piuttosto il modo in cui vi reagisce l'Occidente imperialista guidato dagli Stati Uniti e dall'UE.

Ciò si manifesta nell'atteggiamento verso l'occupazione brutale e la guerra d'aggressione di Israele in Palestina. La leadership politica finlandese, assieme alla maggioranza dei paesi occidentali, ha chiuso gli occhi davanti al genocidio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza. La Finlandia continua a commerciare armi con Israele come se nulla fosse accaduto. Sono ormai lontani gli anni in cui la Finlandia non esportava armi verso paesi in guerra.

La borghesia imperialista finlandese segue la politica estera dell'UE, fondata sulla violenza armata e sulla volontà di prolungare la guerra in Ucraina. All'interno dell'UE, la Finlandia ha aderito a tutti gli obiettivi che sostengono la guerra, compresa la "coalizione dei volenterosi" contro la Russia, guidata dal Regno Unito e dalla Francia.

In tre anni, dalla Finlandia sono state inviate armi e trasferiti fondi per un valore già pari a quattro miliardi di euro al governo ucraino di destra e corrotto. Con quel denaro, le aree di benessere avrebbero potuto colmare i propri deficit, i malati ricevere le cure, i disoccupati e i poveri il pane - e molto altro ancora di positivo.

In quanto membro dell'UE, la Finlandia si è vincolata agli obiettivi delle potenze coloniali e imperialiste. Per questo motivo, la Finlandia non ha un futuro positivo nella redistribuzione mondiale in atto e ormai inevitabile. Non si tratta solo di economia, risorse naturali e rotte di trasporto. Si tratta anche del nuovo raggruppamento degli Stati capitalisti nel tentativo di spartirsi territori.

- Non accettiamo e condanniamo l'attacco del governo borghese Orpo-Purra contro i minimi diritti conquistati con la lotta dalla classe lavoratrice.

- Non accettiamo i tagli ai finanziamenti per la sanità e l'assistenza sociale, né l'utilizzo dell'assistenza agli anziani come fonte di profitto.

- Ci opponiamo al riarmo della Finlandia e all'aumento continuo delle spese militari, contrari agli interessi del popolo finlandese.

- Esigiamo che la Finlandia riconosca lo Stato di Palestina e condanni la guerra genocida condotta da Israele nella Striscia di Gaza. La legislazione finlandese deve impedire qualsiasi collaborazione commerciale con Israele e porre fine alle relazioni diplomatiche con questo Stato.

- La Finlandia non deve essere parte in guerra in Ucraina. Il raggiungimento della pace in Ucraina richiede che la Finlandia, da parte sua, cessi l'invio di armi e munizioni nelle zone di guerra e interrompa il sostegno finanziario al conflitto.

- Esigiamo l'uscita della Finlandia da tutti i blocchi imperialisti. La classe operaia finlandese deve rovesciare il capitalismo e l'imperialismo finlandesi.

Partito Comunista Operaio - per la Pace e il Socialismo

Note:

1 EK è l'abbreviazione di Elinkeinoelämän keskusliitto, cioè la Confederazione delle Industrie Finlandesi. Si tratta dell'organizzazione padronale centrale della Finlandia, rappresentante degli interessi del grande capitale e delle imprese. [NdT]

2 Si tratta di due partiti di destra: in ambito continentale, il primo è parte del Partito Popolare Europeo, mentre il secondo del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei, lo stesso gruppo politico a cui appartiene Fratelli d'Italia. [NdT]

3 Partito di sinistra finlandese che sul piano europeo aderisce a Ora il Popolo, insieme a partiti come Sinistra Italiana, La France Insoumise, Die Linke e Podemos. [NdT]

4 Le aree di benessere (hyvinvointialueet in finlandese, välfärdsområden in svedese) in Finlandia sono enti regionali creati nel 2023 per gestire in modo centralizzato i servizi sociali, sanitari e di emergenza. Sono 21, hanno consigli eletti e sono finanziate dallo Stato. Sostituiscono i comuni nella gestione di questi servizi per renderli più efficienti e uguali in tutto il paese. [NdT]


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