www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 23-07-13 - n. 463

Il compagno Henri Alleg ci ha lasciato
 
Jean Luc Sallé * | urcf.fr
 
18/7/2013
 
Il compagno Henri Alleg ci ha lasciato. Fino a quando la malattia non glielo ha impedito, ha solcato le città del nostro paese per condividere il suo ideale comunista con il suo pubblico e perchè la classe operaia di Francia trovi il suo partito, arma indispensabile nella lotta rivoluzionaria per opporsi ed abbattere il capitalismo, per la rivoluzione socialista.
 
Henry è stato una figura viva dell'internazionalismo proletario. Nato in Gran Bretagna in una famiglia inglese, aderisce giovane militante al comunismo e diventarà un quadro del Partito comunista algerino. Sarà redattore capo di Alger Républicain, giornale progressista e anticolonialista pubblicato dai comunisti, che diffonde le idee socialiste nelle masse algerine che affrontano la repressione coloniale. Nel 1956 il divieto del PCA e di Alger Républicain, lo affonda nella clandestinità. Arrestato dall'esercito coloniale, sarà torturato, non parlerà anche sotto Pentothal. Continua la lotta in prigione, dove scriverà il libro che farà conoscere al mondo intero la pratica della tortura da parte dell'esercito francese: La Question. Evade dalla prigione e raggiungerà la Cecoslovacchia socialista. Continuando la sua attività clandestina nel movimento di Liberazione e nel PCA, è ad Algeri nel 1962, dove partecipa alla riapertura di Alger Républicain e alla riaggregazione dei Comunisti, nelle condizioni esaltanti della liberazione dell'Algeria, condizioni allo stesso tempo complesse per i comunisti di fronte alle correnti nazionalistiche piccolo-borghesi che dirigevano il FLN e lo Stato e che manifestavano il loro anticomunismo. Quando venne decisa la fusione delle testate Alger Républicain e Le Peuple, modo per imbavagliare i comunisti, Henri sarà l'autore di un lungo reportage sulla rivoluzione cubana destinato a far arretrare la fatidica data della scomparsa del giornale, ma anche a far conoscere ai lavoratori delle città e delle campagne, agli studenti della nuova Algeria, la necessità del socialismo, per poter risolvere i problemi del popolo.
 
Durante il colpo di stato Boumediene del 1965, è arrestato con altri responsabili comunisti e torturato. Sarà rilasciato grazie alla solidarietà internazionale dopo alcune settimane ed espulso dall'Algeria. Si stabilirà nella regione di Parigi e per diversi anni parteciperà alla direzione del Parti de l'Avant - Garde Socialiste d'Algérie (PAGS), che raccoglie i comunisti. Quindi deciderà di ritirarsi dal PAGS e aderire al PCF e diventerà giornalista all'Humanité, in seno al quale ricoprirà diverse responsabilità, senza abbandonare i grandi reportages.
 
Dopo il XX Congresso del PCF nel 1976, assume una posizione molto critica sull'evoluzione della direzione del Partito, sul suo anti-sovietismo, sulle sue pratiche politiche e l'allineamento col PS in queste derive ideologiche e politiche. Dopo la sconfitta del socialismo in URSS, afferma pubblicamente il suo disaccordo e con la sua compagna Gilberte, partecipa al Comitato Honecker e al Coordinamento Comunista. Nel 2012, la sua ultima manifestazione pubblica fu quella per celebrare il 50° anniversario della liberazione dell'Algeria.
 
Nel 2001, prima del Congresso Martigues, la scissione del Coordinamento Comunista ha fatto si che ci siamo separati dal punto di vista organizzativo, ma tutte le nostre lotte sono sempre state convergenti per difendere l'eredità del socialismo reale, per proclamare la nostra certezza della vittoria finale del comunismo, la necessità di sbarazzarsi della miseria, dello sfruttamento e dell'oppressione.
 
La figura di Henri Alleg resterà un esempio, un riferimento per le generazioni future, per la sua integrità, la sua onestà intellettuale, la sua generosità, il suo attaccamento ai principi.
 
Ai suoi figli, ai suoi nipoti e pronipoti, l'URCF porge le sue condoglianze e l'espressione dei suoi sentimenti comunisti.
* Per il Comitato centrale dell'URCF, il Segretario Generale Jean Luc Sallé
 

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