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Gli Scorpions alla Fête de l'Huma: un simbolo

Il gruppo che ha cantato la caduta del muro di Berlino ospite d'onore alla Festa de l'Humanité

MA | solidarite-internationale-pcf.over-blog.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/09/2014

La Festa de l'Humanité terminata ieri rimane la più grande festa popolare della Francia, un festa ancora associata al Partito Comunista Francese. Gli organizzatori per quest'anno hanno scelto come "guest star" gli Scorpions. Un simbolo nel 25° anniversario della caduta del muro di Berlino.

Il 2014 marca il 25° anniversario della caduta del muro di Berlino e dell'annessione della socialista Repubblica Democratica Tedesca(RDT) alla capitalista Repubblica Federale Tedesca (RFT). Questo significa che ci sarà una nuova offensiva dell'ideologia dominante tesa a legittimare il sistema capitalistico e a cercare di screditare l'unica alternativa, il comunismo.

Ora, la Festa de l'Humanité 2014 ha scelto un gruppo musicale che è un simbolo politico mondiale della caduta del comunismo: il gruppo tedesco "hard rock" degli Scorpions.

Gli Scorpions al cuore della offensiva culturale occidentale al blocco socialista

Il gruppo degli Scorpions ha avuto il suo massimo splendore nei primi anni 1980 con un repertorio conosciuto in tutto il mondo, anche al di là del del rock, tra cui la conosciutissima "Still loving you".

Gli Scorpions hanno contribuito a rendere globale la musica occidentale. Tenevano concerti negli Stati Uniti, in Giappone, Brasile, ma anche in Unione Sovietica.

Gli Scorpions, che si ritengono un gruppo apprezzato in URSS, decidono a questo punto non solo di conquistare nuovi mercati, ma di partecipare a una operazione politica, quella della "perestroika" di Gorbaciov e anche all'offensiva economica e culturale dell'Europa occidendale capitalista verso l'Europa orientale comunista.

"Noi tedeschi, prima siamo venuti qui (in URSS) con i carri armati, ora con le chitarre!"

L'operazione è un successo. Nel 1988 realizzano una decina di spettacoli in URSS. Un flop economico, ma una vittoria simbolica in quanto si presentano come resistenti passivi di fronte alla censura politica, agli ostacoli posti dal KGB alla "libertà artistica" del gruppo.

Durante un concerto si rivolgono al pubblico russo: "L'ultima volta i tedeschi sono venuti qui con i carri armati, oggi con le chitarre!". L'invasione tedesca dal volto umano?

Nel 1989, tornano per il "Moscow music peace festival" che si rivelò un successo popolare con Bon Jovi, Ozzy Osbourne, trasformando questo spettacolo in una vetrina per la musica del "mondo libero".

"Il vento del cambiamento": la canzone della caduta del muro di Berlino

Secondo il cantante Klaus Meine è stato questo viaggio in URSS ad ispirare la sua canzone "Wind of change" (vento di cambiamento) che interpreta come un inno alla fine del Guerra fredda, alla celebrazione dell'unità (tedesca ed europea), un grido di libertà: in altre parole, la riunificazione dell'Europa nel grembo capitalista.

Dietro il tono lirico, le parole lasciano pochi margini all'ambiguità. La globalizzazione, con i suoi ideali liberali, è vicina, quella che noi sogniamo e voi realizzate:

"Il mondo si avvicina, così vicini come non avreste mai pensato, come fratelli.
Il futuro è nell'aria, sento dappertutto soffiare il vento del cambiamento.
Portami alla magia di questo momento di una notte gloriosa
dove i bambini di domani sognano nel vento del cambiamento.
Camminando per le strade, i ricordi lontani sono sepolti per sempre nel nostro passato.
Io sono la Moskva fino al Parco Gorky, mentre ascolta il vento del cambiamento.
Portami alla magia di questo momento di una notte gloriosa
dove i bambini di domani condividono i loro sogni con voi e me.
Portami alla magia di questo momento di una notte gloriosa
dove i bambini di domani sognano nel vento del cambiamento.
Il vento del cambiamento soffia contro il tempo.
Come una tempesta che farà suonere la campana della libertà per la pace della mente.
Che la vostra balailaka canti quello che la mia chitarra vuole dire".

Il brano pubblicato solo nel 1990, divenne subito il simbolo della caduta del muro di Berlino e della riunificazione tedesca, un torementone in Germania e nei paesi dell'Europa occidentale.

Nel 1991, il gruppo è parte integrante del concerto organizzato dai Pink Floyd a Potsdamer Platz, Berlino, per celebrare il secondo anniversario della caduta del muro.

Gli Scorpions, grazie a questa operazione politica, conoscono una seconda popolarità quando erano già in declino alla fine degli anni 1980. La loro creatività è in stallo, il loro tempo è passato, comincia un lungo e lento declino.

Un segno di apertura... "vento di cambiamento" nelle nostre organizzazioni?

Nel 2014, il gruppo, sempre più dimenticato, inizia la sua tournée d'addio. L'ironia vuole che questo gruppo, che fu il simbolo dell'anticomunismo (pur facendosi passare per un istante per il gruppo della "apertura" all'est, della "ostpolitik" tedesco-occidentale), abbia scelto la Festa de l'Humanité come momento-chiave di questo tour!

Considerare questo invito da parte degli organizzatori della festa come un'azzardo, una negligenza o ignoranza storica è poco credibile. Un tentativo velato di voltare pagina della sua storia, per aprirsi a forze di sinistra o, meglio ancora, anticomuniste, non è impossibile.

Quello della Die Linke resta lo stand più in vista della festa e fa commercio della "ostalgia", come del resto gli capita in Germania orientale per far soppravvivere la sua piccola percentuale e qualche migliaio di eletti, tutto questo mentre liquida qualsiasi prospettiva di ri-costruzione del socialismo in Germania.

Durante la campagna per le elezioni europee, il presidente della Die Linke aveva osato affermare alle "Giornate europee di Amburgo" nel mese di febbraio: "E' bello vedere che non abbiamo più il muro nelle nostre teste, tra tedeschi dell'est e dell'ovest!".

Fra la Die Linke e gli ospiti d'onore Scorpions sembra esserci una grande differenza, ma se invece fosse l'espressione di una linea coerente? Quella del "vento del cambiamento", della mutazione dei Partiti comunisti, della rinuncia alla prospettiva rivoluzionaria.


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