www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 30-06-16 - n. 596

1936: Fronte Popolare

Comunisti | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/06/2016

Dopo 70 anni, gli Accordi di Matignon del 1936 sono entrati nella storia del movimento operaio come un esempio e un modello.
Questa vittoria proletaria si collocava in un contesto storico senza precedenti.

"La grande guerra" e il suo milione e mezzo di vittime pesava ancora sugli spiriti. La creazione del primo stato socialista nel 1917 e la sua vittoria contro l'assalto del capitale avevano creato molta speranza e accelerava la creazione di partiti comunisti in numerosi paesi. Il PCF fu fondato in Francia sul finire del 1920. Questo ha portato i partiti di sinistra a posizionarsi sul terreno della lotta o su quello della collaborazione di classe e ha condotto a divisioni sindacali (CGT e CGTU).

Allo stesso tempo il capitale ha iniziato ad utilizzare l'estrema destra in Europa. Nel 1922 con Mussolini in Italia e nel 1933 con l'arrivo alle urne di Hitler sostenuto dal capitale tedesco.

La crisi del capitale nel 1929 che ha raggiunto la Francia negli anni '30 si tradusse nel licenziamento di centinaia di migliaia di lavoratori salariati. In Francia, gli eventi del 1934 e il tentativo dell'estrema destra di prendere il potere con la forza provocò una rapida reazione del mondo del lavoro e la crescita dell'influenza dei sindacati e dei partiti politici di sinistra: PCF, SFIO (sezione francese dell'internazionale comunista) e i radicali.

Il 1936 è l'anno della riunificazione della CGTU e della CGT. E' anche un anno di elezioni parlamentari. I partiti di sinistra disegnano e prevalgono alle elezioni con una piattaforma del "Fronte Popolare".

Anche prima che si formi il governo vengono indetti i primi scioperi. L'ondata di scioperanti continua a crescere e porta agli Accordi di Matignon firmati battendo il padronato, le organizzazioni sindacali e il governo. Sotto la pressione degli scioperi vengono applicate e addirittura superate le promesse del programma elettorale.

La vittoria del mondo del lavoro sostenuto dalla popolazione è di portata storica:
- 15 giorni di ferie pagate (non previsti dal programma del Fronte Popolare)
- Aumenti salariali minimo del 20% e addirittura raddoppiati per i salari più bassi.
- Riduzione della settimana lavorativa da 48 a 40 ore.
- Altri risultati altrettanto importanti che hanno ampliato il codice del lavoro in tutela dei lavoratori.

Nell'estate del '36 i padroni adottano un profilo basso ma l'idea e la realtà di pagare i lavoratori per "non fare nulla", con le ferie retribuite, è insopportabile. I padroni preparano la vendetta che si tradurrà nella scelta di "Hitler piuttosto che il Fronte Popolare". La sconfitta nel 1940 del nostro paese e la collaborazione attiva dei padroni con l'occupante si inscrive in questa scelta.

Dopo la liberazione e le conquiste del programma del CNR (Consiglio Nazionale della Resistenza), quelle del 1968 e dei suoi 9 milioni di scioperanti con risultati ai livelli del 1936, il capitale non si è rassegnato. Non ha esitato ad utilizzare tutte le armi per smantellare un secolo e oltre di benefici sociali. La sconfitta dell'URSS ha favorito i suoi disegni. I governi socialdemocratici e di destra si pongono al servizio delle richieste del capitale per smontare le conquiste del '36, della liberazione, del '68.

Oggi nel 2016, dopo tre decenni segnati dalla de-industrializzazione del nostro paese, disoccupazione di massa, distruzione dei servizi pubblici, riduzione dei salari, detrimento del nostro sistema sanitario e di istruzione e altre malefatte, il capitale vuole distruggere tutto ciò che resta del nostro patrimonio sociale. Con il PS, Hollande, il governo Valls, la CFDT attaccano ciò che resta del codice del lavoro.

Siamo dunque in un momento importante della nostra storia politica e sociale che sarebbe segnata da un nuovo declino se la nostra risposta non respingesse i lacchè del capitale e la maggioranza di governo.

È la lotta della classe operaia che ha costretto il governo Blum e la sua maggioranza a legiferare. Oggi questo esempio è fonte di falsificazioni e di travisamenti per coloro che si preparano alla successione di Hollande e dei suoi compari. Vogliono trasformare questo fronte popolare, espressione della lotta di classe, in un '' fronte repubblicano''. Una manipolazione che permetterebbe al capitale di mantenere le sue pedine al potere.

Il Fronte repubblicano contro il Fronte nazionale, non è certamente una questione di elezioni presidenziali! L'unica questione è: il cambiamento radicale della politica o la sua prosecuzione in una discesa senza fondo.

Gli schemi politici si sviluppano e si moltiplicano. Il credo di tutti questi politicanti è quello del capitale: cambiare tutto affinché non cambi nulla, che il sistema capitalistico rimanga potente in Francia.

L'unica vera opposizione è tra capitale e lavoro. Nulla può sostituire la lotta contro il capitale.


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