www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 18-07-16 - n. 598

Strage di Nizza: omaggio alle vittime, denunciare le manovre politiche del governo!

Collettivo Nazionale di Intervento Comunista (ex URCF) | urcf.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/07/2016

Un ignobile crimine è stato commesso la scorsa notte a Nizza. Il Collettivo Nazionale di Intervento Comunista rende omaggio alle vittime innocenti, esprime la sua solidarietà ai feriti e alle famiglie colpite.

Al momento della redazione, non è ancora chiaro quali siano le motivazioni del crimine. Opera terroristica o atto di follia criminale di un individuo isolato? Sarà solo l'inchiesta giudiziaria a dare una risposta.

L'emozione e l'orrore che hanno suscitato i fatti non li faranno dimenticare.

Condanniamo con forza la precipitosa decisione del governo e del Presidente della Repubblica di estendere di altri tre mesi lo stato di emergenza sfruttando il turbamento dell'opinione pubblica.

Lo stato di emergenza, in vigore da più di otto mesi, ha permesso di mettere in discussione il diritto di manifestare, ha consentito di imprigionare e perseguire dei militanti sindacali e dei giovani che si oppongono alla politica governativa, di ostentare un impressionante apparato militare-poliziesco; di aumentare l'arroganza di alcuni poliziotti in uniforme; di ostacolare l'azione politica e sindacale in particolare contro la legge El Khomri.

Ma è chiaro che tutto questo non avrebbe potuto evitare la tragedia di Nizza, Nulla hanno potuto le misure di "sicurezza" a cui sono tanto affezionati i dirigenti del Front National, del PR e del PS. Nizza, governata dal Sig Estrosi, è la città della Francia che ha il più grande effettivo di polizia municipale, la più grande densità di telecamere del paese.

La notizia che in questo periodo siano stati sventati degli attentati non invalida il fatto che lo siano stati con i mezzi ordinari di funzionamento dei servizi di sicurezza e non nel quadro dello stato di emergenza.

Per porre fine al terrorismo bisogna fermare l'intervento militare all'estero in difesa degli interessi dell'imperialismo francese. Ieri in Libia, oggi in Siria, il governo francese ha dato aiuto e sostegno mirato ai gruppi legati ad Al Qaeda e a quelli dello Stato islamico. Nello stesso modo intrattiene le migliori relazioni diplomatiche con stati come il Qatar, l'Arabia Saudita e la Turchia, i cui collegamenti con le reti terroristiche sono stati messi in evidenza più volte.

Le ultime minacce di operazioni militari in Libia, in particolare, e il mantenimento di quelle in corso non fanno che aumentare la minaccia terrorista di organizzazioni che, senza eccezione, hanno avuto o hanno legami con le potenze imperialiste statunitensi, inglesi, francesi e i loro alleati e della NATO.

L'inefficienza dello stato di emergenza è ancora più evidente nel caso di un atto puramente criminale o di un malato mentale. Infatti, se questo fosse il caso, nessun servizio di prevenzione avrebbe potuto impedire alcunché e tanto meno lo stato di emergenza.

E in ogni caso, né lo stato di emergenza, né i mezzi tecnici come le barriere anti-manifestazioni avrebbero retto all'assalto di un veicolo di 15 tonnellate. Il governo bandirà dalla circolazione questo tipo di veicolo?

Il dramma di Nizza, come quello del 13 novembre 2015 a Parigi, la memoria delle vittime, non possono essere strumentalizzate a vantaggio dei calcoli politici di coloro che, dal FN al PS passando dal PR, vogliono proteggere il capitalismo, rafforzare il carattere poliziesco del potere e aumentare l'intervento dell'esercito. L'annunciato ricorso alla costituzione di una milizia che raggruppi ex militari e volontari è in questa prospettiva molto preoccupante.

Condanniamo la campagna dei media di condizionamento dell'opinione pubblica per favorire questi obiettivi.

Il Collettivo Nazionale di Intervento Comunista chiama la classe operaia, tutti i lavoratori, a rifiutare qualsiasi montatura e rafforzare la lotta contro la politica del governo sotto ogni aspetto.

Gli eventi atroci e drammatici che stiamo vivendo illustrano che il sistema capitalista oggi è "pienamente reazionario" e che è pronto a dar fuoco alle polveri per rimettere in discussione le libertà democratiche. E' necessario farla finita con questo sistema il più rapidamente possibile. Questo è il motivo per cui chiediamo ai lavoratori di unirsi a noi per costruire il Partito rivoluzionario comunista, il partito di cui abbiamo bisogno e il cui obiettivo sarà quello di preparare le condizioni per la rivoluzione, organizzando le lotte contro il capitale e le sue forze politiche.


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