www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 05-12-16 - n. 613

Rinuncia di François Hollande: risvolto della crisi politica

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/12/2016

Dichiarazione del PCRF

Il 1° dicembre 2016, senza preavviso, François Hollande ha annunciato in un discorso televisivo che non si presenterà alle elezioni presidenziali. Per i comunisti, ciò conferma il carattere acuto della crisi politica che attraversa il nostro paese, crisi che non è altro che l'espressione dell'acuirsi della crisi del capitalismo stesso.

E' del tutto naturale, d'altronde, che in queste condizioni, sia la socialdemocrazia, macchina che mantiene gli strati popolari nel girone del Capitale, ad esser particolarmente colpita: quelli che, al governo, fanno la politica che combattevano all'opposizione, non può sorprendere il rifiuto che provocano, sia nella classe operaia che negli strati popolari e gli strati medi!

La rinuncia di Hollande, la scelta di Fillon della destra, la crescita del Front National, con le loro proprie caratteristiche, hanno un denominatore comune: il rifiuto, da parte degli elettori, di un quadro politico che appare sempre più come un teatro di ombre cinesi, come una truffa, giacché in definitiva, sono sempre i lavoratori, la "gente comune" a pagarne le spese, mentre i capitalisti, i "ricchi", beneficiano di ogni regalo per rilanciare un'economia che continua ad esser agonizzante.

Da questo punto di vista, è necessario denunciare più che mai i miti della "sinistra", "dei valori", del "progressismo". François Hollande, il suo governo, il Partito Socialista, i Verdi, sono stati fedeli gestori del capitalismo; hanno aggravato lo sfruttamento capitalista, accentuato una politica estera basata sulla conservazione o estensione degli interessi dell'imperialismo francese, compreso con interventi militari e nel quadro dell'Unione Europea.

Dall' "Accordo Nazionale Interprofessionale sulla competitività e la sicurezza dell'impiego" (ANI) alla "Legge sul Lavoro" (loi El Khomri) è stato messo in discussione il Codice del Lavoro, passando dalle leggi Macron e dal "Patto di stabilità e di crescita" (che danno diritto di decisione ai monopoli capitalisti, attraverso l'UE, sulle decisioni di budget dei paesi dell'eurozona), tutta la politica economica e sociale dei governi Ayrault e Valls è stata fatta con la benedizione del MEDEF, dei principali gruppi monopolistici – con il sostegno permanente dei dirigenti marci della CFDT.

E allo stesso tempo, la Francia è, con gli USA, il paese che partecipa al maggior numero di spedizioni militari e ingerenze armate, mentre apporta un sostegno multiforme ai regimi più reazionari, in particolare in Medio Oriente, Israele, Arabia Saudita, Qatar.

In Siria, le ingerenze francesi sostengono ed esaltano le forze reazionarie islamiste anti-governative, non solamente responsabili della morte e della sofferenza di milioni di Siriani, ma che portano anche una sporca responsabilità negli attentati terroristi islamisti nel nostro paese.

L'isterico discorso anti-russo, discorso degno di quel lavaggio del cervello del 1914-1918, è inquietante, visto il rilievo della preparazione della guerra.

Significativo è il fatto che il governo francese possa sostenere che condivide con il governo Sud-Coreano i "valori comuni in materia di diritti dell'Uomo": il segretario generale della più forte confederazione sindacale è in prigione, il sindacato degli insegnanti secondari interdetto, il Partito Progressista Unificato interdetto, i suoi deputati sospesi, i suoi dirigenti perseguitati. Quanto alla presidente Park Geung He, una fedele di François Hollande, è stata accusata di corruzione e di aver servito da apripista a dei truffatori della tradizione di Raputin e dell'affare della collana della regina!

Il Presidente della Repubblica d'altra parte ha la sfrontatezza di dichiarare che non ha messo in discussione le libertà, quando da oltre un anno, stiamo vivendo sotto lo Stato d'Emergenza con il pretesto degli attacchi, utilizzato sistematicamente contro il movimento popolare della primavera 2016 contro la legge sul Lavoro! Che l'esercito e la polizia hanno preso il sopravvento! Ed è stato annunciato che le elezioni presidenziali si svolgeranno sotto lo Stato d'Emergenza esteso! Per non parlare della legge sull'intelligence e le gravissime modifiche al codice penale!

Per quanto riguarda la legge sul matrimonio omosessuale, che il governo, il PS e altri sostenitori "di sinistra" del capitalismo ci presentano come il marchio progressista di questo quinquennio, faremo tre osservazioni:

- Una legge di questo tipo è stata adottata sotto i governi conservatori di Cameron in Gran Bretagna. Ciò fa di lui un progressista? Ciò che è vero è che con Hollande e i capitalisti è stato per l'Unione Europea! E che la questione dell'omosessualità sembra sempre più esser utilizzata non per lottare contro l'omofobia, ma piuttosto come diversivo di fronte alle politiche antisociali e antipopolari o come strumento per giustificare degli anatemi contro dei governi che non si piegano ai grandi paesi imperialisti.

- In nessun momento si è posta la questione, nel corso di questi cinque anni, di elargire i diritti e il riconoscimento per le coppie non-sposate, una realtà sociale molto più larga che la questione del matrimonio omosessuale. Al contrario, negli ultimi vent'anni, gli sgravi fiscali per le coppie che hanno o hanno avuto dei figli sono state abrogate e questo sotto i governi socialisti!

- Gli attacchi contro la Sicurezza sociale, contro le libertà, non scandalizzano Hollande, la messa in discussione del diritto alla sanità, del diritto al lavoro, il basso potere d'acquisto, la crescita della disoccupazione reale (al di là della disoccupazione delle statistiche!), colpisce tutti i lavoratori indipendentemente dalle loro scelte sessuali.

La crisi politica non sarà risolta dalle elezioni presidenziali, con o senza primarie. Risulta evidente che con le primarie, solamente i partiti istituzionali come i Repubblicani o il Partito Socialista hanno la parola, disponendo del denaro per pagarsi la mediatizzazione, televisiva particolarmente. Questo aggrava ulteriormente il carattere antidemocratico della V Repubblica e questo va nella direzione di maggiore demagogia da parte dei candidati per catturare gli elettori.

Per la classe operaia e per le masse popolari, la questione fondamentale è questa: Il capitalismo è in grado di soddisfare i loro principali bisogni sociali, di assicurare la democrazia – il potere del popolo – e la pace?

La risposta è no. Al contrario il capitalismo, è la regressione sociale, sempre più autoritarismo, depoliticizzazione e degrado, è la marcia verso la guerra, sono le alleanze militari-politiche come l'Unione Europea e la NATO, che permettono ai monopoli di imporre ai popoli le loro politiche barbare!

Nessun candidato alle presidenziali difenderà questo punto di vista e gli orientamenti programmatici seguenti, che sostengono:
- La socializzazione dei grandi mezzi di produzione e di scambio, per rimuovere la base del potere dei capitalisti e mettere l'economia al servizio dei beni del popolo.
- La denuncia dei trattati con l'Unione Europea perché il popolo e la classe operaia possano decidere delle loro scelte politiche.
- La costruzione di strumenti di potere politico che permettano al proletariato (coloro che vivono con il loro salario) d'intervenire in ogni momento nelle scelte politiche, in modo che siano conformi agli interessi popolari e si metta fine alla macchina dello Stato burocratico della borghesia.
- La realizzazione democratica di una pianificazione nazionale che permetta uno sviluppo economico e sociale rispondente ai bisogni popolari discussi, anche per quanto riguarda l'ambiente e in rapporto con la cooperazione internazionale necessaria su tutti i piani.

Questi orientamenti corrispondono alle basi di mobilitazione per assicurare lo sviluppo di un movimento rivoluzionario, per metter fine al capitalismo e instaurare un regime socialista verso il comunismo.

Oggi dobbiamo preparare le condizioni affinché tali orientamenti siano portati alla classe operaia e alle masse popolari. Questo passa dal rafforzamento delle correnti sindacali di lotta di classe nella CGT e il FSU in particolare, per opporsi alle politiche di regressione sociale che si presentano.

Questo passa dalla costruzione e dallo sviluppo di un vero partito comunista, rappresentante del proletariato e delle forze popolari.

Questo partito esiste, è il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia. Per farla finita con il capitalismo, fanne parte!

PCRF, 2 dicembre 2016


François Fillon: il candidato classico della borghesia

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/11/2016

I Repubblicani (la destra borghese) hanno scelto – per molti di loro dopo la messa e prima di entrare al ristorante per il pranzo domenicale -, François Fillon come candidato alle elezioni presidenziali.

L'ex Primo ministro di Sarkozy – per l'intero periodo di cinque anni -, questo basterebbe per qualificarlo! Il suo programma, è la reazione su tutta la linea e quando evoca i suoi stati d'animo, sembra sognare: il suo progetto, è il Manif pour Tous oltre l'attacco frontale, barbaro, contro il mondo del lavoro!

La sua candidatura riflette il fatto che la "radicalizzazione religiosa", di cui tanto si parla riguardo alcuni giovani delle banlieue provenienti dall'immigrazione (ovviamente non quelli del XVIesimo arrondissement di Parigi, quelli che non sono francesi ma membri delle famiglie reali del Qatar e dell'Arabia Saudita…), colpisce in maniera massiccia i "vecchi" nostalgici del clericalismo dei quartieri ricchi.

I diritti delle donne, la laicità della scuola, tra gli altri, dovranno esser difesi. C'è un profumo di vichyssois che emana dal candidato: la Francia figlia primogenita della Chiesa, Clovis, Giovanna d'Arco (quella che sentiva le voci…), l'ostilità verso l'aborto, la volontà di terminare il lavoro sporco dei socialisti contro il sindacalismo e i Diritti del lavoro, l'incremento della settimana di lavoro, la messa in discussione della sicurezza sociale (con le lacrime agli occhi per i poveri…), la diminuzione del numero di lavoratori pubblici per un totale di 500.000 posti di lavoro; ma non ha ancora detto delle nuove riduzioni di tasse per i ricchi, per i redditi del capitale, l'aumento del finanziamento pubblico dei monopoli, siamo sicuri che lo farà! Soprattutto per quanto riguarda le libertà democratiche.

La demagogia sociale è minore, è il programma del Front National! E' il programma economico e sociale dei monopoli capitalisti e dell'oligarchia finanziaria. E' un programma contro il quale dobbiamo esser pronti a combattere perché lo farà anche, con alcune sfumature, il candidato socialista che verrà.

Nelle elezioni presidenziali, non possiamo sostenere alcuna politica del male minore sotto qualunque pretesto in assenza di un candidato rivoluzionario!

La politica del male minore sotto il capitalismo è sempre il peggio della politica!

L'alternativa a queste elezioni presidenziali non è nelle urne, è il rafforzamento del movimento sindacale sulle basi della lotta di classe, è il rafforzamento del Partito Comunista Rivoluzionario di Francia!

PCRF, 30 novembre 2016


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