www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 13-06-17 - n. 635

Legislative: l'ondata apparente della borghesia

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/06/2017

Comunicato del Partito Comunista Rivoluzionario di Francia

Il primo turno delle elezioni legislative conferma l'ampiezza della grave crisi politica che attraversa il nostro paese da diversi anni. Si assiste ad una ricomposizione del quadro politico, equivalente a quella del 1958. Il Partito Socialista, che rappresenta tradizionalmente la corrente social-democratica e riformista, è dissanguato dalle consultazioni elettorali, con la maggior parte dei suoi quadri e funzionari eletti che hanno aderito a La Repubblica in Marcia (in realtà «La "Reazione" in Marcia»), come avvenuto nel 1940 con Pétain.

Il PCF, anche se sembra mantenere qualche deputato, è sull'orlo di scomparire. Ovunque La Francia Insoumise (LFI) ha imposto i suoi candidati contro di lui, i candidati del LFI hanno prevalso.

La France Insoumise di Mélenchon non è riuscita a occupare il posto del PCF, né di quello del PS.

La destra classica, rappresentata da LR, ha subito, anch'essa, una pesante sconfitta.

Quanto al Fronte Nazionale, si è dimostrato che questo partito non rappresenta, al momento, un carta dell'alternativa politica della borghesia. Si conferma che si tratta di uno spaventapasseri progettato per occultare le scelte reali e permettere alla borghesia di raggiungere un consenso intorno ai grandi assi della politica di cui ha bisogno sia a livello interno, che a livello dell'Unione Europea.

Da questo punto di vista, la grande borghesia ha indubbiamente marcato dei punti: La "Reazione in Marcia" è pronta a ottenere i due terzi dei seggi. LR sarà il gruppo parlamentare più importante oltre loro. E' evidente che i progetti antisociali, selvaggi, che prepara Macron, avranno l'approvazione, a grande maggioranza, del partito che ha rappresentato e continua a rappresentare la grande borghesia monopolista. Quest'ultima è rappresentata da due partiti separati solo da sfumature, ma essenzialmente uniti: la difesa del capitalismo e dell'imperialismo francese. La composizione del governo è la dimostrazione lampante di questa realtà.

Ma la vittoria della grande borghesia è limitata: l'ondata c'è stata solo per il carattere antidemocratico del sistema elettorale: con il 32% dei voti, si ottengono il 70% dei seggi, è una caricatura del presunto sistema rappresentativo! E' la dimostrazione del fatto che dal 1958, la Francia non è una democrazia borghese, ma un regime presidenziale di potere personale al servizio esclusivo dei monopoli e dei gruppi finanziari. Peggio ancora, il 70% dei deputati non rappresentano che il 15.39% degli elettori iscritti: infatti, se per le elezioni Presidenziali, un terzo dell'elettorato ha rifiutato di scegliere tra la peste e il colera, le elezioni legislative sono state segnate da un tasso di astensione (più schede bianche e nulle) del 53.2%, tasso senza precedenti in elezioni di questo tipo dal 1848, data delle prime elezioni legislative a suffragio universale!

Il minimo che possiamo dire è che questa è un ondata senza… acqua! Il disprezzo dei commentatori di ogni sorta non può mascherare che questa astensione è il risultato di una attitudine di classe: sono stati i settori popolari, la classe operaia, ad essersi massicciamente astenuti, la Francia del lavoro, della precarietà e della disoccupazione. Non per disinteresse o lassismo, ma per collera o scetticismo: dopo cinque anni di gestione social-democratica, che ha fatto comprendere il carattere del partito al servizio della borghesia del PS, lo scandaloso allineamento del PCF al voto per Macron al secondo turno (come quello di Martinez alla CGT), i loro appelli ai sopravvissuti del PS,  gli indugi di Mélenchon, le loro rivalità elettorali, il fatto che si inseriscono come gli altri in una prospettiva di gestione degli affari del capitalismo, tutto questo non era suscettibile di mobilitazione delle masse popolari.

La crisi politica non si riassorbe, si approfondisce sul fondo della crisi del capitalismo! Su tutti i piani, la politica che sarà attuata avrà conseguenze tragiche per il nostro popolo. Più che mai, il proletariato, gli strati popolari, i giovani hanno bisogno di un nuovo Partito Comunista.

Il 18 giugno 2017 ci sarà il secondo turno delle elezioni legislative. Il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) chiama i lavoratori a rifiutare i candidati di LR, FN, LRM/MODEM e del PS, qualunque siano le figure. Per il resto, tenendo conto delle situazioni locali, il nostro partito chiama a rifiutare tutti quelli che hanno fatto appello di voto a Macron al secondo turno delle Presidenziali, tutti quelli che propongono l'Europa sociale invece di combattere l'Unione Europea del Capitale, tutti quelli che hanno una attitudine compiacente con le forze che vogliono distruggere la Repubblica araba siriana.

Il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) ringrazia gli elettori che hanno votato per i suoi candidati e chiama a costruire un Partito Comunista capace di aprire una prospettiva rivoluzionaria al nostro popolo.

Inoltre, chiamiamo tutti coloro che si considerano come comunisti di questo paese, che siano organizzati o no, membri del PCF o usciti, a incontrarsi per discutere:

- della prospettiva di rifondazione di un partito rivoluzionario, che fonda la sua politica sul marxismo-leninismo e l'internazionalismo proletario, che si appoggia fieramente sulla sua storia e su quella del movimento comunista internazionale e dove l'obiettivo è il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo per il socialismo-comunismo!

- dell'organizzazione della classe operaia e delle masse popolari per affrontare la politica di aggressione dei monopoli e del loro rappresentante Macron.

Parigi, 12 giugno 2017    


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