www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 22-10-18 - n. 687

57° anniversario della strage del 17 ottobre 1961

Solidarité Internationale PCF | solidarite-internationale-pcf.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

17/10/2018

Lo stato imperialista ricorre al crimine razzista: ricordiamolo e opponiamogli l'unità dei lavoratori!

Il 17 ottobre 1961, negli ultimi mesi della guerra d'Algeria, 30.000 lavoratori algerini manifestano pacificamente a Parigi.

Il Fronte di liberazione nazionale, il FLN, aveva organizzato questa mobilitazione per denunciare il coprifuoco razzista introdotto contro gli algerini che vivono nella regione parigina, pertanto ufficialmente considerati cittadini francesi dallo Stato coloniale.

La dimostrazione viene repressa con violenza inaudita. La polizia carica, bastona, spara.
Getta centinaia di manifestanti nella Senna per affogarli. Migliaia di persone sono arrestate, picchiate, anche torturate per diversi giorni nei centri di detenzione. Secondo gli storici, ci sarebbero stati tra 100 e 300 morti.

Lo scatenamento della polizia è stato meticolosamente organizzato ed è il risultato diretto di precise istruzioni dell'autorità, del prefetto di polizia Maurice Papon, colui che, in qualità di segretario generale della prefettura della Gironda, aveva aiutato a deportare gli ebrei di Bordeaux sotto l'occupazione.

I crimini polizieschi del 17 ottobre 1961 saranno tutti coperti. I fatti saranno e sono ancora oggi occultati ufficialmente.
Non è altro che un crimine di Stato, un crimine dello Stato imperialista francese.

Alla fine del 1961, la prossima indipendenza dell'Algeria non è più in dubbio. Ma l'imperialismo francese intende preservare gli interessi delle compagnie francesi, il suo accesso alle risorse naturali, al petrolio, malgrado la decolonizzazione.

La guerra e la repressione continuano al fine di pesare sui negoziati, in Algeria ma anche in Francia.
Il capitalismo francese intende continuare a sfruttare il più possibile i lavoratori immigrati algerini sul suolo francese e non può sopportare la loro rivolta e la loro organizzazione.

Il razzismo è intrinseco al colonialismo, al capitalismo, all'imperialismo.
Li si combatte opponendo l'unità dei lavoratori.

Gli oppositori più coerenti e risoluti del colonialismo, il Partito Comunista Francese (PCF) e la Confédération Générale du Travail (CGT), con pochi altri, organizzarono l'intervento dei lavoratori francesi per la pace in Algeria.

Nei mesi successivi al 17 ottobre 1961, mentre i crimini degli estremisti dell'Algeria francese, i fascisti dell'Organisation de l'armée secrète (OAS), si moltiplicano su entrambe le sponde del Mediterraneo, la mobilitazione si amplifica.

L'8 febbraio 1962, la repressione, organizzata dallo stesso prefetto Papon, massacra 9 dimostranti della CGT, fra cui 8 comunisti, alla stazione metropolitana Charonne [a Parigi].

Come non accostare queste due tragedie?

Esigiamo più che mai tutta la verità sul 17 ottobre 1961, tutta la verità su Charonne, che le autorità continuano a nascondere!

Più che mai, 57 anni dopo, rendiamo omaggio ai martiri del 17 ottobre 1961 e a quelli dell'8 febbraio 1962, che lottarono insieme fino alla morte per il diritto dei popoli a disporre di se stessi.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.