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Fusione Fiat Chrysler-PSA: per il profitto e contro l'occupazione.

Partito Rivoluzionario - Comunisti | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/11/2019

Il progetto di fusione Renault Chrysler si è interrotto, mentre si farà la fusione Fiat Chrysler-Peugeot (PSA).

Gli amministratori di Chrysler e PSA hanno deciso di avviare la fusione che è stata annunciata come "la fusione del secolo".
L'obiettivo: nello sviluppo della globalizzazione capitalista, la competizione tra multinazionali sta diventando sempre più dura; si tratta di essere nella posizione migliore, con strumenti più forti per conquistare mercati in tutto il mondo aumentando i profitti.

PSA e Fiat Chrysler affermano che devono crescere.
Il gruppo che si formerà sarà il quarto produttore mondiale con 170 miliardi di euro di fatturato e 410.000 dipendenti.
Gli azionisti di Peugeot riceveranno circa 3 miliardi di euro, quelli di Chrysler-Fiat cinque miliardi alla firma dell'accordo di fusione.

Il governo francese, mettendosi al servizio dei capitalisti francesi, ha dato il consenso e plaude a questo matrimonio che, dice, permetterà a un peso medio dell'automobile, di diventare un gigante.

Questa è in realtà una fusione sbilanciata. Presentata come al solito come una fusione tra eguali, non è così in realtà, in termini di vendite, fatturato e distribuzione del capitale.
Nel 2018 Chrysler-Fiat ha venduto 4,65 milioni di automobili, Peugeot 3,88 milioni. Fatturato 2018 Chrysler-Fiat: 110,4 miliardi di euro, Peugeot: 74.
Ripartizione del capitale nel nuovo gruppo: 14,5% per la famiglia Agnelli, 6% per la famiglia Peugeot. Chi dirigerà il nuovo gruppo, al di là delle apparenze, saranno gli Agnelli. Chi ha i soldi comanda.

Chi guadagna di più?

Indubbiamente Chrysler-Fiat, molto in ritardo nei motori termici a basse emissioni, nell'auto elettrica e connessi. Su tutta la sua gamma ha un solo modello elettrico, la Fiat 500, mentre Peugeot ha un vantaggio considerevole in questo settore. Questa è una spiegazione della determinazione di Chrysler-Fiat nel trovare un partner da cui trarre beneficio per il suo progresso tecnologico. Chrysler-Fiat non è presente sul primo mercato mondiale: la Cina. Con le sue cinque fabbriche Peugeot fungerà da testa di ponte.

La sede sarà nei Paesi Bassi

Non è una scelta casuale. I Paesi Bassi hanno un sistema fiscale molto vantaggioso per le imprese capitaliste. Nonostante le dichiarazioni rassicuranti sul mantenimento dei centri decisionali nei rispettivi paesi (Francia, Italia, Stati Uniti), è abbastanza ovvio che è presso la sede centrale che verranno prese le decisioni sulla strategia globale e che sarà di competenza dei centri nazionali farle applicare.

I pericoli per il lavoro

Come solitamente accade in questi casi, B. Le Maire [ministro dell'Economia francese, ndt] ha dichiarato che lo Stato sarà particolarmente vigile sulla conservazione del marchio di fabbrica. Aveva detto le stesser cose per la Ford a Bordeaux, GE a Belfort con i risultati che conosciamo. Le multinazionali capitaliste non hanno nulla a che fare con un ministro, un governo, un presidente. Sono loro che decidono.

Il quotidiano finanziario "Les Echos" scrive: "I due gruppi hanno promesso che la mega fusione non porterebbe a chiusure di impianti, il che non significa che tutti i posti di lavoro saranno preservati". Lo stesso giornale annuncia già che PSA ha già lasciato lungo la strada il suo fornitore "Faurecia". In futuro che ne sarà dell'occupazione?

Inoltre, la volontà espressa di ottenere circa 5 miliardi di risparmi con la nuova entità comporterà necessariamente tagli ai posti di lavoro o addirittura la chiusura di siti mentre le fabbriche Fiat in Italia sono già al rallentatore con molti giorni di disoccupazione parziale.

I sindacati Peugeot - tranne la CGT - hanno espresso il loro consenso per tale operazione. Un atteggiamento che porta a chiederci:  chi difendono? Gli azionisti o i dipendenti? Non è adottando un atteggiamento conciliante nei confronti del capitale che l'occupazione e i salari sono garantiti.

Peugeot-Chrysler è un esempio di cosa sia il capitalismo.
Difendere gli interessi dei lavoratori contro lo sfruttamento capitalista, difendere l'occupazione e fermare la politica di regressione sociale del governo Macron, una sola risposta: la lotta, la lotta dei lavoratori nelle aziende, la lotta comune, convergente di tutti coloro che subiscono questa politica

Il prossimo grande giorno di lotta intercategoriale, il 5 dicembre.
Il nostro partito è in lotta. Contemporaneamente conduce la lotta politica contro il capitalismo e per cambiare società.


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