www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 04-10-21 - n. 801

Rafforzare il movimento operaio

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

03/10/2021

Il rientro di settembre 2021 è stato ancora una volta segnato dal contesto della crisi sanitaria con numerose restrizioni legate al pass sanitario, che sono entrate in vigore dall'estate. Queste misure, annunciate da Macron il 12 luglio e che incoraggiano la vaccinazione obbligatoria, sono ancora una volta la prova dell'incapacità di gestire questa crisi, che questo governo ha dimostrato fin dall'inizio e la cui causa principale è il capitalismo.

Questo governo ha scelto un approccio autoritario, con il presidente che ha annunciato in televisione misure discriminatorie in caso di mancata vaccinazione. La reazione dei lavoratori non si è fatta attendere, con l'emergere del movimento anti-pass che ha portato a numerose manifestazioni. Queste erano principalmente di natura molto spontanea, Macron e il governo hanno provocato una rabbia legittima.

Tuttavia, questo movimento ha dimostrato ancora una volta che, senza una vera base di classe, le mobilitazioni non raggiungono l'unità necessaria per vincere. Non è stato quindi difficile che elementi reazionari, complottisti e no-vax si siano uniti al movimento anti-pass e che spesso abbiano preso l'iniziativa. Anche i partiti di estrema destra ne hanno approfittato per sostenere la loro comunicazione su questo movimento.

I lavoratori dovranno realizzare una forte mobilitazione durante questo autunno, che sarà anche segnato dalla riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione e dal ritorno del dibattito sulla riforma delle pensioni. L'illusione della ripresa economica, un fuoco di paglia derivante dall'effetto frenante della crisi sanitaria e della vaccinazione di massa, non deve impedire la ripresa delle lotte per le pensioni, per il lavoro, per maggiori risorse alla sanità e all'istruzione. Tanto più che i lavoratori e i settori popolari continuano a sprofondare nella crisi, con la caduta dei salari, i ripetuti attacchi al settore pubblico, le minacce alle conquiste sociali e ai diritti fondamentali dei lavoratori, il tutto in un contesto di crescenti misure liberticide legate al pass sanitario di cui sopra.

Sono infatti soprattutto i lavoratori ad essere colpiti dalla crisi economica e sanitaria. La borghesia continua ad aumentare il proprio capitale. La crisi ha permesso al CAC 40 di esplodere, senza dimenticare i profitti di alcuni monopoli francesi, particolarmente ben posizionati. Ad esempio, Bernard Arnault, amministratore delegato di LVMH e uomo più ricco di Francia, è diventato anche l'uomo più ricco del mondo per alcune settimane, avendo la sua fortuna raggiunto i 200 miliardi di dollari. Stéphane Bancel, CEO della società americana di vaccini Moderna, è diventato miliardario grazie a questa crisi sanitaria. Nel momento in cui i ricchi del paese sono ai massimi storici, la loro ricchezza è aumentata del 30% in un anno, il più grande aumento mai registrato. I monopoli gestiti da questi capitalisti non hanno esitato a procedere con piani di licenziamento, l'assorbimento di altre imprese, il rafforzamento dello sfruttamento.

È la borghesia che sceglierà i suoi rappresentanti nelle prossime elezioni presidenziali del 2022 e nelle elezioni parlamentari che seguiranno. I primi passi della campagna presidenziale stanno avendo luogo. E quello che si può notare è che ci sono già difficoltà a trovare dei candidati e programmi differenti, il che rivela un po' di più la crisi politica dello stato borghese. I principali settori del grande capitale sembrano puntare ancora una volta su Macron, l'uomo dei monopoli, che lo hanno portato al potere nel 2017 con una valanga di voti. Ma devono fare i conti con la bassa popolarità del presidente in carica. Tuttavia, i media borghesi al servizio dei monopoli e di loro proprietà hanno già messo in moto la macchina per orientare l'opinione preparando l'elettore al nuovo duello Macron/Le Pen al secondo turno. Non c'è dubbio che Macron cercherà di approfittare della strumentalizzazione della crisi sanitaria e intraprenderà misure per riconquistare la popolarità.

D'altra parte, i candidati fanno fatica ad emergere sia a destra che a sinistra. In effetti, l'elezione presidenziale, basata sulla personalità del candidato, è per il momento priva di concorrenti credibili per Macron, in particolare con esitazioni in termini di alleanze e sostegno, ma anche nella scelta dei candidati. Mélenchon non fa eccezione, anche se è lontano dall'essere il favorito del capitale. Come gli altri candidati di "sinistra" (Roussel) non è un rappresentante del proletariato: nessuno di loro propone l'uscita dal quadro capitalista come unica opzione possibile per i lavoratori e tutti alimentano l'illusione della possibilità di cambiamento attraverso le elezioni borghesi.

Così, questo autunno, segnato dall'inizio della campagna presidenziale, deve essere soprattutto un autunno di lotta per i lavoratori. Questa lotta deve essere economica e sindacale, per la difesa e la conquista dei diritti sociali. Ma deve essere più che mai politica, perché il proletariato ha ancora più bisogno di avere il suo partito, capace di organizzarlo per affrontare apertamente il capitale, per un vero cambiamento della società verso il socialismo-comunismo.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.