www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 31-01-22 - n. 815

Dopo il 27 gennaio: lottare ovunque, lottare più duramente, Macron e il capitale devono fare marcia indietro

Communistes | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/01/2022

La giornata di sciopero e mobilitazione nazionale interprofessionale indetta dai sindacati CGT, FO, Solidaires e FSU insieme alle organizzazioni giovanili ha riunito oltre 170.000 manifestanti in quasi 170 mobilitazioni in tutto il paese



La mobilitazione del 27 gennaio è indice della rabbia e del rifiuto delle politiche del governo e del capitale. Era incentrata sulle reali preoccupazioni dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani e dei pensionati: innanzitutto i salari e l'occupazione, le condizioni di lavoro, la difesa dei servizi pubblici, contro il loro smantellamento e la privatizzazione; contro la precarizzazione dei giovani in particolare e per il riconoscimento degli invisibili, disprezzati e mal pagati.

Le manifestazioni del 27 gennaio sono state caratterizzate dall'unione di giovani studenti e giovani lavoratori, disoccupati, salariati, pensionati e dalla molteplicità dei settori e delle professioni mobilitate sia del pubblico che del privato, insegnanti, ferrovieri, EDF, personale sanitario, commercio, segno di una generale stanchezza. La mobilitazione deve continuare, essere amplificata, sviluppare lotte convergenti: è una necessità assoluta.

Al centro delle manifestazioni e degli scioperi c'è la lotta contro il capitalismo. Il capitalismo ha bisogno di trovare nuove fonti di profitto, di dominare, di sfruttare per svilupparsi. Macron deve dare al capitalismo francese il massimo dei mezzi, questa è la ragione fondamentale della sua politica. Le lotte che si sviluppano e si diffondono esprimono il rifiuto della continua regressione. Nelle sue ultime dichiarazioni, Macron conferma la volontà di riforma fino alla conclusione del mandato quinquennale e presenta il suo programma, tutti i trucchi sono buoni per mistificare la realtà.

Oltraggioso per chi è sfruttato e sovrasfruttato, per chi il 15 del mese si chiede come mangiare e come assicurare almeno un pasto al giorno ai propri figli, indegno per i giovani che non vedono futuro, che corrono dietro a lavori saltuari, indegno per i 3 milioni di disoccupati che non ricevono sussidi. Il 10% dei lavoratori nel settore privato, guadagna meno di 1.319 euro netti al mese; oltre 2,1 milioni di lavoratori vivono con meno di 885 euro al mese, il 25% degli studenti sono sotto la soglia di povertà.

La mobilitazione deve continuare ed espandersi, sviluppare lotte convergenti è un obiettivo imprescindibile, la situazione richiede l'unificazione delle lotte intorno a una piattaforma comune. La CGT chiede di sviluppare l'azione.

La convergenza delle lotte è decisiva di fronte all'attacco globale e generalizzato del capitale, per ottener ragione delle rivendicazioni. Macron e il capitale dovranno fare marcia indietro se gli equilibri di potere li costringono a farlo: lo sanno e lo temono.


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