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Presidenziali 2022: contro Macron e i monopoli, organizzare la controffensiva!

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

25/04/2022

Il secondo turno delle elezioni presidenziali porta all'elezione del campione designato dai monopoli e dall'oligarchia finanziaria

Dopo il voto utile del primo turno, invocato al massimo grado dalle istituzioni monarchico-presidenziali della Quinta Repubblica, tutto il periodo fino al ballottaggio è consistito in uno sfogo mediatico e politico per "bloccare l'estrema destra", esortando a votare per Macron, l'unico candidato "ragionevole", "presidenziale", "con un progetto serio"... Anche la stampa internazionale ha fatto la sua parte attorno all'UE e alla coppia franco-tedesca che doveva essere salvaguardata con la presenza di Macron per conservare questo accordo di stati imperialisti. Sono stati fatti appelli da tutte le parti, dalla sinistra, dal centro e dalla destra, per "bloccare l'estrema destra" votando per Macron: da Sarkozy a Pécresse passando da Roussel (PCF), Jadot, Hidalgo, ecc.

La truffa del duello Macron-Le Pen

La posta in gioco di questo secondo mandato, come abbiamo detto, era che la borghesia monopolistica avesse il più ampio consenso politico per proteggere i suoi interessi di classe. Questo è ciò che è già servito con la candidatura di Macron nel primo mandato, rafforzata da quella di Marine Le Pen nel 2017. In nome della "lotta contro l'estrema destra" per alcuni, dell'"antifascismo" per altri, si è cercata una "unità nazionale" dietro la politica della borghesia monopolistica contro il popolo lavoratore.

In queste condizioni, il nostro Partito saluta tutti coloro che hanno rifiutato di avallare la farsa Le Pen-Macron astenendosi, votando scheda bianca o nulla! L'astensione è stata del 28% e in progresso, rispetto al mandato del 2017, senza dimenticare le scheda bianche o nulle (6,2%). Questa astensione è un record dall'inizio della Quinta Repubblica, ad eccezione del 1969 (a causa di condizioni molto particolari). Dopo aver raccolto il 20,7% degli elettori registrati al primo turno, Macron ha raccolto effettivamente il 38,5% al secondo turno [18.779.641 voti su 48.752.500 elettori, ndt] e Le Pen il 27,3% [13.297.760 consensi]. Questo sottolinea il carattere fondamentalmente antidemocratico della costituzione gollista e delle elezioni presidenziali, sapendo inoltre che milioni di lavoratori non votano perché non sono registrati o non possono essere registrati, non avendo avuto la possibilità di superare gli ostacoli amministrativi o essere naturalizzati. Questo duello Macron-Le Pen era un raggiro in vista dei veri programmi che vogliono attuare, come rivelato dal dibattito televisivo.

Le lotte contro la nuova offensiva del capitale

Conosciamo il bilancio dei primi cinque anni di mandato di Macron, così come le sue dichiarazioni su "Pétain il grande soldato" o i suoi riferimenti all'Ancien Régime appena inaugurato... Il programma del 2022 è ancora una volta quello dei consigli di amministrazione dei monopoli (grandi affari), come dimostrano i suoi annunci sulla RSA [reddito di solidarietà attiva], sull'educazione nazionale, sulla cosiddetta "Grande Sicurezza Sociale", sulla pensione a 65 anni, sul "valore lavoro", sulla ripresa della riforma costituzionale che non ha potuto attuare a causa dell'affare Benalla, sulla SNU [Servizio Sanitario Universale], sull'aumento dei bilanci militari e la continuità della militarizzazione dell'economia, sulla politica d'intervento contro i popoli e per la difesa degli interessi dell'imperialismo francese.

Il dispositivo di dittatura (potere) del capitale si è stabilizzato intorno al duello Macron-Le Pen, ma la ricomposizione politica è stata parzialmente respinta, confermando che la crisi politica è ancora lì, generata dalla crisi generale del capitalismo. D'ora in poi, la priorità è, senza porre tempo in mezzo, organizzare la lotta contro la nuova offensiva del capitalismo francese ai danni dei nostri diritti e per meglio sfruttarci, rafforzare il sindacalismo di classe, il movimento operaio e il suo partito comunista rivoluzionario.

Elezioni legislative, classe contro classe...

Nelle prossime elezioni, mireremo al principale ostacolo da affrontare, spiegando la politica del nostro Partito in modo comprensibile. Per il PCRF, è il capitalismo (proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio) con il suo stato, la vera causa della crisi. Come unica alternativa popolare al capitalismo, intendiamo avanzare il socialismo verso il comunismo. Questo è l'obiettivo dei candidati che presentiamo alle elezioni parlamentari, nonostante la barriera del finanziamento.

Tutti gli altri candidati difenderanno i monopoli o rimarranno nel quadro dei rapporti di produzione del capitalismo (France insoumise, PCF, NPA e LO inclusi). Tutte le loro proposte o promesse sono quindi destinate a fallire. I nostri candidati, partendo dalle realtà locali del loro dipartimento, dimostreranno che ci sarebbe lavoro per tutti se la proprietà privata delle imprese non impedisse la pianificazione centralizzata di una produzione che risponda ai bisogni popolari decisi democraticamente.

Rimettere la classe operaia al centro del dibattito sarà un'altra sfida per il PCRF. La borghesia approfitta anche del periodo elettorale per far credere alla gente che potrà scegliere il suo futuro, o addirittura decidere liberamente della sua società, attraverso le elezioni. In realtà, si tratta di distogliere le masse lavoratrici dalle lotte e di ingannarle con il loro stesso consenso (il voto!).

Denunceremo il presidenzialismo come forma attuale della dittatura dell'oligarchia finanziaria, per proporre nuove rivendicazioni democratiche, per mettere la democrazia diretta e le lotte al centro dei cambiamenti. Le nostre candidature avranno quindi un ruolo specifico nel porre le domande: chi gestisce veramente il paese? Come si esercita il potere reale?

Per mancanza di mezzi finanziari, nei dipartimenti senza candidati, useremo la tattica della classe contro classe sfidando pubblicamente i candidati con temi e assi di lotta che, alimentando le lotte politiche, costituirebbero elementi di rottura con la politica del capitale come:

- Opposizione generale e globale alla politica del governo Macron!
- Abbandono incondizionato del progetto di legge contro il diritto alla pensione (ritorno a 60 anni e 37,5 anni di servizio) e della "grande sicurezza sociale"!
- Lotta contro tutti i tagli di posti di lavoro, sia privati che pubblici!
- Abrogazione di tutti i regali fiscali al capitale e riorientamento del denaro pubblico verso i servizi pubblici (sanità, scuole pubbliche, alloggi, trasporti...), riduzione dei crediti di guerra!
- Lotta contro l'UE dei monopoli!
- Ritiro della Francia dalla NATO e rottura con la sua politica, lotta per la sua dissoluzione.
- Ritiro delle truppe francesi dall'Africa!
- Difesa delle libertà democratiche: no allo stato di polizia! Abrogazione delle leggi liberticide e della cosiddetta "sicurezza". Rispetto del diritto di manifestare e scioperare! No all'imprigionamento e alla deportazione dei migranti senza documenti!
- Nessuna alleanza o accordo con il Partito Socialista, i suoi dirigenti e il suo apparato.
- Il diritto di licenziare i rappresentanti eletti disonesti!

Tante richieste che, sotto il capitalismo in crisi, devono necessariamente aprire la strada, attraverso la lotta, a un processo rivoluzionario verso una nuova società liberata dallo sfruttamento dei padroni. Questo è ciò per cui il nostro Partito sta lavorando. Unitevi a noi in questo impegno contro il capitalismo, per la difesa degli interessi della classe operaia, dei lavoratori, dei pensionati e per il futuro dei nostri giovani, del nostro paese e del pianeta!

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