www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 11-10-22 - n. 843

Il capitalismo ha fatto il suo tempo! Mobilitazione generale!

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/10/2022

L'estate francese è stata ricca di episodi che hanno dimostrato ancora una volta l'incapacità del capitalismo di risolvere i problemi dell'umanità. Gli incendi hanno evidenziato gli effetti della proprietà privata di boschi e foreste, una condizione che impedisce la loro manutenzione, causa primaria della diffusione delle combustioni. Le inondazioni, anche nel centro di Marsiglia, dimostrano che il capitalismo frena la scienza - si sa da tempo quali pavimentazioni permettono all'acqua di infiltrarsi. Al 1° settembre, ben 106.000 studenti erano in classi non assegnate: gli insegnanti sono stati reclutati tramite "job dating" e formati al massimo per un giorno prima di trovarsi di fronte ai nostri figli.

Quest'inverno, grande progresso per l'umanità, il governo ci spiega che non dovremo riscaldare le nostre case, facendoci sentire in colpa, con quel caratteristico disprezzo di classe per la nostra vita quotidiana, come se la classe operaia e le classi inferiori non fossero già attente alle spese. Lo stesso disprezzo per i lavoratori inglesi che soffrono per l'alto costo della vita, mentre si spendono 50 milioni di sterline per il funerale della Regina!

Con il governo Borne e la nuova Assemblea Nazionale appena insediati, proliferano progetti e leggi antipopolari per rispondere il più rapidamente possibile alla tabella di marcia dei monopoli e dell'oligarchia finanziaria. Il pacchetto di misure denominato "potere d'acquisto" offre solo briciole. Non tassa il capitale e i profitti, ma attacca la sicurezza sociale. L'indennità contro la disoccupazione interverrà più difficilmente e sarà commisurata alla regione e alla situazione economica, mentre viene avviata una revisione dell'RSA (reddito di solidarietà attiva) con lavoro... non retribuito. Il bilancio 2023 prevede 7000 nuovi posti nella polizia, nella gendarmeria (211 brigate aggiuntive e unità mobili), nell'esercito, nei tribunali, cioè nel braccio armato dello Stato borghese e della sua classe dirigente, e... la soppressione di 2000 posti di insegnante.

Infine, è stato sferrato l'attacco alle nostre pensioni: la controriforma annunciata da Macron passerà dall'approvazione annuale del bilancio della previdenza sociale o da un disegno di legge? Dalla maggioranza presidenziale ai Repubblicani (Les Républicains, LR -  partito di centrodestra fondato da Sarkozy, ndt) tutti dicono di essere d'accordo con l'abbassamento delle pensioni e l'aumento dell'età pensionabile. Il consenso dei settori borghesi è chiaro. Gli obiettivi del capitale e del suo personale politico sono, innanzitutto, quelli di aumentare la massa in valore assoluto delle forze del lavoro e la competizione tra i lavoratori (con un maggior numero di anziani sul mercato del lavoro, che, non dimentichiamolo, è una merce sotto il capitalismo), di finanziare l'economia di guerra (Macron chiede che le fabbriche di armi funzionino a pieno regime e corrispondano agli ordini dello Stato e dei mercati) e il capitalismo verde (la cosiddetta transizione ecologica). Larcher, presidente LR del Senato, avverte che le pensioni saranno discusse al più presto in Senato "per fare la riforma anche senza il governo" (sic!). Lo annuncia lo stesso governo: non c'è urgenza di salvare il sistema pensionistico, ma è necessario trovare finanziamenti per il capitale industriale da sostenere. Si tratta, ad esempio, del capitale necessario per creare una gigantesca fabbrica di semiconduttori o 10 "gigafabbriche" di idrogeno (tra cui la più grande in Europa) con gli aiuti di Stato. Queste politiche sono una conseguenza del contesto di crisi globale.

La ripresa post-Covid è stata di breve durata. Le tensioni sulle materie prime, la forte concorrenza tra monopoli, la ricerca di nuove vie d'investimento, stanno facendo salire i prezzi e i tassi d'interesse; più di 20.000 miliardi di dollari di debito pubblico sono stati emessi dalle banche centrali durante la crisi sanitaria (rispetto ai 9.000 miliardi della crisi del 2008). Ora, l'aumento dei tassi di interesse minaccia gli Stati dei Paesi più deboli di andare in default. Anche in Germania si annunciano PIL negativi. I rimbalzi della crisi sono sempre più ravvicinati, manifestazione della putrefazione del modo di produzione. Il capitalismo non solo non soddisfa più i bisogni della popolazione, ma vuole anche che paghiamo l'aumento dei profitti dell'imperialismo e la cattiva gestione dei ricchi.

Se è più che evidente che il capitalismo ha fatto il suo corso, perché il popolo non mette in agenda cambiamenti rivoluzionari? Le condizioni oggettive (materiali) sono presenti, ma è il fattore soggettivo (le coscienze) a essere in ritardo. In Francia, la comprensione della necessità della rivoluzione è ostacolata dal dominio della piccola borghesia sul movimento operaio. La posizione della piccola borghesia nei rapporti di produzione le impedisce di comprendere la natura del capitalismo, il suo stadio imperialista marcescente e reazionario fino in fondo. Si orienta il dibattito verso argomenti che non mettono in discussione il capitalismo, con esempi caricaturali... Ma come si può porre fine alle oppressioni, qualunque esse siano, rimanendo sotto il capitalismo? Rimanendo in condizioni di sfruttamento salariale? In assenza di un partito proletario, questa piccola borghesia teorizza addirittura un "capitalismo alternativo". […]

Ma le lotte si stanno sviluppando in profondità, soprattutto contro l'alto costo della vita. Se rimarranno spontanee, nel migliore dei casi daranno luogo solo a rivolte senza futuro, come possiamo vedere in alcune parti del mondo. Contro questa evoluzione delle lotte, la dittatura della borghesia monopolistica rafforza l'autoritarismo, le leggi liberticide, le misure antisciopero (nel Regno Unito il diritto di sciopero è stato ulteriormente ridotto ed nella UE è sotto scacco), tutti elementi che rivelano anche le debolezze della classe dominante.

In queste condizioni, il nostro partito chiede innanzitutto una mobilitazione generale. La questione dell'alto costo della vita, come quella delle pensioni, può essere un grande momento di confronto di classe. Il nostro Partito Comunista Rivoluzionario di Francia deve collegarsi con la classe operaia in tutte le direzioni, dare un impulso e rafforzare con ogni mezzo la lotta di classe, partecipare alla concentrazione e alla preparazione delle forze operaie per il rovesciamento rivoluzionario della barbarie capitalista.
Il capitalismo ha fatto il suo tempo, il socialismo-comunismo deve diventare realtà.


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