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Un 19 gennaio enorme e combattivo contro la riforma delle pensioni. Mobilitazione record in tutta la Francia: 2 milioni di manifestanti!

Communistes | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/01/2023

Enorme successo per la manifestazione del 19 gennaio: mobilitazioni in oltre 250 città. Numerosi i manifestanti: più di 400.000 a Parigi, Le Havre, Angers 35.000, Nantes 55.000 manifestanti, Rouen 25.000, Caen 20.000, Marsiglia, Tolosa 30.000, Nizza, Lille 24.000, 8.000 a Châteauroux, 6.500 a Mulhouse, 15.000 a Tours, Valencienne e Calais 6.000, 13.000 a Pau....

Educazione nazionale [Istruzione pubblica]: 65-70% degli scioperanti, mobilitazione dei giovani (blocco delle scuole superiori di Rennes, Le Havre, Angers, Parigi, ecc.).

TotalEnergies, dal 70 al 100% degli scioperanti. I raffinatori della CGT-Petroleum hanno già stabilito un piano di battaglia in tre fasi: il 19 gennaio 24 ore di sciopero, idem il 26, e 72 ore di sciopero il 6 febbraio, "data in cui verrà proposto ai dipendenti lo sciopero prolungato".

Esso-ExxonMobil, la raffineria di Fos-sur-Mer (Bouches-du-Rhône) registra il 100% di scioperanti tra le squadre del mattino.
Un movimento sta prendendo forma nel settore energetico, dove si prevedono "riduzioni della produzione di elettricità",
Per il settore nucleare, la produzione è in calo. La potenza disponibile nel parco nucleare è scesa al 63% a mezzogiorno, contro il 72% previsto da Électricité de France (EDF), secondo i dati EDF analizzati dalla France-Presse (AFP).

Trasporti. Lo sciopero è stato molto partecipato nei trasporti con quasi nessun treno regionale, pochi TGV, una metropolitana che funziona a rilento a Parigi e una grande periferia molto poco servita. Il traffico regionale è rimasto quasi fermo, con una media di 1 treno TER (Transport express régional) su 10 e una frequenza simile per le linee Transilien (treni suburbani di Parigi) e alcune linee RER (Réseau Express Régional). Il tasso di sciopero alla Società nazionale delle ferrovie francesi (SNCF) è stato del 46,3%, compreso il 77,4% dei macchinisti di treni passeggeri,
Questa giornata è stata caratterizzata da una maggiore partecipazione di giovani liceali, studenti e giovani lavoratori, uno dei principali motivi di preoccupazione per l'esecutivo. Secondo le informazioni di France Inter, il dipartimento di intelligence della prefettura di polizia di Parigi ha predisposto un dispositivo speciale per monitorare la mobilitazione giovanile.

Forte sostegno pubblico alla lotta contro la riforma delle pensioni

Il 68% si oppone alla riforma delle pensioni, il 75% dei giovani tra i 18 e i 24 anni sostiene la mobilitazione. Secondo uno studio dell'Istituto Montaigne, il 93% dei lavoratori rifiuta la riforma di Macron ed è contrario all'innalzamento dell'età pensionabile. Uno dei punti più notevoli dell'indagine è l'omogeneità del rifiuto di questa riforma in tutte le categorie socio-professionali, il CSP+ (liberi professionisti, dirigenti, ingegneri, ricercatori, ecc.), tutti i dipendenti pubblici della categoria A sono contrari al 91%.

Un altro segno di sostegno e impegno contro questa riforma, la petizione intersindacale "Retraites: non à cette réforme injuste et brutale" (pensioni: no a questa riforma ingiusta e brutale) ha raccolto più di 600.000 firme in meno di una settimana.

Membri del governo chiamati da B. Le Maire a difendere la riforma delle pensioni

Il ministro dell'economia ha invitato la maggioranza a sostenere e spiegare il testo, un segnale che testimonia un'evidente preoccupazione. Mercoledì scorso, il Ministro della Funzione Pubblica, Stanislas Guerini, ha inviato un video a più di 2 milioni di dipendenti pubblici per elogiare i meriti della riforma pensionistica.
La mobilitazione della Funzione Pubblica del 19 gennaio è la prova che hanno riconosciuto il rospo che il ministro sta cercando di fargli ingoiare: la riforma delle pensioni è un no.

Contrariamente alla campagna del governo, diffusa massicciamente dai media di proprietà dei capitalisti (1), ciò che spiega l'opposizione dei francesi alla riforma delle pensioni non è la loro ignoranza o la loro mancanza di comprensione: il 70% dei francesi ne conosce esattamente il contenuto. Ed è esattamente questa la ragione per cui sono contrari e pronti a lottare per farla fallire: è una riforma che avvantaggia solo i capitalisti, i quali aumenteranno i loro profitti.

Il governo vuole approvare la riforma delle pensioni ad ogni costo: "Non è perché una riforma è impopolare che non va fatta" e quando si è al potere e si ha lo spirito di responsabilità, va fatta (O. Veran, portavoce del governo).

Il governo vuole fare molto in fretta per non trovarsi di fronte a una lunga serie di lotte che mettano in pericolo i profitti delle aziende capitaliste. Il governo integrerà la riforma delle pensioni nella Loi de Financement Rectificatif de la Sécurité Sociale (LFSSR), che gli consente di modificare il bilancio della previdenza sociale nel corso dell'anno, il che dovrebbe consentirgli di evitare il rischio di un voto negativo accelerandone l'adozione.

L'articolo 47-1 della Costituzione stabilisce che il Parlamento deve decidere entro un periodo complessivo di 50 giorni. "Se l'Assemblea Nazionale non ha preso una decisione in prima lettura entro venti giorni dalla presentazione di un disegno di legge, il governo rinvia la questione al Senato, che deve prendere una decisione entro quindici giorni". L'uso dell'articolo 47-1 darebbe al governo un tempo molto limitato per il dibattito in Parlamento, con l'effetto non solo di accelerare il voto sulla riforma, ma anche di limitare i dibattiti all'interno delle camere.

Salari, pensioni: stessa lotta

Gli scioperi dimostrano che i lavoratori lottano per ottenere aumenti salariali che consentano loro di vivere dignitosamente mentre l'inflazione, i prezzi dell'energia e i prezzi dei beni di prima necessità salgono alle stelle, lasciando più di una famiglia nella precarietà; gli scioperi dimostrano anche che i lavoratori non accetteranno di morire prima della pensione.

Dall'inizio di questa settimana si sono svolte manifestazioni e scioperi che hanno riguardato i salari, le condizioni di lavoro e la riforma delle pensioni: Martedì, manifestazione con fiaccolata sulla Canebière a Marsiglia per "fare un giro di riscaldamento, prima del 19"; sciopero nazionale alla LCL (filiale del Crédit Agricole), per i salari, le condizioni di lavoro, le assunzioni, con un tasso di scioperanti tra il 30% e il 50%; i dipendenti della Schneider Electric in sciopero per gli aumenti salariali hanno votato per continuare la lotta per arrivare all'incrocio con il 19 gennaio; all'Educazione Nazionale una settimana di azioni ecc. Lo sciopero nazionale del 19 gennaio, indetto dai sindacati uniti, è stato preceduto da una preparazione su larga scala sia nel settore privato che in quello pubblico; gli scioperi successivi alla négociation annuelle obligatoire (NAO) non hanno frenato la mobilitazione del 19 gennaio, al contrario hanno stimolato una mobilitazione più forte.

Solo lotte di massa, combattive e prolungate potranno spedire nel dimenticatoio il progetto di riforma delle pensioni tanto voluto dal governo Macron. Ciò che il Parlamento, l'esecutivo vota o impone, la piazza può annullarlo.

Nella storia del nostro Paese, il governo ha fatto marcia indietro e ha concesso progressi sociali solo sotto la pressione di lotte potenti, convergenti e determinate. Nel 1968, il governo Pompidou e il padronato furono costretti dai milioni di lavoratori in sciopero nelle aziende di tutto il Paese, che avevano riunito le loro lotte in grandi manifestazioni, a concedere rivendicazioni e importanti progressi sociali. Questo dimostra che solo la lotta di massa unita e ferma dei lavoratori può portare a risultati tangibili. Questo è stato vero in ogni epoca: 1936-1945-1968-1995.

Tra marzo e novembre 2010, 14 giornate nazionali di azione contro un precedente progetto di riforma delle pensioni avevano mobilitato un totale di otto milioni di persone, 14 giorni di azioni, di scioperi isolati l'uno dall'altro, Sarkozy ha approvato la "sua" riforma delle pensioni.

L'unica risposta: lotta unitaria ovunque. Il governo e il padronato temono uno scontro in cui convergano la rabbia contro la riforma delle pensioni, l'aumento dei prezzi e la crisi energetica, la richiesta di una rivalutazione dei salari almeno indicizzata all'inflazione.

Per vincere, dobbiamo sviluppare un movimento di sciopero ampio e potente per dimostrare che la macchina è in moto e che ha il diritto legittimo di chiedere che le venga restituita la ricchezza creata dal lavoro.

La crescente lotta economica e sociale, ovunque nelle aziende, la lotta convergente dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati, dei pensionati, tutti insieme, in scioperi rinnovabili.

La lotta politica, la situazione mostra ancora di più l'urgenza e la richiesta di un vero cambiamento della politica e della società.

È a questa lotta che il Partito Comunista Rivoluzionario vi chiama, venite a combattere con lui. Viva la lotta dei lavoratori, insieme possiamo vincere!

Note:

1) In Francia, 11 miliardari possiedono organi di stampa che rappresentano oltre l'80% della diffusione giornaliera, il 57% della quota di mercato della televisione e il 47% della quota di mercato della radio.


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