www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 16-10-23 - n. 878

Salari, servizi pubblici, pensioni: l'attacco è globale, la risposta deve essere generale!

Partito rivoluzionario Comunisti | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/10/2023

"Vivere in rosso" è la situazione di oltre il 47% dei francesi che si trovano in scoperto sul conto più di una volta all'anno [1]. Un francese su 5 vive questa situazione ogni mese. Le cause: inflazione, aumento dei prezzi, diminuzione dei salari e delle pensioni, negli ultimi due anni. L'aumento di qualche decimo di punto percentuale dei salari netti nel 2023 non compenserà i cali degli anni precedenti.

Nel 2024 la situazione continuerà a peggiorare. Il 14% dei dirigenti d'azienda dichiara che non aumenterà i salari di un centesimo: "le aziende, per quanto possibile, ridurranno i costi al millimetro, i salari sono parte integrante dei costi aziendali" [2]. Non potrebbe essere più chiaro che il loro unico obiettivo sia quello di mantenere il prezzo della manodopera il più basso possibile per raccogliere i massimi profitti. La questione dei salari è davvero un tema importante nella lotta di classe.

Macron e il suo governo vogliono imporre a rotta di collo il maggior numero possibile di riforme deleterie.

- L'Assemblea nazionale ha adottato la riforma del Pôle emploi, ribattezzato France travail - con un'estensione delle missioni senza risorse aggiuntive che peggiorerà ulteriormente la situazione -, così come la RSA (ndt: reddito di solidarietà). La riforma, che "offre" alle aziende un minimo di 15 ore di lavoro gratuito a settimana (non c'è un tetto alla durata) e crea un sotto-salario pagato ben al di sotto del salario minimo (l'indennità RSA è di 607 euro), sta contribuendo a istituzionalizzare forme di lavoro sottopagato o non retribuito e un potenziale bacino di lavoratori da sfruttare.

- Da martedì la Commissione Finanze sta esaminando il bilancio per la legge finanziaria 2024. B. Le Maire, dopo essersi impegnato in un piano di risparmio di 16 miliardi di euro, chiede ancora di più. Il 9 ottobre, dalle antenne di Sud Radio, ha chiesto ai parlamentari "1 miliardo di euro di risparmi aggiuntivi".

Si tratta di un bilancio con il sigillo dell'austerità e la maggior parte dei risparmi deriverà dall'abolizione dello "scudo energetico", ossia 10 miliardi di euro. Ciò significa che i risparmi dovranno essere pagati dai lavoratori, che continueranno a soffrire dell'inflazione alimentare ed energetica, senza alcun aumento dei loro salari. Abbassare il prezzo della forza lavoro, moltiplicare i regali ai padroni delle imprese capitaliste attraverso gli aiuti diretti e le esenzioni sociali e fiscali - gli aiuti pubblici ammontano a 200 miliardi di euro l'anno, ovvero un terzo del bilancio dello Stato - questa è la politica dettata dal capitale, che Macron sta applicando coscienziosamente. Il suo ministro delegato ai conti pubblici, T. Cazenave, ha indicato "che per la legge finanziaria sul bilancio dello Stato e per la legge sul finanziamento della sicurezza sociale [ricorrerà] probabilmente a una dozzina di 49,3".

Di fronte agli attacchi del governo e dei capitalisti, dobbiamo passare all'offensiva per ribaltare i rapporti di forza.

La mobilitazione contro la riforma delle pensioni ha mostrato il grado di consapevolezza e di mobilitazione di milioni di lavoratori e la rabbia è ancora forte in tutto il Paese. La giornata d'azione del 13 ottobre è un trampolino di lancio per sviluppare i rapporti di forza necessari per ottenere aumenti dei salari e delle pensioni, il ritorno all'indicizzazione dei salari all'inflazione e la parità tra uomini e donne".

Il dialogo sociale non invertirà i rapporti di forza più di quanto possano fare le votazioni in parlamento. Solo attraverso lotte potenti e prolungate riusciremo a costringere i capitalisti a cedere alle richieste dei lavoratori. Dobbiamo continuare a lottare e sviluppare la lotta di classe contro lo sfruttamento capitalistico e la politica di regressione sociale del governo. Impegnarsi nella lotta contro questa politica è l'unica strada percorribile.

Solo la convergenza delle lotte a partire dalle aziende potrà far indietreggiare Macron e imporre le nostre richieste. Solo la lotta sociale e politica, tutti insieme, sempre più forte, di tutti coloro che subiscono le politiche del capitale, costringerà Macron a fermarsi e a imporre progressi nelle nostre richieste. La lotta contro il capitalismo e la lotta di classe è l'unica vera prospettiva di cambiamento: il rovesciamento del capitalismo e il cambiamento della società. Unitevi a questa lotta.

Note:

[1]. Sondaggio Poll & Roll, per il comparatore di tassi bancari Panorabanques, 10/10/2023

[2]. Guida agli stipendi 2024 della società di reclutamento Robert Half.


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