www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 04-12-23 - n. 883

I profitti aumentano: sono i lavoratori e il popolo a soffrire!

Partito rivoluzionario Comunisti | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

23/11/2023

Tutto ai padroni!

Mentre i consumi delle famiglie dimezzano, il CAC 40 [indice di borsa] ha registrato profitti senza precedenti nel primo semestre del 2023, sfiorando gli 80 miliardi di euro. Il capitale vuole ancora di più. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) della Francia è una delle componenti della FranceRelance, una strategia adottata dalla Francia a livello nazionale per concedere alle multinazionali 100 miliardi di euro, ovvero il 4,1% del prodotto interno lordo (PIL) francese: un furto. L'attuazione del PNRR francese riceve un sostegno finanziario dall'Unione Europea pari a 39,4 miliardi di euro sotto forma di sussidi. La Francia riceverà ora una nuova tranche di 10,3 miliardi di euro. Il denaro andrà direttamente nelle tasche delle imprese con il pretesto di "decarbonizzare" il settore industriale e per pagare 430.000 contratti di apprendistato e formazione professionale.

Dopo le riforme del Reddito di Solidarietà Attiva (RSA) e dei licei professionali, il governo offre ora manodopera quasi gratuita e adattata alle esigenze dei datori di lavoro. Altri regali! Bruno Le Maire, Ministro dell'Economia, e Olivia Grégoire, Ministro delegato alle PMI e al Commercio, hanno lanciato questa settimana gli "Incontri di semplificazione". L'obiettivo di questa iniziativa è quello di raccogliere le opinioni degli imprenditori "per facilitare, migliorare e semplificare la loro vita in termini di comprensione delle norme, di rapporti con i dipartimenti governativi e di procedure quotidiane".

Le federazioni di rappresentanza imprenditoriali hanno tempo fino al 29 dicembre per inviare le loro proposte di semplificazione delle norme ambientali, europee, economiche e sociali, dei rapporti con i dipartimenti governativi, i fornitori, le banche e le compagnie di assicurazione... In breve, per eliminare tutto ciò che ostacola i profitti e lo sfruttamento, al fine di guadagnare punti per la competitività.

Lo smantellamento dell'assicurazione contro la disoccupazione è un'altra parte dell'offensiva, rivolta non solo ai disoccupati ma all'intero mondo del lavoro. La disoccupazione ha continuato a crescere dall'inizio del 2023. Nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,2 punti, raggiungendo il 7,4% della popolazione attiva. Si tratta del secondo aumento trimestrale consecutivo. Il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato di 64.000 unità rispetto al trimestre precedente. Questi dati rivelano una tendenza di fondo, soprattutto perché il numero di disoccupati in Francia è sottostimato, in quanto esclude le persone cancellate dal registro del Pôle Emploi che sono ancora disoccupate: sono 58.100 le persone cancellate dai registri dei disoccupati per abbassare artificialmente i dati sulla disoccupazione; il governo ha fatto passare la sua riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione, riducendo la durata del sussidio del 25%; mentre i controlli sono stati intensificati, con un aumento del 25%.

Sono i lavoratori e il popolo a pagarne le conseguenze

L'Osservatorio francese di congiuntura economica (OFCE), sul quotidiano La Tribune, osserva che "la curva della disoccupazione comincia a invertirsi nella direzione sbagliata" a causa del rallentamento dell'economia francese e globale. Secondo l'agenzia europea Eurostat, nel terzo trimestre del 2023 il PIL è diminuito dello 0,1% nella zona euro.

- La Banca di Francia riferisce che le insolvenze delle imprese hanno continuato ad aumentare nel mese di ottobre. In un anno sono state colpite 52.695 imprese. Si moltiplicano i piani di licenziamento e di chiusura di siti, come nel caso di Nokia e Renault...

- Gli acquisti di nuove case continuano a diminuire: nel terzo trimestre del 2023, solo 16.200 nuove case sono state riservate da privati. Si tratta di un calo significativo: - 12,1% rispetto al trimestre precedente, il sesto trimestre consecutivo. Il calo cumulativo in un anno ha raggiunto il 40%.

- I consumi sono calati di oltre l'11% nei primi sei mesi dell'anno, secondo l'INSEE, e i francesi prevedono di spendere meno per il Natale del 2023, secondo un sondaggio della Federazione francese dell'e-commerce e della vendita a distanza. Colpiti dagli effetti dell'inflazione, l'83% degli intervistati stringerà la cinghia e il 34% prevede di rivendere su Internet i regali ricevuti, il 15% dei quali per integrare il proprio reddito, anche se i regali sono adatti a loro! Come conferma l'economista Eric Berr, "i salari reali sono scesi del 2% nel 2022 e continueranno a scendere", il che potrebbe avere un effetto negativo sulla domanda a lungo termine.

- Su un anno, i prezzi al consumo sono aumentati del 4% nell'ottobre 2023, rispetto al +4,9% di settembre. La Francia è ora in testa per inflazione nel comparto alimentare, con un aumento cumulativo dei prezzi del 17,9% tra gennaio 2022 e agosto 2023, e le privazioni hanno raggiunto livelli record. Secondo l'ultimo barometro pubblicato da Secours Populaire, una persona su tre non è più in grado di consumare tre pasti al giorno, mentre un altro rapporto dell'INSEE conferma l'aumento della povertà e della disuguaglianza in Francia. Nel 2021, il tasso di povertà è così aumentato di 0,9 punti percentuali, passando dal 13,6% al 14,5%, mentre il tenore di vita dei più abbienti è anch'esso aumentato (vedi sintesi eco-sociale).

Di fronte a questa offensiva, e con la disoccupazione in aumento, le leadership sindacali di CFDT, CFTC e Force Ouvrière hanno sottoscritto un accordo con la confindustria, MEDEF, per ridurre i sussidi di disoccupazione e distribuire nuovi regali ai datori di lavoro, confermando la regressione sociale da un lato e profitti a livelli record dall'altro. Dobbiamo imporre un vero piano di lotta e avanzare richieste per il ritiro delle riforme delle pensioni, dell'RSA, della scuola professionale... ma anche per l'aumento dei salari, delle pensioni e delle prestazioni pensionistiche per tutti. Questa è una politica che può essere imposta solo attraverso una lotta sempre più intensa. Il "dialogo sociale" deve essere interrotto per attaccare frontalmente il grande capitale e i suoi profitti astronomici.

Repressione per impedire le lotte

L'offensiva del governo e del padronato continua senza sosta. Dai divieti di manifestazione alle "indagini per apologia di terrorismo", dalle minacce di scioglimento delle aggregazioni all'arresto e all'espulsione di attivisti come Mariam Abu-Daqqa, alla brutale repressione di chi sostiene la lotta del popolo palestinese.

L'obiettivo è chiaro: approfittare della situazione per portare avanti attacchi autoritari contro il movimento sociale e il movimento dei lavoratori, in una continuazione dell'irrigidimento, mentre la miseria sociale continua ad aggravarsi nel Paese. Le offensive come la legge xenofoba sull'immigrazione recentemente approvata al Senato in una versione indurita dalla destra e dall'estrema destra. In questa situazione, è necessaria una risposta ad ampio raggio contro l'attacco di Israele in Palestina, ma anche contro gli attacchi del governo e dei padroni. Questa settimana:

- a Bordeaux, il pubblico ministero ha chiesto una pena detentiva di 18 mesi con la condizionale e una multa di 5.000 euro nei confronti di due lavoratori dell'energia, Christophe e Alex, due dirigenti sindacali della CGT Énergie 33 per azioni di sciopero: chiediamo che siano assolti!

- A Tolosa, quattro sindacati sono stati condannati a pagare insieme 15.000 euro (di cui 10.000 di multa e 5.000 di spese legali) per aver "bloccato due depositi di autobus e tram il 30 e 31 maggio 2023". I tribunali si sono pronunciati a favore della direzione, sottolineando che erano dalla parte dei padroni.

Questa decisione segue uno sciopero storico, con l'80% della forza lavoro in sciopero e la metropolitana ferma per la prima volta dalla sua creazione, in difesa della clausola di salvaguardia, una misura che permetteva una forma di indicizzazione dei salari all'inflazione.

- Il segretario generale del sindacato CGT dell'aeroporto di Roissy Charles de Gaulle ha ricevuto una convocazione da Transdev per un colloquio preliminare che potrebbe portare al licenziamento. Si tratta di un tentativo di intimidazione in un momento in cui l'azienda è in sciopero da diversi mesi.

La solidarietà con la Palestina è una leva per opporsi al massacro in corso, contro il genocidio, per la fine della situazione coloniale in Palestina, ma anche per costruire un ampio fronte contro gli attacchi dei datori di lavoro e del governo.

L'unica strada possibile è quella della lotta di classe per respingere il governo e i padroni e per chiedere aumenti immediati dei salari e delle pensioni, mettendo in piedi un vero e proprio piano di lotta intersettoriale, la cui forza è radicata nelle lotte aziendali e locali, e che deve portare a un potente confronto contro le politiche del capitale, organizzato in una lotta anticapitalista e rivoluzionaria!


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