www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 17-06-24 - n. 904

Stessa causa, stesso effetto: Il capitalismo e il suo Stato borghese sono i colpevoli!

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/06/2024

La sera del 9 giugno 2024 è stato emesso il verdetto, con i risultati dello scrutinio europeo: fallimento elettorale del governo Macron/Attal, con meno del 15% dei voti espressi per la lista macronista (meno dell'8% degli aventi diritto, tenendo conto della forte astensione); nuova impennata del Rassemblement National, con oltre il 31% (anche questo da mettere in prospettiva, il 16% degli aventi diritto).


Rabbia popolare giustificata, illusioni da smontare

Il PCRF ha ovviamente una visione molto seria di questa situazione politica, ma non si unisce alle voci atterrite che stigmatizzano il cosiddetto elettorato di estrema destra, dimenticando di analizzare tutte le responsabilità politiche, mediatiche e persino sindacali che hanno esasperato direttamente o indirettamente milioni di vittime del nostro regime capitalista. La contestazione della politica dominante, attualmente attuata dal governo, si sta rafforzando, ma la liberazione delle forze popolari della classe operaia dai partiti borghesi e piccolo-borghesi non è ancora stata raggiunta.

Ricordiamo infatti l'alta responsabilità dei governi macronisti, dal 2017, nella stratificazione di misure regressive, liberticide e brutali, che hanno colpito duramente un numero crescente di lavoratori, pensionati e giovani. Per difendere gli interessi esclusivi dei monopoli e delle banche, sono stati sferrati tutti i colpi possibili contro la classe operaia: attacchi a salari, condizioni di lavoro, perdita di posti di lavoro, precarietà, pensione e sussidi di disoccupazione, legislazione anti-immigrati..., tutte leve dello sfruttamento contro le quali ci sono state molte lotte, ma poche vittorie, a causa della mancanza di un sufficiente coordinamento di queste lotte; si sono moltiplicati gli attacchi ai servizi pubblici, in particolare nella sanità e nell'istruzione.

Per sedare le proteste, il sistema di repressione, con tutta la sua violenza poliziesca, la criminalizzazione delle azioni militanti e le misure di divieto e intimidazione della libertà di espressione, ad esempio per gli studenti, hanno assunto una portata senza precedenti. Il carattere guerrafondaio e coloniale dello Stato francese è più evidente che mai, con una legge di programmazione di investimenti militari che è raddoppiata, con Macron che afferma chiaramente di lavorare per una "economia di guerra" […]. Questo quadro a tinte fosche si inserisce in un quadro economico specifico, quello dell'imperialismo, lo "stadio supremo del capitalismo", che abbraccia la guerra e la reazione a tutto campo per garantire il massimo profitto ai monopoli (le grandi imprese): la guerra in Ucraina, alimentata in gran parte dalle forniture di armi e dal sostegno dell'imperialismo francese, il genocidio a Gaza, di cui il governo Attal è complice con il suo sostegno e la sua inazione nei confronti del criminale Stato israeliano...

Come non comprendere il rifiuto massiccio e persistente, nei circoli operai, di un "macronismo" che produce tanta sofferenza e disprezzo? Si è aperto un tale abisso tra chi sta "in basso" e chi sta "in alto" che è comprensibile anche la scelta dell'astensione o di un partito che si dichiara "antisistema". Ma questa comprensione non ci porta a entrare nel gioco deleterio del cosiddetto "duello Macron/Le Pen" in cui ci hanno voluto intrappolare. Per il PCRF, il campo da scegliere è quello del lavoro contro quello del capitale, e finché il regime imperialista (capitalismo monopolistico) persisterà nel nostro Paese, qualsiasi illusione democratica si scontrerà con la realtà delle sofferenze patite dal popolo.

Scioglimento dell'Assemblea e nuove manovre elettorali

Dopo la sconfitta elettorale, il presidente Macron ha deciso di sciogliere l'Assemblea nazionale e di indire elezioni parlamentari anticipate per il 30 giugno e il 7 luglio. Possiamo ipotizzare che stia facendo diverse scommesse, tra cui quella di una parziale risoluzione del problema attraverso la tattica del "voto utile" al secondo turno, sperando avvantaggiare più i "repubblicani" rispetto a quelli del RN. Molti parlano di una "scommessa rischiosa". Il PCRF, invece, adotta un punto di vista di classe e considera prioritario il rischio per la classe operaia e per i giovani di vedere continuare questo sistema di sfruttamento e di distruzione massiccia delle conquiste sociali.

Tuttavia, nessuna delle formazioni politiche che si presentano come "salvatori della Repubblica" contro l'estrema destra prevede qualcosa di diverso dal capitalismo o dal suo sviluppo, anche se al suo interno non può esistere alcuna soluzione duratura e deve essere abbattuta se si vuole finalmente porre fine alle sofferenze subite. A sinistra, ad esempio, mentre il NUPES (PS, PCF, LFI, Verdi, POI, NPA...) ha mostrato le divisioni che lo attraversano, sono in corso nuove manovre elettorali, sotto l'apparenza di uno pseudo "Fronte Popolare" opportunistico, per strappare il maggior numero possibile di collegi elettorali, la cui posta in gioco finanziaria è ben nota a certi partiti... Il PCRF vede in questo lo scenario ormai familiare delle illusioni parlamentari. La feroce dittatura di classe, che sta gradualmente distruggendo i pilastri della democrazia borghese per soddisfare le esigenze dei monopoli e dell'oligarchia finanziaria, può essere combattuta solo con lotte di intensità senza precedenti.

Il ruolo del Partito Comunista Rivoluzionario

Il popolo lavoratore deve essere vigile e credere nel proprio potere, e in Francia deve costruire il proprio partito come avanguardia della classe operaia. Il PCRF lavora per forgiare un Fronte Alternativo Popolare che riunisca tutte le vittime del capitalismo, la base sociale del fronte, con i singoli lavoratori, le loro organizzazioni progressiste, democratiche, femminili, giovanili, antimperialiste, i sindacati e i collettivi. È in questo senso che il nostro Partito lavora per aprire nuove prospettive politiche, operando per rafforzare e coordinare le lotte e collegando queste lotte alla necessità di rovesciare il capitalismo; in Francia, la classe operaia non ha un partito che si organizzi per una presa di potere rivoluzionaria in una società liberata dallo sfruttamento; lavorando con la classe operaia e la gioventù operaia, il PCRF lavora per rafforzarsi in modo da poter essere quel partito e ripristinare la speranza di una società di progresso sociale, giustizia e pace.


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