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Guerra in Libia: un rapporto parlamentare britannico inchioda Sarkozy e Cameron

Paul Aveline afrique-asie.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/10/2016

Cinque anni dopo l'intervento militare che ha sprofondato la Libia nel caos, i parlamentari britannici inchiodano i principali responsabili dell'operazione: David Cameron e Nicolas Sarkozy.

Quali sono state le motivazioni della Francia e del Regno Unito per intervenire militarmente in Libia? Nel 2011, si sostenne ufficialmente che si voleva evitare a Benghazi, città ribelle del nord del paese, di subire il martirio che le aveva riservato Mouammar Gheddafi, implacabile dittatore che aveva regnato sulla Libia per più di 41 anni.  Per i Parlamentari britannici che hanno svolto un'inchiesta sulla questione, né David Cameron, né Nicolas Sarkozy agirono per ragioni umanitarie.

Una totale ignoranza del paese attaccato

Il primo a subire le ire dei parlamentari britannici è David Cameron, Primo Ministro al momento dell'intervento militare. In sostanza, i membri della commissione d'inchiesta lo accusano di aver agito contro la Libia come un dilettante. Il rapporto parlamentare denuncia anche "una comprensione molto limitata degli avvenimenti" e dei funzionari responsabili "che non si sono mai sognati di controllare ciò che gli veniva messo davanti".

Più oltre nel loro rapporto, i parlamentari inglesi mettono in dubbio la stessa ragione per la quale Francia e Regno Unito sono intervenuti in Libia: il possibile massacro di Benghazi. Città costiera, Benghazi cade nel 2011 nelle mani dei ribelli che contendono il potere al Colonnello. Nello stesso momento in cui la Comunità Internazionale già inizia ad immaginare il bagno di sangue che si teme vogliano lì perpetrare le forze del dittatore, Parigi e Londra decidono di intervenire con le forze aeree, con l'avallo delle Nazioni Unite. Ma per gli autori del rapporto, la storia dei comportamenti di Gheddafi avrebbe potuto condurre i funzionari franco-britannici ad agire diversamente:

"Molti esempi del passato avrebbero potuto indicare il modo in cui Gheddafi si sarebbe comportato (…) Nel 1980, Gheddafi trascorse sei mesi a cercare di pacificare i rapporti tra le tribù della Cirenaica. Si poteva sicuramente scommettere che la sua risposta (alla ribellione di Benghazi n.d.r.) sarebbe stata molto prudente… Il timore di un massacro della popolazione civile è stata largamente esagerata" nota il rapporto.

Le motivazioni della Francia

In modo ancor più sconcertante, il rapporto cita una conversazione con un membro dei servizi segreti americani, il quale spiega di aver discusso con uno dei suoi omologhi francesi a proposito del coinvolgimento francese in Libia. Per i britannici, la Francia non sarebbe intervenuta per salvare Benghazi, ma per cinque altre ragioni, molto differenti:
- impossessarsi di una buona parte della produzione del petrolio libico
- aumentare l'influenza francese in Africa del Nord
- migliorare la popolarità di Nicolas Sarkozy in Francia
- rimettere l'esercito francese al centro dello scacchiere strategico mondiale
- rispondere alla volontà di Gheddafi di sostituire la Francia come potenza dominante nell'Africa francofona.

Cinque anni più tardi, nota il rapporto, la Libia è sull'orlo del baratro. Riprendendo un rapporto di Human Rights Watch, i parlamentari britannici osservano che più di due milioni di persone necessitano di un aiuto umanitario, che 400.000 libici sono stati coattivamente deportati, e che le forze armate continuano a macchiarsi di plurimi abusi contro la popolazione civile e contro i combattenti.

Paul Aveline (revue de presse : BFM TV – 14/9/16)
Fonte: BFMTV  http://www.bfmtv.com/international/guerre-en-libye-un-rapport-parlementaire-britannique-accable-sarkozy-et-cameron-1037006.html


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