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L'impatto del colonialismo sopravvive alla regina britannica

Amy Goodman e Denis Moynihan | democracynow.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/09/2022

Un vecchio detto recitava "il sole non tramonta mai sull'Impero britannico", riferendosi alle colonie del Regno Unito sparse per il mondo. Ci si interroga se la morte della regina Elisabetta II provocherà un'ulteriore contrazione dell'impero, dato che le ex colonie che ora fanno parte del Commonwealth britannico discutono se spezzare definitivamente i legami? Una storia di schiavitù, campi di concentramento, esecuzioni e torture, quali responsabilità e quali riparazioni ne conseguirebbero?

Il giorno del suo ventunesimo compleanno, nel 1947, Elisabetta, cinque anni prima della sua incoronazione a Regina, disse: "Dichiaro davanti a tutti voi che la mia intera vita, lunga o breve che sia, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale a cui tutti noi apparteniamo".

Elisabetta si trovava in Sudafrica, una nazione del Commonwealth britannico; l'anno successivo la minoranza bianca impose le sue politiche razziste dell'apartheid sulla maggioranza della popolazione nera e di altre popolazioni non bianche. Nel mezzo secolo successivo, il regime di segregazione razziale del Sudafrica, sostenuto dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, dimostrò che non tutti i membri della "famiglia imperiale" della Regina se la passavano bene.

"Vorrei vedere lo smantellamento di questa nozione di Commonwealth", ha dichiarato il professore Mukoma Wa Ngugi della Cornell University durante il notiziario Democracy Now! Mukoma è nato negli Stati Uniti ma è cresciuto in Kenya, figlio del famoso scrittore keniota Ngũgĩ wa Thiong'o.

"Commonwealth? La ricchezza di chi?". Ha chiesto il professor Mukoma wa Ngugi. "Il libro su africani e afroamericani a cui sto lavorando mi ha portato a Keta, in Ghana, da dove sono stati presi gli schiavi. È molto depressa [dalle] ricadute… dal trauma della schiavitù".

"Ho lasciato Keta. Poi sono andato a Bristol, in Inghilterra. Bristol era un porto per il commercio degli schiavi. È un porto fiorente... La maggior parte delle persone lo conosce ora in seguito allo smantellamento della statua di [Edward] Colston [durante le proteste di George Floyd nel 2020], che era uno dei commercianti di schiavi. Vediamo bene gli effetti della schiavitù e del colonialismo. Vediamo bene come è stata costruita la ricchezza dell'Inghilterra".

Nel 1952, Elisabetta si trovava in Kenya quando apprese della morte del padre, re Giorgio VI, e ,divenne regina. Il Kenya soffrì per decenni sotto il dominio coloniale britannico. Negli anni Cinquanta sorse una resistenza armata organizzata, chiamata Mau Mau. La storica Caroline Elkins di Harvard ha documentato la violenza della Gran Bretagna contro i kenioti nel suo libro vincitore del Premio, Pulitzer Imperial Reckoning: The Untold Story of Britain's Gulag in Kenya.

"Quasi 1,5 milioni di Kikuyu, o africani, furono detenuti in campi di detenzione, o villaggi recintati con filo spinato, come modo per sopprimere i Mau Mau", ha spiegato Elkins a Democracy Now! "Questa è una storia di violenza sistematica, torture, omicidi e insabbiamenti di massa... I crimini più gravi sono avvenuti sotto il controllo imperiale della regina. La sua foto era appesa in ogni campo di detenzione in Kenya, mentre i detenuti venivano picchiati per esigere la loro fedeltà alla corona britannica".

Molte nazioni lottano ancora per le conseguenze del colonialismo britannico. "Le nazioni e i popoli precedentemente schiavizzati e colonizzati, come quelli dei Caraibi, comprese le Barbados, sono stati inseriti in quell'ordine internazionale in modo strutturalmente subordinato e sfruttato", ha dichiarato David Comissiong, ambasciatore delle Barbados presso la Comunità dei Caraibi, a Democracy Now! lo scorso dicembre, subito dopo che le Barbados avevano interrotto le relazioni con il Regno Unito nell'ambito del Commonwealth, rimuovendo la regina Elisabetta II come capo di Stato e dichiarandosi sovrane. "Le Barbados sono state la prima società nella storia dell'umanità costruita totalmente sulla base della schiavitù - la sua economia, il suo sistema sociale, la sua ideologia. Questa è la nostra storia. La famiglia reale era profondamente coinvolta nella tratta degli schiavi britannica e nel sistema di schiavitù africana", ha dichiarato Comissiong.

Il primo ministro della nazione caraibica di Antigua e Barbuda, Gaston Browne, ha annunciato questa settimana che il Paese terrà un referendum entro tre anni per decidere la completa separazione dal Regno Unito.

Dorbrene O'Marde, presidente della Commissione per i risarcimenti di Antigua e Barbuda e ambasciatore in carica di Antigua, ha dichiarato questa settimana a Democracy Now! che la Regina Elisabetta II "è riuscita ad ammantare la brutalità storica dell'impero con una patina di grandezza, sfarzo, esibizione e gentilezza... Dobbiamo esaminare la storia molto più da vicino".

Il figlio maggiore della Regina Elisabetta le è succeduto, ed è ora Re Carlo III. Dovrà affrontare le crescenti richieste di responsabilità e di risarcimento per le generazioni di sfruttamento coloniale che hanno arricchito il Regno Unito e la famiglia reale, lui compreso. Il patrimonio della famiglia Windsor è stimato in miliardi di dollari.

"Il piano di riparazione della CARICOM parla di sviluppo", ha detto Dorbrene O'Marde. "Avete commesso crimini contro l'umanità e c'è la richiesta morale ed etica di riconoscere questi crimini".

Re Carlo III è tenuto ad ascoltare l'appello di questi ex sudditi coloniali e rispondere degli innumerevoli danni inflitti in tutto il mondo in nome della monarchia britannica.


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