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fonte www.solidnet.org

da Partito Comunista Tedesco - DKP, 20/09/2005

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I rapporti politico-parlamentari restano labili

 

Il DKP saluta positivamente l’ingresso del Linkspartei in Parlamento, con un proprio gruppo parlamentare. Il risultato del Linkspartei, che è stato il partito che ha registrato l’avanzata maggiore, è degno di nota anche perché ottenuto nonostante gli sforzi degli altri partiti per impedirlo. Il Linkspartei è riuscito in tutto ciò anche se i mass media si sono comportati come se non esistesse, ignorando le sue proposte e tentando di colpirlo con una campagna calunniatoria anticomunista. Se il Linkspartei, attraverso il suo gruppo parlamentare, farà proprie le richieste politiche dei movimenti extra-parlamentari, questo impulso potrà rafforzare i movimenti e rendere possibile un cambiamento politico.

 

Nonostante il 90% di coloro che il 18 settembre hanno votato si sono espressi a favore di partiti neoliberisti, la fiducia che per questi ultimi nutrono le cittadine ed i cittadini è tendenzialmente sempre minore. La logica del parlamentarismo non funziona più in modo convincente. Quando il governo uscente perde non c’è una maggioranza automatica per “l’opposizione”. La SPD ha tentato di fare campagna elettorale con richieste programmatiche di sinistra questo a portato ad avanzamenti in alcune zone ed arretramenti in altre ma comunque restando sotto i suoi risultati del 2002. I dirigenti della SPD non hanno analizzato sufficientemente i risultati delle due ultime elezioni. La CDU/CSU non è capace di risolvere i problemi delle masse lavoratrici, della riduzione delle garanzie sociali e del progressivo impoverimento. L’esperienza dei lander con una maggioranza cristiano democratico dimostrano inequivocabilmente la mancanza di una alternativa. Il fatto che la CSU in Baviera sia scesa sotto il 50% dimostra la diminuzione della sua influenza.

 

La Confindustria detta il programma di governo ai partiti neoliberali, per queste persone l’obiettivo finale è uno solo, massimizzare i profitti. Sia Pierer[1] che Thumann Presidente della BDI[2] non nascondo la loro frustrazione per il comportamento degli elettori. Le risposte degli imprenditori come il cambiamento reazionario del sistema parlamentare – cioè il tentativo di introdurre correttivi maggioritari e le critiche agli alti costi della politica – mostrano, quale strada vogliano seguire i potentati economici per garantire i propri profitti. Ora il rappresentante del capitale chiede di vedere realizzata la sua seconda proposta per importanza: la grande coalizione.

 

È interessante notare come gli industriali tentano di influire sulla politica. Alcuni si esprimono a favore di un cambiamento degli uomini di punta del governo uscente sostenendo la soluzione della grande coalizione. Alcuni prevedono una crescente crisi interna nella CDU/CSU e nella SPD. Infatti la loro pretesa, come partiti popolari di riuscire ad ottenere la maggioranza per governare, con le ultime elezioni è stata delusa.

 

Il cambiamento in atto dentro questi partiti sconvolge l’immagine che i militanti hanno di se stessi. La crisi è data dall’incapacità di sempre più cittadine e cittadini di accettare la loro politica. I rapporti parlamentari restano labili. I partiti neoliberisti vincono ma senza suscitare fiducia. L’alternanza dei partiti che produce il calo della partecipazione alle elezioni rimane la caratteristica del sistema parlamentare in questo momento.

 

Questa situazione produce una tendenziale riduzione della democrazia. Il governo SPD-Verdi ha, con il suo lavoro, concluso l’attacco alla democrazia ed alle conquiste sociali. Anche se è stato presente alle elezioni un movimento antifascista contro l’NPD, persistono molti sentimenti reazionari, razzisti, fascisti da combattere con determinazione. Alcuni di questi elementi politici si trovano anche nei partiti neoliberisti. Il pericolo di ulteriori sviluppi reazionari rimane.

 

Tuttavia l’attuale situazione offre anche possibilità per una politica che, appoggiandosi ai movimenti extra-parlamentari faccia proprio un cambiamento politico a favore della sfera sociale e dei diritti democratici. Una grande coalizione è una sfida per i movimenti dei lavoratori, i sindacalisti, i pacifisti, i movimenti sociali, democratici, ecologici ed i movimenti critici verso la globalizzazione.

 

Un’alleanza dei movimenti deve opporre un’alternativa programmatica alle tesi neoliberiste. È necessaria una larga unione ed una alleanza sociale per riuscire. I lavoratori, i sindacalisti, i movimenti sociali devono trovare una risposta per sviluppare un largo movimento di resistenza contro l’attacco reazionario alla sfera sociale e l’attacco del grande capitale alle conquiste sociali di questo paese.

 

Il DKP ha seguito coerentemente questo obiettivo nella sua campagna elettorale. Ha raccolto ed unito le forze di sinistra per formare un unione dei lavoratori con la PDS, il WASG, che comprendesse le altre forze di sinistra, ha dato un piccolo contributo. I militanti del DKP hanno costituito liste di candidati e si sono candidati direttamente per il Linkspartei. Il DKP con le proprie richieste elettorali, rese pubbliche in molti modi, è entrato attivamente nell’agone politico. In queste elezioni il grado di notorietà del DKP e la visibilità delle candidate e dei candidati, nella collaborazione con la sinistra, è sensibilmente cresciuta. Il DKP ha potuto acquistare nuovi iscritti e simpatizzanti. Questi risultati concreti sono un criterio per misurare l’efficacia delle decisioni della direzione politica del partito nelle elezioni.

 

Indipendentemente da tutto ciò, come anche dal processo di formazione del nuovo governo, rimane dopo il voto la sfida per le forze di sinistra, ora e nel prossimo futuro, di lottare per favorire il cambiamento dei rapporti di forza.



La Segreteria del DKP

 

Essen, 19 settembre 2005

 

Traduzione a cura di Marco Pondrelli



[1] Heinrich von Pierer Presidente della Siemens

[2] Bundesverband der Deutschen Industrie (Associazione nazionale degli industriali tedeschi)