www.resistenze.org - popoli resistenti - germania - 15-05-12 - n. 409

da solidarite-internationale-pcf.over-blog.net/article-elections-regionales-en-allemagne-rhenanie-du-nord-westphalie-retour-de-die-linke-a-l-insi-105122110.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Elezioni regionali in Germania (Renania del Nord - Westfalia)
 
La "Linke" torna a essere elettoralmente insignificante
 
Articolo di EDT per vivelepcf.over-blog.fr e solidarite-internationale-pcf.over-blog.net
 
Domenica 13 Maggio 2012 si sono svole le elezioni regionali in Renania del Nord - Westfalia, la regione più popolosa della Germania, con quasi 18 milioni di abitanti (la Ruhr).
 
I risultati segnano un netto calo del partito di Angela Merkel, la CDU, guidato localmente dal ministro Norbert Röttgen. Passa dal 35 al 26% dei voti, un minimo storico.
 
La sanzione alla politica dei bassi salari, dei regali fiscali ai ricchi è definitiva. Angela Merkel è sconfessata, in particolare, sul nuovo patto fiscale europeo, al centro del dibattito della campagna elettorale.
 
I socialdemocratici (SPD) e i Verdi, già a capo della regione, rafforzano la loro posizione. La SPD aumenta del 4% e passa al 38,5%. La vita politica tedesca rimane completamente bloccata. All'opposizione da 3 anni, la socialdemocrazia è riuscita a rifarsi un'immagine di forza per il cambiamento. Tanto più che non è possibile identificare nessuna scelta alternativa reale. L'astensione del 40% ne è espressione, come l'emergere del voto "pirata" liberal-libertario all'8% [cfr: http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Pirata_(Germania)].
 
Al centro dello spettro tra CDU e SPD, i centristi della FDP (Liberali) mantengono, dopo una serie di cali in altre regioni, l'8%.
 
Il partito di sinistra la "Linke", sul modello francese del Fronte della Sinistra, ha subito una nuova sconfitta. La bolla elettorale del 2009 non cessa di sgonfiarsi. Dal 5,6%, la Linke crolla al 2,5%, ossia un terzo dei voti in meno rispetto alla somma dei risultati dei suoi militanti fondatori alle elezioni regionali del 2005.
 
Non c'è nulla di cui stupirsi. Non sono le avversità a far retrocedere la Linke ma la sua linea. Il partito dell'ex ministro dell'Economia dell'SPD, Lafontaine, corrispettivo di Mélenchon in Francia, ha una prospettiva strategica di alleanza con un SPD "da sinistra". Si ascrive pienamente nella "costruzione" dell'Europa. I suoi membri, dietro il vecchio gorbacioviano Gregor Gysi, sono andati nel febbraio scorso a presentare per la presidenza della Repubblica federale, la franco-tedesca Beate Klarsfeld, certo "cacciatrice" di nazisti con il suo marito Serge, ma anche sostenitrice fanatica di Nicolas Sarkozy in Francia e del governo israeliano.
 
Si pone la ragione d'essere della Linke in tutta la Germania, dopo i cali nella Saar, nella Renania-Palatinato, nel Baden-Wuerttemberg, ecc.
 
Il crollo elettorale del modello Linke, utilizzato per irretire i comunisti e l'insieme dei progressisti francesi dietro l'operazione Mélenchon/Fronte della Sinistra, deve far riflettere.
 
In Germania come in Francia, i popoli hanno bisogno di un forte partito comunista marxista-leninista. Non di un servo della socialdemocrazia.
 

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