www.resistenze.org - popoli resistenti - georgia - 29-11-05

http://www.bhhrg.org/CountryReport.asp?CountryID=10&ReportID=252

Country Report 27/11/05

 

Georgia 2005: la Giustizia nella rivoluzione rosa

 

Sparatorie della mafia, repressone dell’opposizione e dei media, prigionieri politici…queste faccende sono usuali in Georgia.

 

Sono quasi due anni da quando la Georgia ha vissuto quella che viene detta la ‘Rivoluzione Rosa’. I media mondiali hanno divulgato questo evento come l’inizio di una nuova era nella quale le ex Repubblica Sovietica impoverita, liberatasi da un regime corrotto e moribondo, abbracciava il giovane riformismo orientato al mercato sotto la leadership di Mikail Sakashvili, di formazione occidentale, eletto presidente nel Gennaio 2004.

 

Un anno dopo, nel Novembre 2004, ebbe luogo un’altra ribellione segnata da un colore, questa volta in Ucraina. Di nuovo i media guardarono a Sakashvili e alla Georgia come al modello vincente per gli ultimi scoppi spontanei di ‘potere popolare’. Il presidente georgiano commentò regolarmente la situazione di Kiev, offrendo cameratismo e collaborazione al suo amico ribelle Victor Yushenko.

 

Tuttavia, mentre gli ucraini si stavano scaldando sulle loro tematiche sovversive, in Georgia svaniva ogni aspettativa che la vita potesse migliorare sotto il regime subentrato alla fine di quello di Shevardnadze. Crescente disoccupazione, disgregazione del potere, lotta corpo a corpo per gli approvvigionamenti, continuavano come sempre dalla caduta dell’indipendenza del paese. Su tutto ciò, stava lo sfascio del sistema giudiziario e in rapporti di torture nelle carceri del paese ( nelle quali i detenuti sono raddoppiati dal 2003), ampiamente confermati anche da funzionari del governo.

 

Nel 2005, il British Helsinki Human Right Group (BHHRG) inviò rappresentanti in Georgia in due missioni: in Aprile visitarono Tbilisi, nella frenesia della preparazione della prossima visita del presidente Bush, il 10 Maggio. Lungo le strade del percorso per il quale il suo entourage sarebbe passato venivano alzati steccati e muri, ristrutturati gli edifici e ripittate le facciate scrostate; proprio come per le passate ‘visite imperiali del compagno Breznev’.

 

Il BHHRG  ha intervistato i media rappresentativi, le Ong, i politici d’opposizione- indicati dai funzionari di governo- in tutta la città di Tbilisi, dove ha anche visitato le 5 prigioni e le 7 installazioni detentive, considerate prigioni dal Ministero degli Interni; è andato fino a Goti a incontrare rappresentanti Ong da Tskinvali, Sud Ossezia. Infine il gruppo si è recato a Batumi, capoluogo dell’Adjara, ad un anno dall’espulsione del suo leader Asian Abashidze, dove ha intervistato giornalisti e funzionari della legge e visitato le principali carceri della regione

 

Il Gruppo è tornato in Georgia nel Luglio 2005 ad investigare sul caso di Sulkan Molashvili, il cui processo iniziava il 28 Luglio. Il procedimento contro Molashvili ha superato ogni limite del processo politico, essendo stato accertato che è stato torturato durante la detenzione. Il Gruppo ha assistito all’apertura del processo alla Corte Suprema di Tbilisi ed ha intervistato a lungo Molashvili nell’ospedale della prigione.

 

Il BHHRG in Georgia ha seguito da vicino eventi come la defenestrazione dell’ex presidente Zviad Gamsakurdia nel 1991. Fu quella la terza occasione nella quale visitò il sistema penitenziario del paese. Purtroppo, a fronte del tentativo, insieme a membri della Commissione Europea, di sviluppare in Georgia agenzie per il rafforzamento della legge, le condizioni si sono ulteriormente deteriorate, con la diffusione  della corruzione nel sistema carcerario, ora apparentemente amministrato da detenuti piuttosto che dalle autorità.

 

Traduzione dall’inglese Bf