Le autorità criminalizzano i simboli e l'attività dei comunisti

da www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=21129

Le autorità georgiane criminalizzano la storia, i simboli e l'attività dei comunisti
di l'ernesto Online

20/06/2011

Nei giorni scorsi il parlamento della Georgia ha approvato la cosiddetta “Carta della libertà” che, in nome della difesa della “sicurezza nazionale e dello sviluppo democratico del paese”, si propone di combattere “le ideologie comunista e nazista”, messe esattamente sullo stesso piano.

Tale legge esige la registrazione e la persecuzione di massa contro tutte quelle persone che sono stati quadri o semplici iscritti del PCUS, che saranno sottoposte a dei provvedimenti nei luoghi di lavoro. Il testo prevede anche l'interdizione “dei simboli dei bolscevichi e sovietici” e il cambiamento dei nomi delle città, villaggi e strade che continuano a intitolarsi come all'epoca sovietica. Naturalmente la legge apre la strada anche all'inasprimento delle persecuzioni nei confronti dei comunisti georgiani, che si trovano già in una situazione di grande difficoltà per quanto riguarda l'agibilità politica del loro Partito Comunista Unificato della Georgia.

Si tratta di una nuova provocatoria scalata liberticida che si inserisce nel quadro della più vasta campagna anticomunista in corso in Europa, soprattutto nella sua parte centro-orientale, che è stata lanciata dall'Unione Europea, dal Consiglio d'Europa e da diversi governi del continente, con il sostegno delle forze conservatrici e anche socialdemocratiche.

Contro questa nuova grave provocazione anticomunista del governo georgiano di Saakasvili, sostenuto senza riserve dagli Stati Uniti e dalle altre potenze occidentali in funzione di contrapposizione alla Russia, si è pronunciato il Partito Comunista di Grecia (KKE) che ha espresso la sua solidarietà senza riserve al Partito Comunista Unificato della Georgia, “che lotta”, sta scritto nel messaggio inviato, “contro un anticomunismo da età della pietra”.

Ci auguriamo che anche i comunisti e i democratici del nostro paese si associno alla condanna di questo nuovo, inquietante, episodio di “caccia alle streghe anticomunista”.