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da Japan press weekly

http://www.japan-press.co.jp/2509/ccplenum.html

 

Akahata, 5 gennaio 2007

 

La strategia per le prossime elezioni del Partito comunista giapponese

 

Il Comitato Centrale del Partito comunista giapponese (JCP) ha tenuto la sua terza Assemblea  plenaria nella sede centrale il 4 gennaio, per assicurarsi la vittoria nelle elezioni amministrative che si terranno su scala nazionale in primavera e nelle elezioni del Consiglio per questa estate: la prima riunione nazionale del JCP nel nuovo anno.

 

Il Segretario del JCP, Shii Kazuo, ha presentato la relazione del Comitato Esecutivo focalizzata su (i) gli sviluppi interni ed internazionali ed il ruolo del JCP, (ii) le caratteristiche ed i nodi cruciali nella politica locale, (iii) la strategia della campagna elettorale basata sul ruolo chiave delle sezioni locali per assicurarsi la vittoria.

 

I segretari dei vari distretti, che si sarebbero incontrati il 5 e 6 gennaio, hanno preso parte al plenum. La relazione del Comitato Esecutivo pronunciata da Shii è stata trasmessa in diretta via satellite su tutto il territorio nazionale.

 

Shii ha sottolineato che le tre "anomalie" nella politica del Partito Liberal-democratico, ossia il giustificazionismo della guerra di aggressione, l'asservimento agli USA e la costante azione di tutela degli interessi delle grandi multinazionali, come analizzate e denunciate nel 24° Congresso l'anno passato, sono giunte ovunque ad una battuta d'arresto. Riferendosi alle lotte del JCP, ha sostenuto che il fallimento della politica dei liberal democratici porta ad una riconfigurazione della scena politica, e ha proposto politiche idonee per trarne vantaggio.

 

Per quanto riguarda la riaffermazione della verità storica, Shii ha ricordato che il Primo Ministro Abe Shinzo ha ufficialmente appoggiato le dichiarazioni di scusa e rimorso "per l'aggressione del Giappone ed il ruolo coloniale" pronunciate nel 1995 dal Primo Ministro Murayama Tomiichi e dall'allora Capo di Gabinetto Kono Yohei, nel 1993, a proposito dell'ammissione del coinvolgimento dell'Esercito giapponese nel "comfort women" durante la guerra (campi militari di prostituzione forzata - NdT).

 

Shii, ha però aggiungo che la dichiarazione di Abe non chiude l'argomento: occorre che il Primo Ministro si astenga dall'intentare azioni contrarie alle sue stesse ammissioni e che intraprenda seriamente un percorso che porti ad acclarare le basi di una verità storica condivisa con Cina e Corea del Sud nell'ambito di incontri con i leader delle due nazioni.

 

Shii è fortemente allarmato dall'intenzione di Abe di revisionare la Costituzione durante il suo mandato, sottolineando che ciò inevitabilmente accentuerà le contraddizioni col popolo della pace e le tendenze mondiali del 21° secolo.

 

Nelle elezioni nazionali, ha aggiunto con forza Shii, il Partito Comunista giapponese mirerà a (i) intensificare a fondo il confronto con le politiche reazionarie di compromissione  della pace e deterioramento delle condizioni di vita dell'LDP, e a (ii) respingere uno schema bipartitico che modificherebbe sostanzialmente la vita politica del paese.

 

Shii ha affermato che è fondamentale comprendere che l'attuale Partito democratico (DPJ) è ormai degenerato in "un altro partito conservatore" che gode della fiducia dei circoli imprenditoriali e degli Stati Uniti. Tale partito ha assorbito la stessa linea politica dei liberal democratici nell'invocare un'avversa revisione della Costituzione, un aumento delle imposte sui consumi ed un cambiamento nel sistema elettorale segnato dall'unione con l'LDP dell'ottobre 2003.

 

Nella campagna elettorale dell'ottobre 2003, il Partito comunista sostenne che era in atto un profondo cambiamento strutturale nella politica del Giappone, indicando nell'azione dei centri economici di potere la matrice della degenerazione del DPJ. Gli sviluppi degli ultimi tre anni hanno dimostrato la validità di questa analisi.

 

Shii ha affermato che ora il DPJ condivide le tre "anomalie" politiche dei liberal democratici e quindi non può essere considerato migliore dell'LDP sotto alcun aspetto.

 

Shii ha evidenziato che il nodo cruciale nelle elezioni risiede nella capacità del JCP, partito che da sempre lavora negli interessi del popolo e che mantiene una posizione di principio nella sfida politica con LDP, di aumentare la sua rappresentatività negli organi istituzionali locali e nazionali.

 

Shii ha detto che nel quadro politico locale vi è una opposizione fattuale del JCP contro le altre forze politiche (LDP, Komei e DPJ) che insieme governano la maggioranza.

 

In questa situazione, ha sottolineato, la vittoria elettorale si disputa sulle seguenti questioni: (i) se difendere o abbandonare il ruolo di governo locale quale "istituzione utile al benessere dei cittadini"; (ii) se accettare un tipo nuovo di "politica dall'alto" che favorisce le grandi società per azioni che godono di ingenti sussidi; (iii) se combattere la frode dell'imposta sui beni di prima necessità e la corruzione; e (iv) se proteggere cittadini e comunità dal tentativo del governo centrale di distruggere il decentramento locale. A tale riguardo i membri del JCP nelle assemblee locali mostrano il loro incontestabile valore.

 

Shii ha indicato la necessità di (i) assumere una posizione politica più forte di qualsiasi altro partito per vincere le battaglie elettorali che si preannunciano più aspre che mai, (ii) essere combattivi in campagna elettorale per far adeguatamente fronte alle nuove condizioni che sorgono da alleanze locali, e (iii) integrare le azioni per le elezioni amministrative e nazionali in una sola battaglia.

 

Puntando alla vittoria, Shii ha proposto che entro l'8 marzo, un mese prima delle elezioni amministrative, siano assolti i seguenti compiti: l'intero partito si impegnerà nella propaganda di base ed in attività organizzative; ogni segretaria locale aumenterà il numero dei lettori del quotidiano Akahata e delle edizioni domenicali oltre il livello delle elezioni precedenti; ed ogni sezione attrarrà nuovi membri così da poter lottare col più grande entusiasmo.

 

Shii ha sottolineato che è cruciale per raggiungere gli obiettivi, sviluppare una campagna elettorale capillare basata sul ruolo chiave delle sezioni. Ha ricordato le lezioni apprese durante lo scorso anno ed ha spiegato i miglioramenti necessari per rendere efficaci le attività delle sezioni e dei comitati.

 

Shii ha dichiarato che l'intero Partito deve aver fiducia nei risultati conseguiti nell'ultimo anno e quindi ci si metta al lavoro senza indugio per ottenere la vittoria nelle prossime elezioni.

 

Sul palco si sono susseguiti poi 18 relatori. Shii ha concluso con un commento finale. Il 3° Plenum del comitato centrale ha adottato unanimemente il rapporto del comitato esecutivo e il commento conclusivo.

 

Traduzione per www.resistenze.org a cura del CCDP