www.resistenze.org - popoli resistenti - giappone - 26-04-11 - n. 361

da Rebelion.org - http://www.rebelion.org/noticia.php?id=126783
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Allarme alimentare in Giappone dopo più di un mese di radioattività
 
Il governo giapponese assicura che non ci sono informazioni aggiornate circa gli alimenti contaminati
  
20/04/2011
 
Dall'11 marzo la centrale nucleare non ha smesso di emettere radioattività. Dopo il primo terremoto sono arrivate le scosse di assestamento e altri terremoti: il 7 aprile la devastata costa della provincia di Miyagi, torna a registrare un terremoto di magnitudo 7.1, uguale a quello che generò l’allarme nelle tre centrali nucleari e l’evacuazione di tutti i lavoratori dalla centrale di Fukushima I. L'11 aprile, un altro terremoto di magnitudo 6.6 della scala Richter ha aggravato l’allarme nella centrale, dove si è verificata una temporanea interruzione di elettricità. Al fumo bianco, che si scorge nei paraggi della centrale, si somma l'infiltrazione costante nel mare di acqua contaminata generata dalla refrigerazione di quattro dei sei reattori e a tutto ciò si aggiunge lo scarico programmato nel Pacifico (che ha sollevato un polverone diplomatico con Cina e Corea) di 11.500 tonnellate di acqua "leggermente contaminata" col fine di preparare lo spazio necessario per acqua radioattiva più inquinante.
 
Alti livelli di radiazione
 
"I livelli (di radioattività) misurata, continuano a diminuire in tutte le prefetture e rimangono al di sotto dei limiti prescritti, fatta eccezione per Fukushima," ha affermato l'Agenzia per la Sicurezza Nucleare del Giappone nel suo ultimo comunicato. L'Agenzia ha insistito su questa linea da quando ha riconosciuto l'aumento dell'indice di gravità della crisi da 5 a 7, lo stesso dell'incidente di Chernobyl. I suoi responsabili hanno insistito durante il primo mese di emergenza, sul fatto di non avere dati sufficienti per prendere questa decisione. Ingegneri nucleari statunitensi hanno segnalato, in una valutazione riservata del Comitato Regolatore Nucleare (pubblicata dal New York Times), come la centrale di Fukushima fosse di fronte ad "una vasta gamma di nuove minacce che possono persistere a tempo indeterminato e, in alcuni casi, aumentare, in conseguenza delle misure prese per mantenere l'impianto attivo". Confermato che la fuga di radiazioni ha già contaminato, in alcune zone del Giappone, l'acqua, oltre alle verdure, il latte e il pesce, la Cina ha vietato l'importazione di prodotti alimentari e mangimi di aziende giapponesi da 12 prefetture. Anche se il programma di monitoraggio radioattivo sugli alimenti provenienti dal mare viene eseguito regolarmente, il governo giapponese e le proprie le agenzie di sicurezza alimentare assicurano di non disporre di  "informazioni aggiornamente".
 
Moltiplicare i controlli
 
Il Governo spagnolo ha già annunciato che quintuplicherà i suoi controlli. Separatamente, Greenpeace International ha sollecitato il governo giapponese in quanto "la regione di Fukushima ha ricevuto lo status ufficiale di protezione e l'ordine di evacuare le donne in gravidanza e i bambini nelle zone ad alto rischio di Fukushima e Koriyama, un'area nella quale ci sono circa un milione di persone". Il governo giapponese ha deciso di seguire il consiglio ratificato dall’Organismo Internazionale per l’Energia Atomica, di espandere l'area di evacuazione della popolazione a 40 chilometri, ben un mese dopo il disastro. Il 10 aprile, circa 5.000 persone hanno manifestato a Tokyo contro l'energia nucleare. Lo stesso giorno il Giappone ha tenuto le elezioni locali.
 
Il Ministero della Salute, Politiche Sociali e Pari opportunità, attraverso la Direzione Generale della Salute Pubblica e Sanità esterna e l'Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare (AESAN), analizzeranno i livelli di radioattività delle partite alimentari provenienti dal Giappone. I controlli si svolgeranno nei Punti di Ispezione di Frontiera (PIF) per i prodotti di origine animale e nei Punti di Entrata Designati (PED) per i prodotti di origine non animale (verdure, frutta secca, frutta, ortaggi, spezie, salse ...). Secondo il Ministero, che non aspetta le prime partite fino al 20 aprile, saranno prelevati il 50% dei prodotti originari o provenienti dal Giappone e saranno analizzati presso il Centro Nazionale per la Salute Ambientale dell’Istituto della Salute Carlo III. I prodotti alimentari saranno accettati se conformi alle disposizioni del regolamento Euratom, che stabilisce i livelli massimi consentiti di radioattività sui prodotti alimentari (unità di becquerel per kg).
 
Il 25 marzo la Commissione Europea ha pubblicato, in linea con le norme Euratom, i regolamenti di attuazione per coordinare i controlli in tutta l'UE e imporre al Giappone le analisi preliminari sugli alimenti o i mangimi che prevede di inviare in Europa dall'area FAO 61, che circonda la centrale nucleare di Fukushima.
 
Secondo la Commissione Europea, il Giappone è tenuto a controllare il 100% dei prodotti della zona destinati all'esportazione. Al loro arrivo nei porti europei, sarà realizzato un controllo a campione del 10% degli elementi per verificare la veridicità delle analisi giapponese. Nel momento in cui un paese europeo rivelasse livelli di radiazioni anomale, passerà ad analizzare il 100% di questi prodotti. Alla data di questo articolo, i sistemi di circolazione dell'acqua di raffreddamento nei reattori 1, 2 e 3 della centrale di Fukushima Daiichi sono ancora bloccati a causa della fusione delle barre di combustibile e al sale dell'acqua di mare versata. Oltre ai drenaggi nei reattori (i cui nuclei sono apparentemente fusi in forma parziale), i lavoratori della centrale stanno iniettando azoto nelle strutture di contenimento per ridurre il rischio di esplosioni di idrogeno (poiché le alte temperature fanno si che le molecole di idrogeno dell'acqua si separino ed esplodano), e boro nell'acqua dolce, che viene utilizzato per refrigerare, al fine di evitare una reazione nucleare. Inoltre è stata costruita una barriera di acciaio all'uscita del reattore 2 per evitare ulteriori perdite di acqua radioattiva nel Pacifico ed una diga nel mare che funzioni da ostacolo alla diffusione di acqua radioattiva nell'oceano.
 
Fonte: http://www.diagonalperiodico.net/Mas-de-un-mes-de-radiactividad.html
 
 

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