www.resistenze.org - popoli resistenti - guinea - 16-03-07

da Parti du travail de Belgique
http://www.ptb.be/scripts/article.phtml?lang=1&obid=33849
 
Guinea – Lo sciopero continua nonostante la feroce repressione
 
Lo sciopero generale chiede dal 10 gennaio la fine della corruzione in Guinea (Africa dell’Ovest). Il 12 febbraio, il presidente Conté ha dichiarato la legge marziale. Ma lo sciopero continua
 
Tony Busselen
21-02-2007
 
Rabiatou Diallo, dirigente sindacale, spiega le ragioni dello sciopero: “Un paese così ricco come il nostro, le cascate d’acqua dell’Africa dell’Ovest, non può lasciarci senza acqua potabile!
 
L’elettricità non c’è se non due ore di notte. I frigo non servono più a nulla. Il prezzo del riso è aumentato di tre volte, quello del pane di due, del pesce di quattro. I nostri ragazzi non vanno più a scuola. I giovani diventano dei briganti. La colpa è del popolo, dei sindacati? E’ colpa dei ministri, dei deputati, non dei lavoratori! Gli esperti della banca mondiale e del Fondo Monetario sono in missione presso la capitale, Conakry. Che cosa ci vengono a fare? Per continuare a colonizzarci!”
 
Il 27 gennaio, un accordo che sospendeva lo sciopero generale veniva firmato dai sindacati e dal governo locale. L’accordo prevedeva “la messa in campo di un governo di larga intesa, diretto da un primo ministro indipendente” e comporta numerose misure economiche e sociali. Tra queste la riduzione del prezzo del riso e del carburante, il blocco per un anno delle esportazioni dei prodotti di prima necessità.
 
Due settimane dopo, il 9 febbraio, lo sciopero generale ad oltranza ha ripeso perché quest’accordo è stato disatteso. 2500 lavoratori delle compagnie di bauxite (CBG) hanno bloccato i treni che trasportavano il minerale dalla miniera di Sangaredi al porto di Kamsar. La CBG, che ha per azionariato la multinazionale nord americana Alcan e Alcoa, ha iniziato a perdere 1 milione di dollari al giorno.
 
Dopo il 12 febbraio, un vero terrore si è propagato nel paese a causa della legge marziale decretata dal presidente Lantana Conté. “A ogni incrocio ci sono dei soldati che fermano la gente. Lunedì, ho visto molta gente morta per strada. Alcuni dei miei amici sono stati ammazzati. Penso sia necessario un vero e radicale cambiamento, che non si fermi solo alla cacciata di Conté ma di tutto il suo entourage”.
 
La settimana prossima, più di sessanta persone hanno perso la vita. I soldati hanno fatto perquisizioni durante la notte nei quartieri popolari. Alcune persone sono state arrestate. Un giornalista che si è fatto arrestare ha dichiarato “I berretti rossi hanno una lista di persone che devono arrestare. Questi arrivano al campo, sono spogliati, attaccati e barbaramente picchiati”.
 
Venerdì scorso, il capo di stato maggiore dell’armata guinea ha detto che la legge marziale sarà mantenuta finchè durerà lo sciopero. I sindacati rifiutano di negoziare prima della revoca della legge marziale.
 
Tradotto da Gabriele Proglio per resistenze.org