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da Rebelion - www.rebelion.org/noticia.php?id=78298 

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR

 

“Senza Freddo”

 

Quello che la stampa occidentale non racconta della Guinea Conakry

 

di Alfredo Moles

 

02/01/2009

 

In pochi sanno che l’etimologia della parola Africa è: “A” (in latino prefisso che significa “senza”) e “Frigo” (“freddo”, sempre in latino). In altre parole, il continente dove non c’è mai freddo, così battezzato dai romani o latini. Ho la fortuna di essere un conoscitore di questioni africane e posso così uscire dai mie tre dolori: Spagna, Argentina e Brasile.

 

Due giorni fa è successo qualcosa che potrebbe essere di vitale importanza per quel continente di un miliardo di abitanti, che se non fosse stato dissanguato dalla tratta degli schiavi e dalle epidemie , di abitanti ne avrebbe il doppio.

 

In mezzo alle feste dell’Occidente e dei crimini di Israele, un capitano ha approfittato della morte del dittatore di quel paese che si conosce come Guinea Conakry (dal nome della sua capitale) e ha preso il potere, aiutato da un gruppo di giovani ufficiali. Non un morto, né guerra civile - per il momento - ma le potenze “coloniali”, guidate dalla Francia, lo hanno già condannato.

 

I suoi crimini sono l’aver nominato un Primo Ministro - Kabiné Komara - su suggerimento della Confederazione dei Sindacati (il loro dirigente è il vecchio militante Rabiatu Diallo), sospendere i contratti di sfruttamento della bauxite (il principale introito nazionale), delle miniere di oro, diamanti e uranio.

 

Un altro degli orribili crimini è la messa a riposo di tutti i generali e colonnelli corrotti che collaborano con la Francia - ex potenza coloniale - e l’aver comunicato ai membri del G-8 che le elezioni ci saranno quando lo considererà necessario.

 

Sono ormai passati molti anni da quando hanno eliminato Lumumba, e ne sono passati venti da quando hanno assassinato uno dei giovani ufficiali più lucidi, il capitano Tomás Sankara, di etnia “fulani” in Burkina Faso, una speranza “negra”. Bisogna riconoscere e ricordare che la Guinea Conakry è stato l’unico paese coloniale di Parigi, che votò contro i piani di De Gaulle e a favore dell’indipendenza sotto la direzione del sindacalista Sekú Turé.

 

Dovremo aspettare, e vedere se il capitano quarantenne Mussa Camara sceglierà di essere Patrice Lumumba oppure Mobutu Sese Seko.

 

Speriamo che la corrente di nazionalismo popolare che gira per l’America latina abbia un alleato nell’Africa, un continente piagato da tradimenti, guerre e assassini.

 

Al momento lo minacciano tutte le potenze europee, il Dipartimento di Stato chiede elezioni immediate. La bauxite è strategica, l’altro grande produttore mondiale è Cuba, e i padroni di oro, diamanti e uranio sono già preoccupati per la rottura dei contratti. Vedremo cosa farà la Cina, interessata a queste materie prime. E poi non dimentichiamoci di Obama, lo “Zio Tom” che ci governerà per i prossimi anni. Buon 2009 e speriamo che le banche, i ricchi, i governi “democratici” vadano al diavolo.