www.resistenze.org - popoli resistenti - guinea - 15-01-18 - n. 657

Messaggio di Capodanno del gennaio 1969 nella Guinea rivoluzionaria

Amilcar Cabral | marxists.org *
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
In occasione del 45mo anniversario dell'assassinio (20/01/1973)

01/01/1969

Estratti dal messaggio registrato negli studi di Radio Libertacao e trasmessi il 1 gennaio 1969

Alla gente della Guinea e di Cabo Verde,
Ai quadri, militanti e combattenti del nostro Partito,
Compatrioti e compagni,

All'inizio di questo nuovo anno del 1969, in cui la nostra lotta armata per la liberazione nazionale compie il suo sesto anno, ho il grande piacere di rivolgervi questo messaggio di auguri, di felicitazioni e di certezza della vittoria finale per la nostra gloriosa lotta contro il criminale colonialismo portoghese.

La nostra gente, i quadri, i militanti e i combattenti del nostro grande Partito hanno buone ragioni per celebrare il nuovo anno e l'anniversario della nostra lotta con speranza rafforzata e con maggiore certezza della vittoria finale della nostra lotta per l'indipendenza, la libertà, la pace e il progresso del nostro popolo in Guinea e Capo Verde.

Come tutti sapete, siamo partiti praticamente dal nulla. Di fronte alla repressione e ai crimini dei colonialisti portoghesi siamo riusciti a organizzare e consolidare il nostro Partito e, passo dopo passo, a sviluppare la lotta armata in Guinea, e ora abbiamo liberato dal dominio coloniale più dei due terzi del nostro paese e più della metà della nostra popolazione. Ci stiamo preparando per una nuova fase della lotta a Cabo Verde. Stiamo sviluppando produzione, istruzione, strutture sanitarie e commercio nelle aree liberate. Abbiamo reso famoso il nome del nostro popolo in Africa e nel mondo. Abbiamo creato e stiamo creando centinaia di quadri politici, militari, tecnici e scientifici. Garantiamo, con completa certezza, la continuazione della nostra lotta fino alla vittoria finale.

Per sei anni i criminali colonialisti portoghesi, con l'aiuto dei loro alleati, hanno usato tutti i mezzi di distruzione disponibili contro di noi e hanno aumentato di sette volte la forza delle loro truppe; hanno cambiato il loro governatore e i loro comandanti; hanno provato ogni sorta di propaganda, con la menzogna e gli intrighi politici per smobilitare il nostro popolo e i nostri combattenti; hanno commesso atti di aggressione contro i paesi vicini e hanno fatto tutto il possibile per fermare la nostra lotta, ma non ci sono riusciti.

Al contrario, il nostro popolo sta diventando più consapevole della sua forza e il nostro Partito si irrobustisce ogni giorno, le nostre forze armate sono più potenti che mai, con più combattenti e quadri, con maggiore esperienza e armi più potenti. Questa, compatrioti e compagni, è la più grande vittoria del nostro popolo e del nostro grande Partito in questi sei anni: il successo della nostra lotta, il costante miglioramento della nostra organizzazione politica e militare, la certezza sempre crescente che nessun potere sulla terra può fermare l'avanzata del nostro popolo verso l'indipendenza nazionale. Questa è anche la più grande sconfitta per i colonialisti portoghesi che hanno fatto di tutto per fermare la nostra lotta, ma oggi sono costretti a riconoscere che ciò è impossibile.

Compatrioti e compagni: quelli di voi che hanno ascoltato o letto il discorso del nuovo capo del governo portoghese all'Assemblea nazionale del suo paese saranno orgogliosi del posto eccezionale dato alla nostra lotta in quel discorso. In effetti, il nuovo capo degli efferati colonialisti portoghesi non poteva nascondere la disperata situazione della guerra coloniale nel nostro paese e nel suo discorso ha dovuto esaltare i successi e l'importanza della nostra lotta.

Avrete anche sentito il discorso pronunciato a Bissao alcuni giorni fa dal governatore militare degli spietati colonialisti portoghesi. Anche questo discorso è stato una buona propaganda per la nostra lotta perché ha evidenziato chiaramente la situazione disperata del governatore militare portoghese qui nel nostro paese e perché ha dimostrato ancora una volta al nostro popolo e ai nostri combattenti che la nostra lotta è giusta e che abbiamo il diritto al progresso per il quale stiamo combattendo. Il governatore militare di Bissao ha promesso soldi con cui comprare i capi tradizionali, aumenti salariali per i funzionari, aumenti salariali per lavoratori, scuole, ospedali, strade asfaltate, vari miglioramenti agricoli, elettricità e acqua per tutte le case, ventilatori e frigoriferi per famiglie, ecc. ccc. Tutto questo è stato promesso dal governatore militare di Bissao.

Il nostro popolo, che si trovi nelle città o nelle campagne, conosce le promesse dei criminali colonialisti portoghesi, ma soprattutto sa che la nostra dignità di popolo africano, la nostra lotta, l'indipendenza che abbiamo già vinto nel gran parte della Guinea, non possono essere comprate. Sa anche che senza la nostra lotta, senza le grandi vittorie conquistate dal nostro Partito, il governatore militare portoghese non avrebbe avuto bisogno di fare tutte queste promesse per cercare di ingannarci e rimanere insediato nel nostro paese. Questo è il motivo per cui davanti alle promesse di tante buone cose, la nostra gente nelle città e nelle campagna avrà certamente detto come al solito: "Djarama PAIGC, grazie al Partito!"

All'inizio di questo nuovo anno di lotta, dobbiamo dire ai criminali colonialisti portoghesi, forte e chiaro, che se questo è il modo in cui intendono le cose, pagheranno caramente, molto caramente, la loro permanenza e anzi saranno cacciati dal nostro Paese! A prescindere dalle opere che intraprendono frettolosamente sull'isola di Bissao o in alcuni centri urbani, a prescindere dagli sforzi dell'ultimo minuto, saranno finiti, perché il nostro popolo si libererà completamente dall'odioso giogo coloniale portoghese e costruirà per sé, con la sua opera dignitosa e indipendente, una vita di libertà, giustizia e progresso per tutti, l'obiettivo principale del programma del nostro grande Partito.

Faremo dell'anno 1969 - che segna il decimo anniversario del massacro dei Pijiguiti - un anno decisivo per l'allargamento della lotta, un anno di vittorie ancora più grandi di quelle vinte in precedenza, un anno in cui dimostreremo ai criminali colonialisti portoghesi che il nostro popolo non ha bisogno del loro consenso per essere una nazione libera e indipendente con una propria distinzione in campo internazionale.

Dobbiamo infliggere punizioni severe ai traditori tra noi, a quelli che continuano a servire i criminali colonialisti portoghesi contro gli interessi del nostro popolo. Mostreremo chiaramente a questi traditori che è ora di decidere: o cessano di servire i colonialisti portoghesi o saranno annientati.

Dobbiamo intensificare la nostra lotta, il nostro lavoro politico e la nostra azione militare e portare la lotta armata in ogni angolo del nostro paese in cui ci siano ancora truppe colonialiste. Nel nostro lavoro politico, creeremo più comitati di base per il Partito, aumenteremo la produzione, miglioreremo l'istruzione, i servizi sanitari e tutti gli altri servizi del nostro stato in via di sviluppo. Nella lotta armata aumenteremo e miglioreremo la capacità di fuoco, rinforzando l'iniziativa, la facilità di movimento e disponibilità di armi per il nostro esercito popolare, per infliggere nuove e più devastanti sconfitte ai criminali colonialisti portoghesi.

Fino alla liberazione totale della nostra gente in Guinea e Capo Verde.
Avanti, compatrioti e compagni, nella nostra gloriosa lotta per la liberazione nazionale!
Lunga vita ai coraggiosi combattenti, quadri e militanti del nostro Partito!
Lunga vita al PAIGC, forza, guida e luce del nostro popolo eroico!
Morte ai criminali colonialisti portoghesi!


*) Tradotto in inglese da Richard Handyside e trascritto da Steve Palmer


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