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- popoli resistenti - grecia - 01-06-10 - n. 321
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Dichiarazione del CC del KKE sull'attacco omicida dell'esercito israeliano contro il convoglio di solidarietà con il popolo palestinese
Il KKE denuncia con orrore e indignazione il barbaro attacco omicida dell'esercito israeliano contro il convoglio di solidarietà al popolo palestinese che ha ucciso oltre 10 persone e causato decine di feriti.
Si tratta di un nuovo crimine del governo e dello stato israeliano che esemplifica la loro barbarie degli ultimi decenni nei confronti del popolo palestinese in lotta per i propri diritti. E' il segno della intensificata aggressività imperialista non solo contro il popolo palestinese ma contro i popoli della regione.
L'attività offensiva militare dello Stato di Israele è fermamente appoggiata e incoraggiata dagli Stati Uniti, dall'UE e dalle altre organizzazioni imperialiste. I governi del PASOK [partito socialdemocratico attualmente al governo] e di ND [partito conservatore precedentemente al governo] ne sono anche responsabili: poiché oltre ad essere tolleranti verso gli attacchi israeliani hanno firmato accordi di cooperazione militare organizzando manovre militari congiunte su vasta scala.
Il governo deve interrompere immediatamente ogni tipo di manovre militari, non solo quelle in corso, e porre fine a tutti gli accordi di cooperazione militare con Israele. La nave della Marina militare che pattuglia il mare aperto di fronte al Libano deve essere ritirata immediatamente.
Il KKE invita il popolo greco a rafforzare la solidarietà antimperialista con il popolo palestinese.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Iniziativa del capogruppo parlamentare del KKE presso il vice ministro degli Esteri circa l'attacco omicida israeliano
Comunicato stampa
Atene 31/05/2010
Il capogruppo parlamentare del KKE, Thanassis Pafilis, ha chiamato al telefono il vice ministro degli Esteri per denunciare l'attacco omicida israeliano al convoglio di solidarietà con Gaza. Thanassis Pafilis, informatosi sulle posizioni del governo, ha chiesto l'abolizione di tutti gli accordi militari tra Grecia e Israele, nonché l'intervento del governo per la liberazione di tutti i prigionieri.
Ufficio Stampa del CC del KKE
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
[La seguente interrogazione parlamentare è stata presentata alcuni giorni prima dell'attacco israeliano contro la "Freedom Flottilla", Ndr]
Fermare le manovre congiunta con la forza aerea israeliana
I deputati del da Partito Comunista di Grecia – KKE, Spyros Chalvatzis, Thanassis Pafilis, Liana Kaneli, Giorgos Marinos e Giorgos Mavrikos hanno rivolto un'interrogazione ai Ministri della Difesa e degli Esteri per protestare contro le manovre aree congiunte delle forze aeree greche con quelle israeliane.
Il testo della interrogazione riferisce:
"In un periodo in cui si intensificano le proteste contro la brutale violazione dei diritti del popolo palestinese sia nel nostro paese che a livello internazionale, e nel contempo crescono le minacce di un attacco militare contro l'Iran, le forze aeree greche e israeliane realizzeranno entro il 3 giugno manovre congiunte nello spazio aereo sovrastante la Grecia, su Creta, sull'Egeo e lo Ionio. Si ammette apertamente che queste manovre si svolgono nel quadro dei preparativi delle forze aeree israeliane per il bombardamento di obiettivi in Iran. Questo sviluppo pericoloso si ritorce contro il popolo iraniano e tutti i popoli della regione ed è contraria alla volontà del nostro popolo. Inoltre, il popolo greco ha condannato una manovra analoga effettuata nel periodo in cui era la governo il partito ND [Nuova Democrazia, partito conservatore]".
Su questa base i parlamentari del KKE chiedono al governo quali provvedimenti intenda adottare per annullare questa manovra provocatoria che non ha nulla a che fare con la difesa della sovranità del nostro paese e costituisce un'inaccettabile azione diretta e aggressiva che contribuisce attivamente all'aggressione di altre nazioni e popoli
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