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- popoli resistenti - grecia - 25-04-16 - n. 586
La buona UE, il cattivo FMI e il governo Syriza-Anel
Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
10/04/2016
Intervento di Dimitris Koutsoumpas, Segretario Generale del CC del KKE, pubblicato sul quotidiano Ethnos
Le conversazioni dei dirigenti del FMI, pubblicate sul sito "Wikileaks", hanno evidenziato le acute contraddizioni tra l'FMI e le sezioni del capitale statunitense, da un lato, e l'UE, in particolare le sezioni del capitalismo tedesco, dall'altro, riguardo al programma di aiuti alla Grecia e alle difficoltà nel portare a termine la valutazione corrente [del programma di riforme e ristrutturazione].
Sarebbe ingenuo pensare che la pubblicazione di questi archivi in un determinato momento, ma anche che gli eventi successivi, come ad esempio l'incontro Merkel-Lagarde, abbiano a che fare esclusivamente con i negoziati del governo greco e l'atteggiamento di tecnocrati come Thomsen e Velculescu.
Vi sono ragioni molto più profonde e sono legate alla gestione del debito nel suo complesso e non solo della Grecia, nonché ai processi in corso nella zona euro.
Ad esempio, gli Stati Uniti e, per estensione, il Fondo monetario internazionale, propongono il completamento della valutazione [del programma di riforme e ristrutturazione] quale prerequisito per un "taglio" del debito greco, che sarà sostenuto soprattutto dalla Germania.
La Germania si oppone a questa prospettiva e utilizza il completamento della valutazione come strumento di pressione per accelerare le riforme, mantenendo aperta la possibilità di uscita del paese dalla zona euro.
Pertanto, aver reso manifesto questo contrasto attraverso le pubblicazioni sui media, non è un fatto inedito e tanto meno accidentale. Ricordiamoci dello scontro USA-Germania sulla scia delle rivelazioni dell'agente della NSA, Snowden, sulle intercettazioni dei funzionari europei da parte delle agenzie degli Stati Uniti e il caso "Wikileaks".
Inoltre, negli ultimi anni e più generalizzati che mai, si affacciano molti scenari contrastanti sul futuro della UE, sempre in combinazione con il futuro della zona euro, con la Gran Bretagna, la Francia e la Germania, come protagonisti principali.
Tutto questo accade sullo sfondo delle preoccupazioni per l'economia globale, dato che nel 2015 la crescita del capitalismo mondiale è rallentata e l'inizio 2016 manda segnali pericolosi. La minaccia di una nuova recessione sincronizzata nell'economia capitalista globale getta ancora più "benzina sul fuoco" degli antagonismi tra i grandi gruppi di affari e i rispettivi stati e le alleanze internazionali, che si comportano come bande di ladri. Le loro alleanze, in primo luogo, si ritorcono contro il popolo e durano per il tempo necessario e nei campi coerenti con i loro interessi.
Per quanto riguarda il governo, è ovvio che sfrutti le rivelazioni sulle conversazione dei dirigenti del FMI per ripetere il noto e collaudato ricatto, che "le cose possono anche peggiorare", con l'obiettivo di accelerare la valutazione sul programma di riforme e il nuovo pacchetto di misure, e per conferire un migliore aspetto al memorandum firmato con l'UE. Ciò che è interessante notare è che, mentre durante tutto il periodo precedente il governo Syriza-Anel confidava sul ruolo del Fondo monetario internazionale e degli Stati Uniti, ora sembra essere più vicino alle posizioni della UE e della Germania. Naturalmente, questa inversione di ruolo tra "bene e male" non può mistificare il fatto che sia il Fondo monetario internazionale che l'Unione europea hanno come obiettivo comune l'attuazione delle misure antipopolari e il rafforzamento della redditività dei loro gruppi monopolistici a discapito della popolazione greca.
Il governo Syriza-Anel, eletto con la parola d'ordine della cancellazione dei memorandum, arriva oggi, 15 mesi più tardi, fino al punto non solo di dare attuazione alle politiche precedenti di Nuova Democrazia e Pasok, ma di firmarne ancora, oltre ad asserire che l'applicazione letterale del memorandum sia un "atto di sfida" verso le richieste del FMI!
In questo modo, il governo cerca di superare le difficoltà incontrate nel completamento delle valutazioni sul programma di riforme, difficoltà inerenti anche alle opinioni diverse all'interno del quartetto dei creditori ufficiali oltre che per superare il malcontento popolare, l'opposizione alle nuove misure sulla tassazione, la previdenza sociale, ecc. I circoli politici borghesi, sia in Grecia che all'estero, preferiscono il "completamento" della "valutazione" da parte del governo Syriza-Anel, ma si preparano anche per altre possibili evenienze politiche. Mentre (allo stesso tempo) gli altri partiti di opposizione e in particolare Nuova Democrazia, sollevano la questione del cambiamento di governo, sia attraverso le elezioni o in base dell'attuale parlamento.
Tutto questo deve essere noto al popolo greco che non deve rimanere un osservatore passivo degli eventi, non deve rimanere intrappolato nella scelta tra "Scilla e Cariddi", non deve lasciarsi imbambolare dai trucchi della comunicazione del governo e degli altri partiti. Invece il popolo, i lavoratori, il movimento, devono essere in grado di imprimere un segno sul corso degli eventi, guidati dai propri interessi e non da un fuorviante "obiettivo nazionale" di ripresa, che è comunque incerta, ma soprattutto perché (questo obiettivo) poggerà sulla rovina dei diritti dei popoli.
Soprattutto, il popolo deve essere in grado di organizzare e dirigere la sua lotta per far valere i suoi diritti, costruire una nuova grande Alleanza Popolare che abbia per obiettivo la distruzione del sistema marcio di sfruttamento capitalistico e dei gruppi monopolistici.
Le persone che riconoscono al KKE la militanza, la stabilità e la coerenza nella lotta per gli interessi del popolo, sono interessate a questo corso. Esse oggi possono e devono fare un passo avanti e sostenere attivamente la proposta politica del KKE per superare la crisi, per un nuovo tipo di organizzazione sociale che abolisca i barbari rapporti di sfruttamento esistenti, organizzi e diriga la produzione, l'economia, i servizi sociali, le relazioni con gli altri paesi a vantaggio della prosperità dei popoli, per il soddisfacimento dei bisogni reali dei popoli e la salvaguardia del lavoro stabile e permanente per tutti.
Quanto più questa proposta guadagna terreno, tanto più saremo in grado di ritardare e ostacolare le misure antipopolari, chiedere il miglioramento della qualità della nostra vita, conquistare delle posizioni. Abbiamo sufficiente esperienza. Ma le persone non sono ancora consapevoli della loro forza reale. Occorre usare questa forza, darne prova ora. Il governo non deve illudersi che sia sufficente portare la proposta di legge in parlamento durante le feste di Pasqua, per evitare che il popolo non protesti nelle strade.
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