www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 19-06-18 - n. 677

Sull'accordo tra Grecia e FYROM

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/06/2018

L'accordo tra i governi della Grecia e dell'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia è stato raggiunto mediante l'esplicito intervento degli USA, della NATO e dell'UE, ha il loro sigillo ed è stato firmato in base ai termini e alle agende determinate da questi organismi per progredire nell'integrazione euroatlantica dei Balcani occidentali.

Questo obiettivo si evince chiaramente dal testo dell'accordo. Non è un caso che i primi a salutarlo siano stati il Dipartimento di Stato (Usa), la NATO e l'UE.

Questo è il motivo per cui l'intero processo si è concentrato sulla questione del nome del paese vicino, mentre una serie di altre questioni cruciali, come contrastare l'irredentismo, apportare i cambiamenti necessari nella Costituzione del paese vicino, non solo vengono posticipati ad un futuro incerto, ma rendono la situazione sempre più complicata dopo l'accettazione da parte del governo greco delle posizioni sui "cittadini macedoni" e di "lingua macedone", che costituiscono l'essenza dell'irredentismo.

Di conseguenza, è un accordo che non può garantire una soluzione a favore del popolo greco, del popolo del paese vicino, né degli altri popoli della regione.

Le affermazioni del governo secondo cui presumibilmente questo accordo salvaguarderà la pace, la cooperazione e la stabilità nei Balcani e nella regione più ampia, sono completamente false, ingannevoli e ignoranti della storia.

Trascurano e silenziano consapevolmente il fatto che la NATO e l'UE siano fattori di insicurezza e di cambiamento delle frontiere, che fomentino il nazionalismo e l'irredentismo. I popoli dei Balcani, in particolare, hanno fatto proprie le esperienze negative della politica degli imperialisti in tutti questi anni.

Si tace il fatto che il corso della Grecia, della Turchia, dell' Albania, del Montenegro, della Bulgaria e della Romania nella NATO e l'espansione dei piani dell'UE, coesistono con le dispute frontaliere e le violazioni dei diritti sovrani, suscitando anche inesistenti minoranze a spese dei popoli della regione. Le relazioni greco-turche sono l'esempio più caratteristico.

Inoltre, si tace sul fatto che la regione più ampia è nell'occhio del ciclone delle competizioni ed è per questo che si stanno intensificando interventi come il passaggio di imponenti forze militari, l'installazione di nuove basi militari ecc. L'adesione di paesi dei Balcani occidentali alla NATO e all'UE fa parte di questi piani, nel contesto delle competizioni con altri Stati potenti, come la Russia.

Il governo di SYRIZA-ANEL si è trasformato nel miglior portabandiera dei piani della NATO e dell'UE nella regione, a favore di settori del capitale greco che reclamano maggiori quote di profitto nella nuova ripartizione della regione, del saccheggio e dello sfruttamento dei popoli. E' l'altra faccia della politica antipopolare applicata all'interno del paese che sta schiacciando il reddito e i diritti del popolo.

SYRIZA, sotto il mantello del cosmopolitismo, assolve il ruolo dell'imperialismo, fomentando l'illusione che l'ampliamento delle organizzazioni imperialiste salvaguardi la pace e l'amicizia dei popoli. Nonostante la sua superficiale obiezione, SYRIZA coincide e conta sull'aiuto di forze nazionaliste che, anche se reagiscono negativamente all'accordo, non mettono in questione il consolidamento della NATO e dell'UE nella nostra regione.

Il KKE chiama il nostro popolo e i popoli della regione a rafforzare la loro solidarietà e la lotta comune contro i piani imperialisti, contro il nazionalismo, contro la NATO e l'UE; adesso, non è il momento della compiacenza, come sta cercando di sostenere il governo.

Ufficio Stampa del CC del KKE

Atene, 19/06/2018


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