www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 03-09-18 - n. 681

Dichiarazione del KKE sul discorso alla nazione di Tsipras

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/08/2018

La cosiddetta «nuova era» sarà fondata sulle «macerie fumanti» dei diritti del popolo.

Martedì 21 agosto 2018 il primo ministro Alexis Tsipras, nel suo discorso alla nazione dall'isola di Itaca sull'uscita della Grecia dal memorandum, ha in sostanza annunciato il proseguimento delle sue politiche antipopolari. Le frasi «siamo usciti dal memorandum ma non abbiamo ancora terminato» e «con prudenza e responsabilità dobbiamo evitare che la Grecia ritorni alle carenze e alla bancarotta» rappresentano un'evidente conferma ai creditori e ai mercati del fatto che i giorni delle misure antipopolari non sono finiti.

Adottando toni celebrativi, Tsipras ha tentato di alimentare nel popolo l'aspettativa che qualcosa cambierà in meglio. L'isola di Itaca è stata scelta dal governo proprio per alimentare nel popolo queste aspettative, ricollegandole all'epico viaggio mitologico di Ulisse e al termine delle sue peripezie, segnato dal ritorno nella sua terra natale di Itaca.

 In una dichiarazione sul discorso pronunciato a Itaca da Alexis Tsipras, l'Ufficio Stampa del Comitato Centrale del KKE sottolinea che «il primo ministro sta tentando di nascondere il fatto che la cosiddetta "nuova era" poggia sulle "macerie fumanti" dei diritti del popolo e della gioventù». Il domani costituirà una continuazione del passato, dal momento che centinaia di leggi del memorandum rimarranno in vigore sotto la rigida supervisione dell'UE – gli spietati esuberi, la giungla del mercato del lavoro, le rapine fiscali, la degrado di ogni aspetto dell'esistenza umana. Il popolo greco lo sa benissimo, a prescindere da quanto il governo SYRIZA-ANEL tenti di ingannarlo, e quali che siano gli eccessi teatrali a cui arriverà il signor Tsipras.

Il governo non si è impegnato ad abolire nemmeno una delle misure imposte al popolo dal memorandum. Al contrario: in ogni sua dichiarazione, conferma che le riforme continueranno, che non vi sarà alcun ritorno al passato, il che implica in sostanza che il popolo deve dimenticare ciò che ha perduto e accontentarsi delle briciole e degli aiuti estemporanei che gli vengono elargiti.

 Questo, almeno, è quanto ordina il capitale, così come gli alleati del governo, l'UE e il FMI, che da un lato riconoscono al governo di aver compiuto la sua sporca missione e dall'altro lo pagano in anticipo affinché prosegua le sue politiche antipopolari. La promozione di queste politiche verrà giudicata dai «mercati» e dagli «investitori» in modo tale da mostrare fiducia nell'economia greca.

La realtà del «memorandum» descritta dal primo ministro – la miseria, la disoccupazione, l'oppressione, la corruzione, gli osceni profitti realizzati dal capitale – è la barbarie della via di sviluppo capitalista, ed è il cuore della sua stessa politica, che ha alacremente proseguito le politiche dei governi di Nea Demokratia e del PASOK.

Questa identità strategica non può essere tenuta nascosta, malgrado tutti i loro tentativi, dai falsi dilemmi sui «fronti anti-destra e anti-SYRIZA» e sul «mantenimento dei progressi compiuti» – discorsi che fanno pensare alla «minestra riscaldata» di una fallimentare trasversalità bipartisan.

Nessuna fiducia, nessuna illusione. La sola via di uscita per il popolo implica l'abolizione di tutte le leggi del memorandum, l'indennizzo per tutte le perdite subite, la soddisfazione di tutte le necessità attuali. Il popolo, il popolo lavoratore, non è fatto di «Lotofagi» e non si schiererà né con Scilla né con Cariddi. Che il signor Tsipras scelga pure con quale dei due mostri intende identificare il suo governo. Noi sceglieremo la nostra «Itaca», quella che ci offre il viaggio meraviglioso della lotta per la vita e per il futuro che meritiamo! Senz'altro, questa «Itaca» non ci deluderà.


Gli ingannevoli festeggiamenti del governo SYRIZA-ANEL

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

23/08/2018

Il 21 agosto 2018, il governo SYRIZA-ANEL ha festeggiato l'uscita formale della Grecia dal memorandum, tentando di alimentare nel popolo un'atmosfera di gioia e l'idea che ora le cose cambieranno in meglio nella vita quotidiana delle persone. Ha perfino definito questo evento «un ritorno alla normalità» e «l'inizio di uno sviluppo equo».

Il KKE ha immediatamente replicato con argomenti che smentiscono la propaganda governativa per le seguenti ragioni:

La verità è che il memorandum – cioè gli accordi tra i governi greci, l'UE e il FMI per il sostegno economico in cambio di misure contro i lavoratori e contro il popolo – non ha preceduto, bensì seguito l'emergere della crisi economica capitalista in Grecia nel 2009. Questa crisi, le cui cause sono state individuate nel modo di produzione capitalista in sé, si è manifestata in Grecia con l'espansione del debito pubblico, le cui cause sono già state analizzate nei particolari (vedi https://www.resistenze.org/sito/os/ec/osecbi12-009531.htm).

L'emergere della crisi capitalista in Grecia ha condotto, tra le altre cose, alla firma di due memorandum da parte dei governi di Nea Demokratia e del PASOK e di un terzo memorandum da parte del governo SYRIZA-ANEL con le organizzazioni imperialiste UE e FMI, i creditori stranieri del Paese. Questi memorandum prevedono centinaia di misure – interventi che sono stati intrapresi e attuati dai governi greci nel corso di tutti questi anni, con il pieno appoggio della Federazione delle Imprese Elleniche (SEV) e delle altre organizzazioni del grande capitale. Queste misure non sono state imposte «dagli stranieri», ma hanno rappresentato un programma strategico del capitale mirante a ripristinare la redditività, scaricando sui lavoratori il peso della crisi.

Il sistema borghese ha dimostrato di avere a disposizione delle riserve, come è apparso chiaro quando SYRIZA ha assunto il potere proseguendo le politiche contro il popolo, che ammontano ormai a ben 700 leggi antipopolari votate negli ultimi dieci anni.

Per garantire al capitale il ripristino della redditività, il costo del lavoro è stato ridotto, sia con le riduzioni dei salari e delle pensioni, sia con il taglio dei benefici sociali, la significativa riduzione dei budget di spesa sociale, nonché con l'imposizione di un pesante fardello fiscale alla popolazione. Le perdite subite dai redditi popolari si aggirano sul 30-40%.

Il governo SYRIZA-ANEL mente quando parla di una «nuova era» dopo il memorandum, perché le centinaia di leggi antipopolari sono rimaste! Sono stati assunti impegni con il capitale e con le organizzazioni imperialiste per la prosecuzione di queste stesse politiche antipopolari, che favoriranno la cosiddetta «competitività» e l'«imprenditorialità» – cioè l'aumento dei profitti del capitale.

Nuovi attacchi ai diritti del popolo sono stati accettati e verranno attuati nei prossimi anni.

Con il cosiddetto «Semestre Europeo», il «Patto Euro Plus», l'«accordo finanziario», il «miglioramento della governance economica», come in altri Paesi che fanno parte dell'UE, l'Unione Europea monitorerà rigidamente la prosecuzione e l'intensificazione dell'attacco antipopolare. In ogni caso, misure antipopolari sono state adottate anche in altri Paesi UE che non avevano concluso alcun memorandum come la Grecia.

Ma anche se non vi era una supervisione da parte dell'UE, vi sarebbe stata – come in ogni società capitalista – la «supervisione» del grande capitale, dei monopoli e del loro obiettivo di aumentare i propri profitti. Per questo motivo, non può esistere «sviluppo equo» in un contesto capitalista.

In questi anni, è stato particolarmente importante il ruolo guida del KKE e dei sindacati di classe che lottano uniti nel Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), che hanno organizzato la lotta popolare dei lavoratori, attuando decine di mobilitazioni e scioperi, centinaia di manifestazioni, occupazioni di ministeri e altre iniziative. Malgrado le difficoltà, il ruolo di SYRIZA, la nuova socialdemocrazia, e degli altri partiti borghesi è stato smascherato. È stata promossa la resistenza popolare, e sono state conquistate nuove posizioni nel movimento sindacale della classe operaia e nei settori popolari; la lotta dei lavoratori è continuata con istanze basate sui loro bisogni attuali. Sta emergendo la necessità di una lotta anti-capitalista, anti-monopolista contro il vero nemico – il capitale e il suo potere.

Per il popolo esiste una via di uscita! È nella lotta insieme al KKE per la riunificazione del movimento sindacale e il rafforzamento dell'Alleanza Sociale, contro i piani del governo, dell'UE e dei suoi partiti, che sono al servizio dei profitti del capitale; la lotta per l'abolizione di tutte le leggi antipopolari, per il ripristino dei redditi popolari; la concentrazione delle forze che relegheranno la barbarie capitalista nell'«immondezzaio della storia» ed edificheranno una società nuova, senza crisi, senza disoccupazione e senza guerre. Una società socialista-comunista con la socializzazione dei mezzi di produzione, la pianificazione centralizzata dell'economia, l'abbandono delle organizzazioni imperialiste UE e NATO, il potere dei lavoratori.


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