www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 15-05-21 - n. 790

Manifestazioni di massa contro la legge antioperaia

Partito Comunista di Grecia | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/05/2021

Migliaia di lavoratori di Atene, Salonicco e altre città della Grecia hanno risposto all'appello dei sindacati radunati nel Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) contro il nuovo disegno di legge antioperaia che prevede l'abolizione della giornata lavorativa di 8 ore e pone nuovi ostacoli all'azione sindacale. I lavoratori hanno scandito a gran voce: "Giù le mani dalla giornata lavorativa di 8 ore", facendo capire al governo e ai datori di lavoro che non diventeranno "schiavi nel 21° secolo".



Nikos Papageorgiou, membro del comitato esecutivo della Federazione dei lavoratori del settore turistico (POEET) e della Confederazione generale dei lavoratori greci (GSEE), ha parlato alla manifestazione di massa dei sindacati ad Atene e ha chiesto la revoca immediata del mostruoso disegno di legge antioperaia. E ha asserito che: "E' nostra ferma convinzione la difesa della giornata lavorativa di 8 ore e anzi la rivendicazione della giornata di 7 ore per 5 giorni alla settimana, oltre aumenti salariali per soddisfare le nostre esigenze e misure di protezione della nostra salute e sicurezza sui luoghi di lavoro."

Ha inoltre aggiunto che: "La classe operaia ribatte agli annunci del governo con una frase: Non diventeremo gli schiavi nel 21° secolo! L'annuncio del "ministro dei padroni" può trovare solo una risposta: Scenderemo in piazza! Lotteremo per sfuggire all'incubo che ci stanno preparando!

Questo non è semplicemente un altro disegno di legge, l'ennesimo tentativo di complicare la nostra lotta quotidiana per la sopravvivenza. Questo è un rullo compressore che schianta la pietra angolare dei nostri diritti: l'orario di lavoro". Una giornata lavorativa di 13 ore, 150 ore di straordinario all'anno, l'esclusione delle pause dall'orario di lavoro, ha ricapitolato Papageorgiou, esortando i lavoratori a chiedersi: "C'è un limite allo sfruttamento umano? C'è un limite alla sete di profitto dei padroni?".

"Dobbiamo illustrare in dettaglio queste misure ed evidenziare il motivo per cui sono assunte ora", ha sottolineato, spiegando: "Questo perché l'uscita dalla pandemia rivelerà al popolo che era già iniziata e occultata una nuova e più profonda crisi capitalista. (...) Ora hanno bisogno di intensificare il nostro lavoro con tutti i mezzi per massimizzare i loro desiderati profitti. Ecco perché oggi colpiscono ciò che noi consideriamo sacrosanto: la giornata lavorativa di 8 ore e il nostro diritto a organizzarci. Per questo hanno archivi elettronici dei membri dei sindacati. Per questo vogliono che i sindacati siano agli ordini dei datori di lavoro. Ecco perché odiano chiunque metta in discussione questo sistema barbarico di sfruttamento e i suoi estensori".

In seguito, i manifestanti hanno marciato nelle strade principali della capitale greca e hanno raggiunto il Parlamento. Passando davanti al Ministero del Lavoro, i manifestanti hanno appeso uno striscione che lo ribattezza: "Unione dei datori di lavoro greci".

È di rilievo che i sindacati nel corso della manifestazione, abbiano denunciato lo stato di Israele che ancora una volta uccide il popolo palestinese, con la connivenza degli USA e dell'UE. I sindacati hanno espresso la loro solidarietà al popolo palestinese, assicurando che continueranno a sviluppare iniziative contro i piani imperialisti e la barbarie israeliana.


Migliaia di persone hanno manifestato davanti alle ambasciate di Israele e degli USA

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

17/05/2021

Solidarietà con il popolo palestinese! Nessun coinvolgimento nei piani imperialisti!

Migliaia di lavoratori che hanno risposto all'appello del Comitato greco per la distensione internazionale e la pace (EEDYE), dei sindacati e delle organizzazioni di massa hanno inviato un forte messaggio antimperialista manifestando davanti al Ministero della Difesa e poi marciando verso le ambasciate di Israele e degli USA.

I manifestanti, esibendo striscioni e cartelli e intonando slogan, hanno denunciato il crimine dello stato assassino di Israele commesso con la connivenza degli USA, della NATO e dell'UE. Hanno in questo modo inviato un messaggio di solidarietà con il popolo palestinese e insieme espresso la richiesta di porre fine all'approfondimento delle relazioni greco-israeliane perseguito dal governo di Nuova Democrazia, avviato a suo tempo dal governo SYRIZA. Hanno anche chiesto la chiusura delle funeste basi militari e di interrompere qualsiasi partecipazione ai piani USA, NATO e UE, che assassinano le persone e favoriscono l'aggressione israeliana.

Il tenente colonnello (in pensione) N. Papanastasis, deputato del KKE e membro del Consiglio Nazionale di EEDYE, si è rivolto alla manifestazione davanti al Ministero della Difesa e ha osservato che "il nuovo crimine dello stato assassino di Israele ai danni del popolo palestinese è un crimine commesso con la connivenza degli USA e della UE. Il governo greco e gli altri partiti borghesi sostengono apertamente l'aggressione israeliana. Sono responsabili e hanno contribuito a questa evoluzione della situazione", sottolineando che "hanno dato priorità alla realizzazione dei piani USA-NATO".

Dimitris Koutsoumbas: Il governo deve riconoscere lo Stato palestinese

Il Segretario Generale del Comitato Centrale del KKE, Dimitris Koutsoumbas, ha partecipato alla manifestazione e ha dichiarato che "il governo greco deve procedere al riconoscimento dello Stato palestinese, sulla base della risoluzione unanime del Parlamento del 2015". Ha sottolineato che "Siamo qui per esprimere la nostra solidarietà con il popolo palestinese che è stato colpito duramente dagli attacchi omicidi israeliani con il sostegno degli Stati Uniti, della NATO e dell'UE. Esigiamo che il governo greco proceda al riconoscimento dello Stato palestinese, sulla base della risoluzione unanime del Parlamento del 2015. Esigiamo che la Grecia si sganci da tutti i piani imperialisti che pongono gravi pericoli per il nostro popolo e il nostro paese",




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