Manifestazione KKE all'ambasciata russa e corteo verso l'ambasciata americana
Migliaia di manifestanti ad Atene, Salonicco e altre città della Grecia hanno risposto all'appello del Partito Comunista di Grecia e della Gioventù Comunista di Grecia ed hanno gridato contro la guerra imperialista.
Nella capitale greca, migliaia di manifestanti hanno inondato le strade davanti all'ambasciata russa ad Atene, condannando l'inaccettabile intervento militare della Russia e l'invasione dell'Ucraina, che ha dato l'inizio formale a una guerra preparata in tutti gli anni precedenti, riguardante la competizione tra due campi imperialisti - da un lato gli USA-NATO-UE e dall'altro la Russia - per i profitti del capitale, per la condivisione di mercati, territori. I manifestanti del KKE e della KNE hanno poi marciato verso l'ambasciata americana ad Atene, condannando il ruolo dell'imperialismo americano negli sviluppi.
I comunisti della Grecia hanno dimostrato con le loro mobilitazioni antimperialiste di massa contro la guerra - che è nell'interesse del popolo greco, di tutti i popoli, sollevarsi nella lotta contro la guerra senza scegliere alcun campo imperialista.
Inoltre, hanno condannato il fatto che la Grecia, sotto la responsabilità di tutti i governi di ND, SYRIZA, KINAL, è stata trasformata in una vasta base NATO di accerchiamento della Russia, ma anche in una calamita per una ritorsione, come ammesso dalla Russia. I manifestanti hanno chiesto che le basi militari USA-NATO fossero chiuse, che il coinvolgimento della Grecia nella guerra fosse fermato, che il paese fosse liberato dai piani e dalle unioni imperialiste, con il popolo come padrone nel proprio paese.
Hanno condannato gli armamenti esorbitanti per le esigenze della NATO, che il popolo sta pagando, così come l'alto costo del carburante e in generale dell'energia e dei beni di consumo, che stanno soffocando il popolo.
Alla mobilitazione di massa ad Atene ha partecipato il SG del CC del KKE Dimitris Koutsoubas, che ha dichiarato ai rappresentanti dei media: "La scelta di qualsiasi centro imperialista o alleanza imperialista è una scelta che porta al massacro dei popoli, del popolo greco. Solo l'indipendente e autonoma strategia politica contro i piani borghesi e imperialisti è la via d'uscita per i lavoratori e il popolo. Noi diciamo no alla guerra imperialista. La Grecia qui e ora deve smettere di essere coinvolta in questi processi. Chiudere qui e ora le basi della morte".
A Salonicco, la manifestazione si è tenuta prima al consolato russo e poi a quello americano in città.
Per la protezione del reddito, del lavoro e della salute delle persone
Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
28/02/2022
Manifestazione di massa dei sindacati
La mattina di sabato 26 febbraio, decine di migliaia di lavoratori e giovani, uomini e donne, si sono riversati nelle strade di Atene rispondendo all'appello di più di 400 sindacati e federazioni dei lavoratori, organizzazioni dei lavoratori autonomi, associazioni studentesche, delle donne e altre organizzazioni di massa. Alla manifestazione hanno partecipato anche i sindacati dei settori industriali e dei luoghi di lavoro che sono diventati il bersaglio di una feroce offensiva anti-lavoro, come LARCO e Kavala Oil.
La manifestazione di massa ha inviato il messaggio che il malcontento generalizzato si trasforma in una lotta collettiva contro il carovita che colpisce i lavoratori e gli strati popolari, i pesanti attacchi al reddito, l'assenza di Contratti Collettivi che garantiscano i diritti contemporanei dei lavoratori, la rapina fiscale e l'attacco ai lavoratori autonomi. Con questa manifestazione, le centinaia di sindacati hanno dichiarato che procederanno con un'escalation coordinata di scioperi nel prossimo periodo.
Dimitris Koutsoumbas, GS del CC del KKE, ha partecipato alla manifestazione e ha fatto la seguente dichiarazione ai media: "Siamo presenti nella lotta dei lavoratori contro i rincari che affliggono le famiglie popolari, contro i licenziamenti e le pesanti tasse, per difendere la salute, la vita, i salari e i diritti dei lavoratori e del nostro popolo, per i Contratti Collettivi. Saremo sempre dalla loro parte nelle strade, in Parlamento, ovunque".
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