www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 26-10-22 - n. 845

Paralizzato il porto del Pireo durante lo sciopero del 25 ottobre

Pame | pamehellas.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

26/10/2022

Foto: https://flic.kr/s/aHBqjAcyjD

Con lo sciopero di 24 ore di ieri al Pireo, migliaia di lavoratori hanno lanciato un forte messaggio di militante protesta e intensificazione della lotta in vista dello sciopero generale nazionale del 9 novembre.

Coordinati e riuniti nei loro sindacati, i lavoratori portuali, delle navi, dei cantieri navali, i metalmeccanici, hanno paralizzato per 24 ore il più grande porto della Grecia il 25 ottobre. Su uno dei porti più grandi d'Europa è calato il silenzio per lo sciopero.

Fin dall'alba i lavoratori hanno combattuto la loro battaglia con determinazione, stroncando ogni tentativo di rottura dello sciopero da parte dei padroni.

Al loro fianco c'erano lavoratori di altri settori, giovani, donne, pensionati, accorsi a esprimere la loro solidarietà concreta: le immagini più significative al porto passeggeri, dove hanno preso posto, davanti ai pontili, insieme ai marittimi in sciopero, ancora prima dell'alba.

Akis Antoniou, presidente della sezione del Pireo del Sindacato dell'Industria metalmeccanica e cantieristica dell'Attica, nel suo intervento ha fatto riferimento alle sirene che risuonano continuamente nella zona della cantieristica per il grande pericolo derivante dai continui "incidenti" sul lavoro.

"È inaccettabile che per consentire profitti da record a PPA, COSCO e agli armatori, si debba lasciare la famiglia la mattina per il pane quotidiano senza sapere se torneremo a casa. Le misure immediate per la salute e la sicurezza sul lavoro sono la nostra prima priorità", ha sottolineato e ha indicato le rivendicazioni del sindacato in materia di protezione nei luoghi di lavoro, di rafforzamento dei meccanismi di sorveglianza e l'attuazione del Contratto Collettivo di Lavoro per tutti i lavoratori, oltre la messa in funzione di un Centro Sanitario con specialità legate alle attività svolte nell'area cantieristica, una Stazione dei Vigili del Fuoco e squadre di soccorso, dato che, come ha osservato, ci sono volute 4 ore per estrarre un operaio metalmeccanico che, lavorando a 14 metri di altezza, è precipitato nella stiva di una petroliera ed è ancora ricoverato in ospedale. "Se avesse avuto un'emorragia sarebbe morto. Ma anche adesso, a causa degli ematomi alla testa, non sappiamo come starà quando uscirà dall'ospedale", ha osservato e sottolineato: "Noi continuiamo la lotta. Siamo l'uno accanto all'altro e il 9 novembre, in occasione dello sciopero, dovremo inondare il Pireo con la nostra manifestazione".


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