www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 19-06-23 - n. 870

Nessun compromesso con i crimini degli imperialisti

Partito Comunista di Greci (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

16/06/2023

Nel pomeriggio del 15 giugno, sindacati e organizzazioni di massa, lavoratori e giovani hanno espresso la loro rabbia e indignazione per il nuovo crimine nel Mediterraneo, questa volta al largo delle coste di Pylos, inscenando una protesta davanti al Parlamento greco seguita da una marcia verso gli uffici dell'UE ad Atene.



Il nuovo naufragio fa parte di una serie di crimini commessi negli ultimi anni nel Mediterraneo e nel Mar Egeo. Gli imperialisti, i loro governi, l'UE e la NATO, ne sono i mandanti: sono loro che scatenano guerre, uccidono popoli, saccheggiano paesi, creano un esercito di rifugiati.

"La classe operaia, i nostri sindacati devono condannare la politica responsabile di centinaia di morti e tutti i partiti che hanno votato, sostenuto e attuato questa politica antioperaia, questa politica anti-migranti", ha dichiarato Nikos Mavrokefalos, membro della Segreteria del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), davanti agli uffici dell'UE, invitando a intensificare la lotta ogni giorno "per rovesciarli".

"Il naufragio mortale non è stato un incidente, ma un crimine predeterminato", ha sottolineato Giannis Anagnostou, presidente del sindacato dei lavoratori edili di Atene. "La guerra, le operazioni militari di ogni tipo, lo smembramento dei Paesi a causa dello sfruttamento selvaggio e del saccheggio, i regimi autoritari, l'istigazione di conflitti civili e la distruzione dell'ambiente causano lo sradicamento di questi milioni di persone", ha dichiarato, evidenziando le cause dell'emigrazione, dei rifugiati, dei naufragi e dell'azione irresponsabile di trafficanti disumani.

"Smettano di versare lacrime di coccodrillo, tutti i responsabili dello spargimento di sangue dei popoli: gli alti funzionari della NATO, dell'UE, di tutti i governi greci susseguitisi nel corso degli anni (...) Il coinvolgimento del Paese nei piani imperialisti, negli interventi e nella guerra porta la firma di tutti i governi che si sono avvicendati. Nessuno di loro contesta gli impegni del Paese nei confronti della NATO; ci sono punti in comune nell'agenda di Nuova Democrazia, SYRIZA e PASOK (...)

Le guerre si combattono per i profitti dei gruppi imprenditoriali, per il controllo delle risorse che producono ricchezza, delle vie di trasporto dell'energia, delle sfere di influenza. "O i loro profitti o le nostre vite" è il dilemma che si pone e permea ogni accadimento. In condizioni di barbarie capitalista, questo slogan lega tutti i lavoratori e i popoli, indipendentemente dal colore, dalla razza, dalla religione e dall'origine etnica", ha sottolineato, indicando i responsabili dello spargimento di sangue dei popoli.

Analoghe proteste di massa dei sindacati si sono svolte a Salonicco e in decine di altre città della Grecia.



Dimitris Koutsoumbas

La tragedia porta l'impronta dell'UE, delle sue politiche e dei governi che le hanno attuate.

Il Segretario Generale del CC del KKE, D. Koutsoumbas, ha partecipato alla manifestazione di Atene e ha rilasciato la seguente dichiarazione ai media: "Questa nuova tragedia, cioè il naufragio di Pylos, porta il marchio dell'UE e della sua politica, che è stata attuata da tutti i governi e i partiti politici succedutisi fino ad oggi. Questa politica porta a questi tragici naufragi e alla perdita di vite umane nel Mediterraneo e nell'Egeo. Il minimo che si possa fare in questo momento è abolire immediatamente il Regolamento di Dublino e la Dichiarazione congiunta UE-Turchia che causano tali tragedie. La Convenzione di Ginevra sui rifugiati, l'immigrazione e l'asilo deve essere rispettata e non trasformata in questo nuovo spregevole patto che l'UE e i suoi governi stanno preparando, che sostanzialmente abolisce i diritti dei rifugiati e il diritto di asilo.

Queste sono solo alcune delle proposte che il KKE ha presentato e che gli altri partiti si rifiutano di accogliere. Solo in questo modo potremo prevenire le tragedie, perché tutto il resto stuzzica l'appetito delle reti criminali dei trafficanti di esseri umani che causano la perdita di vite umane, donne e bambini, nell'Egeo e nel Mediterraneo".


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